Forse lì la spiegazione è diversa: per i giapponesi è più difficile acquistare un gioco in inglese.
Per il mercato italiano si pensa che la questione della comprensione sia meno incisiva: un italiano più o meno se la cava, magari un Giapponese mediamente no, per cui boicotterebbe il gioco più facilmente.
Per cui per loro era fondamentale una traduzione in giapponese per vendere almeno un minimo di copie, ovvero raggiungerne una soglia minima