Direi che manca questo topic, e passatemi la citazione dal topic del forum vecchio.
In questo periodo di vita londinese sto leggendo parecchio causa i secoli passati sulla tube, e alterno libri tradotti con libri in inglese per migliroare il lessico. Peccato che leggendo la roba 40k imparo un sacco di termini fighi ma completamente desueti.
Ora sono immerso nella lettura della saga Horus Heresy, in pratica il prequel di quello che è il mondo "attuale" di warhammer 40k.
Questi i libri che ho letto finora:
Horus Rising – Dan Abnett: il primo libro è fortemente interconnesso con il secondo e il terzo, e si può quasi parlare di trilogia, visto che i personaggi sono gli stessi. Paradossalmente, nonostante l'autore illustre, ho trovato questo primo libro il più debole dei tre. Il suo maggiore problema è la sua struttura interna troppo disomogenea che può lasciare interdetto il lettore casual (come ero io al momento della lettura). Il protagonista è probabilmente Loken, della legione dei Luna wolves, quella comandata da Horus, il primarca che tradirà l'Imperatore scatenando una guerra civile di immani proporzioni. Loken è uno space marine abbastanza particolare, perché per quanto la sua fede nell'Imperatore sia incrollabile, possiede una parte "umana" molto sviluppata, probabilmente frutto delle sue frequentazioni con un saggio studioso il cui nome ora mi sfugge. Dopo la prima parte Loken viene però improvvisamente messo da parte per concentrarsi su Lucius e Tarvitz, due space marines della legione degli Emperor's children alle prese con una missione di salvataggio su un pianeta abitato da alieni insettiformi. Nella terza parte del romanzo si torna ai Luna wolves, ribattezzati Sons of Horus, alle prese con l'Interex, una sorta di popolazione di essere umani fino ad ora sconosciuta dall'Impero. Sono pagine interessanti perché per la prima volta inizia a fare capolino la presenza del Caos, allora sconosciuto all'Impero (ma non all'Imperatore...). Da brivido le pagine in cui i membri dell'Interex rimangono sconvolti di fronte all'ignoranza degli Astartes del Caos e dei suoi pericoli. Il romanzo termina con Erebus dei Word Bearers che si dimostra per quello che è, l'architetto dell'eresia.
False Gods – Graham McNeill: secondo capitolo della trilogia iniziale, in cui Horus viene infettato, quasi ucciso e corteggiato direttamente dalle forze del Caos. Dopo essere stati attirati su una luna infettata da Nurgle, il dio del caos della decomposizione, Horus cade in un'imboscata e ferito a morte. Per salvarlo Erebus convince i suoi più vicini luogotenenti a usare la magia (cosa vietatissima dall'Imperatore: ecco una delle prima spaccature): durante una lunga allucinazione a Horus viene mostrato uno squarcio di un possibile futuro, in cui l'Imperatore e i primarchi a lui più vicini verranno adorati come dei e lui, Horus, sarà completamente dimenticato. Qui è il momento in cui Horus decide di passare al Caos. Questo secondo romanzo mi è piaciuto molto più del primo, sia per la maggiore omogeneità della vicenda che per le cose che finalmente vengono messe in moto, e le spaccature sempre più evidenti: Horus contro l'Imperatore, ma anche Loken e l'amico Torgaddon contro Abaddon e Aximand (tutti e 4 facevano parte di un gruppo di consiglieri di Horus chiamato Mournival). Il senso di tragedia imminente è palpabile, e il finale, in cui Horus dichiara ai suoi collaboratori più fidi di voler rovesciare l'Imperatore, è davvero da brividi.
Nei prossimi giorni scrivo le mini recensioni dei romanzi successivi, se a qualcuno importa