Tuttavia, la vera differenza la si può riscontrare in alcuni punti critici, come le curve lente, il cambio di direzione 6-7 e l’impostazione di curva 12, uno dei tratti più impegnativi per gli pneumatici. Non è un mistero che la squadra del Cavallino abbia sofferto per tutto il fine settimana in curva 1, anche in gara, problemi che si sono estesi anche nelle altre zone a bassa percorrenza, dove il grip della gomma nuova in qualifica aveva regalato maggior respiro e libertà di azione.
Tuttavia, già nel cambio di direzione 6-7, si può apprezzare quanta velocità fosse in grado di portare il pilota di Hasselt rispetto ai Ferraristi: se è pur vero che Sainz abbia mostrato qualche segnale di fatica in quello specifico tratto sin dal venerdì, anche con Leclerc vi è una differenza piuttosto marcata, soprattutto in ingresso, riuscendo a portare a tratti anche sopra i 10 km/h di velocità in più.
Ancor più interessante è curva 12, dove in realtà si possono affrontare molteplici considerazioni. Dal grafico del confronto tra Verstappen e Sainz nel ventesimo giro emergono velocità di percorrenza molto simili, ma con un approccio totalmente differente: l’olandese è più conservativo sull’acceleratore, con una parzializzazione più pronunciata e prolungata rispetto allo spagnolo, pur registrando velocità simili tra loro.
Infatti, osservando invece i riferimenti di Perez, ben più aggressivo in questo tratto del suo compagno di casacca, si può notare come il gap si estenda anche in questo caso attorno ai 10 km/h, per quanto poi il messicano sia stato meno efficace in altri punti. Ciò ha permesso al tre volte campione del mondo di conservare in maniera eccellente gli pneumatici, come dimostrano anche i suoi tempi: la prima tornata sul passo del 36 è arrivata dopo ben 17 giri dall’inizio dello stint sulla hard, che è grossomodo il passo mantenuto nei primi passaggi dai rivali a gomma nuova. Indubbiamente, vi sarebbe da tenere in considerazione l’effetto dato dalla diminuzione del carburante e, di conseguenza, del peso, ma il focus in questo caso è rivolto soprattutto alla consistenza mostrata dall’olandese.