
Originariamente Scritto da
balmung
bella domanda. Peraltro ci sono Regioni che stanziano pure denaro pubblico per l'omeopatia.
C'era un topic, caduto nell'oblio, dove si discuteva dell'opportunità del referendum su talune materie.
E cioè, risulta conveniente interpellare direttamente il cittadino comune su questioni specificatamente tecniche?
da un lato vi è l'esigenza di tutela della natura democratica dell'ordinamento. Dall'altro, però, il rischio è quello di trovarsi dinnanzi a scelte emotive e poco ponderate (vedi il referendum sul nucleare, dove l'effetto Fukushima è stato decisivo).
E allora?
La risposta, imho, è che non vi è scelta. Occorre riporre fiducia e accettare con umiltà quanto statuito da terzi che sono qualificati. Non siamo dei tuttologi e nessuno di noi può conoscere funditus ogni singolo aspetto o circostanza della realtà.
Non si tratta di attribuire estrema fiducia verso l'individuo, ma, invece, di confidare nella qualifica che quel soggetto può vantare.
Ecco l'importanza degli esami di stato per l'accesso alle professioni. Così come la vigilanza degli ordini di riferimento (non sto difendendo i concorsi a numero chiuso, sia chiaro. Tra esame e concorso c'è una differenza enorme). E via discorrendo.
Sui vaccini, personalmente non ho conoscenze mediche e quindi se i funzionari ministeriali, tra cui vi sono sicuramente dei tecnici estremamente qualificati, ritengono che si debba procedere alla loro somministrazione, allora lo si faccia.
Presumere che lo dicano perchè corrotti o peggio, significa fare saltare le regole del vivere civile.
Dopo non c'è più nulla.
La legge, la società e la realtà giuridica si fondano sulla buonafede dei consociati. Se manca il vincolo fiduciario verso il prossimo e si agisce presumendo la violazione delle regole di questi, verrà a mancare anche il vincolo che unisce i componenti che formano il gruppo sociale stesso. E, di conseguenza, la sparizione della società.
Dunque non c'è scelta. Dobbiamo fidarci del parere di un tecnico.
Questo, chiaramente, tutto imho.