E' un'età a cui arriva uno degli step metabolici importanti. Tipo alla fine della pubertà, quando hai il metabolismo che ulula alla luna e inizia a bere e mangiare come un'inceneritore industriale senza che ci siano conseguenze degne di nota, e macini dritti alcolici e cibo straunto come uno schiacciasassi. Verso i trenta ti accorgi che non tieni più il ritmo senza doverti concentrare, i postumi non valgono più la candela della serata all'insegna dell'eccesso, e cominci a sentire i risultati nell'arco di qualche mese o anche di un intero anno di esercizio o dieta (o mancanza dei suddetti).
Ovvio che il percorso alimentare che hai fatto nei decenni precedenti ha il suo peso e il suo valore finale, ma è un qualcosa che ancora non hai percepito appieno.
Attorno ai quaranta, anno più anno meno, si scende di un altro gradino, e devi stare in occhio al bilanciamento della dieta, altrimenti hai delle conseguenze a breve termine, che si sentono in modo netto (e pure forte) invece di lasciare un'impressione vaga che stai esagerando un po' o recuperando una tanticchia.
Fanno ridere quelli che rimangono sorpresi e scandalizzati, come se l'idea di invecchiare fosse qualcosa riservata solo agli altri. Fanno ridere anche quelli che all'insegna del "me-ne-fre-go" (sillabato) insistono a fare i supergiovani. Ma quelli che si adeguano alle differenti risposte del loro organismo sono semplicemente normali.