
Originariamente Scritto da
Edward Green
E' un'intervista:
http://www.linkiesta.it/it/article/2...una-pri/35531/
Boh. Per la prima volta sto pensando sinceramente di lasciare momentaneamente il Paese. Anche se non stabilmente, trovare quantomeno opportunità diverse (non necessariamente in Occidente). Non riesco a vedere un minimo di progresso sul medio-lungo periodo. Non vedo nessun fattore, classe dirigente o movimento culturale in grado di cambiare lo status quo.
L'Italia sembra un ospizio (ancora più o meno ricco) avviato ad una miserabile decadenza e la sua popolazione è in coma profondo.
Poi parlo vedendo la situazione qua al nord: chi ha uno stipendio assicurato (tendenzialmente lavora per multinazionali, medio/grosse imprese o lo Stato) pensa solo al suo orticello. Si fa i fatti suoi, qualche cena, qualche vacanza, qualche famiglia (poche), qualche concerto, netflix, aperitivo e finita lì. L'impegno civile e politico è ai minimi termini.
Anche quello culturale non brilla, ma deve affidarsi ai pochi ventenni/trentenni con voglia di fare (massacrati dalla burocrazia). Alle conferenze, a parte pochi casi, i giovani sono quattro gatti e l'età media è dai 50/60 anni in su.
La politica viene vista come fastidio assoluto, anche quando ne parli semplicemente al tavolo. Anzi se ne parli passi per: o lo sfigato di turno che parla di argomenti noiosi o il menagramo di turno che abbassa l'umore della serata.
Tutto sembra cristallizzato nel piccolo vivere quotidiano. Ognuno per sè e tutti per boh. Seriamente certe volte mi chiedo come tutto faccia a stare in piedi. Boh.
Ora io non ho figli. Ma mi chiedo: quelli che hanno i figli di 5/10 anni che futuro vedono per loro nel 2030/40?
Mah