ma che ragionamento primitivo è?
guarda che è una costante in tutte le aggregazioni umane, le religioni, come le ideologie & filosofie varie, sono sempre state tutte strumentalizzate a posteriori
ma che ragionamento primitivo è?
guarda che è una costante in tutte le aggregazioni umane, le religioni, come le ideologie & filosofie varie, sono sempre state tutte strumentalizzate a posteriori
l'errore è dare per assoluto un ambito di ragionamento anche al di fuori del suo stesso ambito. la scienza non ha mezzi per esprimersi su un eventuale dopo, mentre ne ha per esprimersi sui fenomeni fisici. per questo puo' dire che draghi invisibili fuori del giardino di casa non ci sono e non puo' dire che non esiste un aldila', perché se esiste è fuori delle sue possibilità di indagine.
le religioni sono la risposta al bisogno di spiritualità umana, che pero' è presente a prescindere da esse. ma sono anche un ottimo modo per organizzare e controllare le società o metterle le une contro le altre proprio perché sono gli uomini a usarle e interpretarle (e per molti anche a crearle). personalmente non trovo alcun senso in un dio che prima fissa regole assolute da seguire per la salvezza dell'anima pena sofferenze e dannazioni eterne ma che gli uomini poi possono interpretare per adattarle ai tempi. è un ossimoro.
è logico che esista qualcosa che è allo stesso tempo ovunque nell'universo e che per esso il tempo stesso non ha alcun significato? rispondetemi un po'
Ultima modifica di gmork; 14-12-19 alle 13:23
non era una domanda retorica eh![]()
Già, è un concetto elementare, ma c'è comunque chi non riesce ad afferrarlo.
Il problema delle religioni è che l'alternativa non è tra chi crede all'amico immaginario e chi non ci crede, ma tra questi ultimi e una delle centinaia di migliaia di forme di religione esistenti al mondo, Tutte (o quasi) esclusive, tutte convinte di essere quella giusta. Quindi non possiamo dimostrare scientificamente l'inesistenza di qualche dio a scelta, né il fatto che passare sotto le scale a volte porti sfortuna. Quello che sappiamo per certo invece è che, anche ammesso che una religione abbia davvero ragione, ci sono miliardi di cialtroni appartenenti alle altre che sparano solo cazzate.
certamente this, ma sparano certamente cazzate anche gli atei perché non possono dimostrare la non esistenza di Dio
giro giro tondo
sto cercando di spiegarti che la tua è un'arrampicata che lascia il tempo che trova
o sei riuscito in un attimo a polverizzare le speculazioni filosofiche che tante menti (un tantino più grosse delle nostre) hanno elaborato nel corso di millenni?
nel caso: complimentoni!
poi, per carità, se queste convinzioni ti fanno contento, lo sono anch'io per te![]()
ma dai, davvero?
Fonte?
- - - Aggiornato - - -
Quindi per te dire:
1) non ci sono prove che dio esista
2) Ho le prove che dio non esiste
è la stessa cosa? Sono serio.
(non voglio polverizzare nulla, ti sto solo spiegando come pensa l'ateo comune. Se poi c'è qualcuno che sostiene di avere le prove dell'inesistenza dio dio, sono tutt'orecchi)
L'agnostico semplicemente "sospende il giudizio" e ammette che non sa, dando però a tutte le soluzione pari "dignità". L'ateo invece scarta l'ipotesi divina perché non ci sono le prove.
Per dire, se di notte sento dei rumori in casa, posso immaginare che è il gatto o che sono i ladri: mi sento di scartare con una certa sicurezza che non è batman, per quanto non ne abbia effettivamente le prove.
Non ho fonti, avevo un amico indiano che andava a pregare in qualunque luogo di culto, moschee chiese sinagoghe, dicendo che per loro tutti gli dei sono veri, anche quelli degli altri. Tipo american gods, gli dei diventano veri se ci credi![]()
Devo dire che la cosa aveva sorpreso anche me, visto che credevo avessero una loro mitologia canonica. Una sorta di inclusività ante litteram per tutte le religioni
Anche Greci e Romani ragionavano un po' così (i romani tendevano a identificare gli dei locali con i propri ma riconoscevano anche divinità locali indipendenti) come pure le religioni Voodoo in Africa, i politeismi non sono esclusivi semplicemente ognuno ha i propri dei e non c'è nulla di bizzarro a fare una preghiera a Osiride quando si è in Egitto.
L'ebraismo originariamente secondo molti esegeti non era strettamente monoteistico ma "monolatrico" ergo riconosceva l'esistenza di altri dei ma l'Israelita doveva solo adorare il proprio dio.
Musulmani, Cristiani e Ebrei non riconoscono le caste, il fanatismo induista nasce in gran parte da questo infatti fecero fuori Gandhi proprio perché predicava contro il sistema.
Ultima modifica di Det. Bullock; 15-12-19 alle 17:47
"I pity the poor shades confined to the euclidean prison that is sanity." - Grant Morrison
"People assume that time is a strict progression of cause to effect, but *actually* from a non-linear, non-subjective viewpoint - it's more like a big ball of wibbly wobbly... time-y wimey... stuff." - The Doctor
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Domanda per ebrei o esperti di ebrei.
Che ne pensate delle teorie di Mauro Biglino secondo cui l'antico testamento è stato tradotto in modo falsato?
Secondo lui l'antico testamento non parla affatto di una divinità singola, ma di una serie di esseri potentissimi (gli elohim) che si sono spartiti i regni terrestri. Quello che noi chiamiamo Dio altri non sarebbe che l'elohim a cui è stato affidato il popolo degli israeliti.
Effettivamente secondo questa lettura tutto ha molto più senso, volevo sapere se nel mondo ebraico questo Biglino viene considerato come un buffone (come accade nel mondo cattolico, ovviamente) o meno.
in più
Il mio pensiero.
Biglino pare che non sia tutto questo studioso qualificato. Faceva un lavoro di traduzione letterale, a cui poi seguiva un lavoro di adattamento fatto da altri. Ma a prescindere dalla sua autorità nel merito delle traduzioni... parte da un presupposto fortissimo e sicuramente vero: le fonti da cui deriva la Bibbia non sono affidabili. E per me il discorso si potrebbe chiudere qui.
Solo che Biglino deve mangiare, per cui, con la paraculata del "facciamo finta che", si prende delle licenze nel tradurre, dicendo due cose che tra di loro sono contraddittorie.
1). Se una parola non esiste, non esiste neanche il concetto. Quindi, se nella lingua originale della Bibbia non esiste una parola che esprime il "creare dal nulla" allora secondi Biglino non può esistere nemmeno quel concetto o quelle azioni che porterebbero a pensare che un'entità possa creare dal nulla. Vale anche per eternità e altre cose.
2) Se nella lingua originale della Bibbia non esiste la parola bomba nucleare, però a sodoma nella Bibbia viene descritta la distruzione che sembrerebbe causata da una bomba nucleare,allora secondo Biglino è stata usata una bomba nucleare. Vale anche per clonazione, astonave eccetera.
Quindi adatta il modo di interpretare a proprio uso e consumo in modo malizioso.
La questione Elohim, che sembrerebbe una parola plurale e quindi sottenda l'esistenza di molti dei, di cui Yahweh farebbe parte, beh potrebbe anche essere. Però sarebbe un punto da approfondire, ma la gente è molto più interessata alla cazzata degli alieni, per cui se ne parla molto poco in giro...
Conta che io considero la bibbia una maxi raccolta secolare di fumetti di supereroi e per forza di cose incoerente nella sua struttura globale.
storia in realta' un po' vecchia che diverse sette "alternative" hanno riproposto, soprattutto negli ultimi decenni.
Biglino credo che nel mondo ebraico non lo conosca nessuno, mi dispiace deluderti
Il fatto che lui non conosca l'ebraico, "giustifica" solo in parte la sua ignoranza. O meglio, giustifica la sua ignoranza, non giustifica la sua supponenza o le sue teorie senza alcuna base storico/religiosa.
Sulla qualita' della traduzione usata per secoli nel mondo cattolico dell'antico testamento (non so oggi), e' stata spesso oggetto di discussione. In pratica si tratta di traduzioni non considerate dagli ebrei, soprattutto per i grossolani errori effettuai durante le traduzioni.
Per quel che riguarda il testo originale, vi sono prove storiche (cioe' manoscritti originali) di quanto la versione che usano oggi gli ebrei sia la stessa da almeno 2500 anni se non di piu' (per esempio, i famosi manoscritti di Qumran)