Quindi riassumendo in modo definitivo e sintetico, da quel che ho capito, potremmo dire che:
SE VINCE IL SI:
- Si fermano le perforazioni già presenti e si lascia nel sottosuolo petrolio e gas entro le 12 miglia. Gli impianti si fermeranno però entro 5/10 anni, se non ho capito male, con annesso smantellamento.
- Ci sarà un danno economico più o meno ingente, a secondo dell'esperto di turno. Secondo Lewyn sarà pesante e impatterà su tutta la filiera, oltre che su i progetti dopo le 12 miglia. Secondo altri sarà circoscritto, tanto da poter essere assorbito nel tempo.
- Ci sarà un leggero aspetto positivo per l'ambiente marino e ambientale, dato che petrolio e gas non saranno più estratti e quindi i rischi di incidenti scenderanno ancora di più. Però alcuni come Eni e altri dicono che nel mentre ci sarà un aumento delle importazioni e quindi a livello globale, paradossalmente, un aumento dell'inquinamento.
- Dovrebbe servire a dire al governo Renzi di cambiare politica energetica. Essendo realisti è probabile che il governo farà spallucce o in futuro cambierà qualche legge, sbattendosene del referendum (già successo in passato).
- Dovrebbe lanciare un segnale sul spingere ad investire ulteriormente sull'energie rinnovabile a scapito dei combustibili fossili. Quanto verrà realmente colto questo segnale?
SE VINCE IL NO:
- Le perforazioni proseguiranno fino all'esaurimento dei giacimenti.
- I posti di lavoro verranno conservati e gli investimenti dovrebbero continuare (anche se qua non si capisce bene, dato che si parlava di compagnie estere che scappavano)
- Rimane un pericolo più alto di incidenti rispetto ovviamente alla fine delle perforazioni, con un rischio maggiore a livello ambientale.
- Non si dovrà importare combustibile fossili da altri paesi con maggiore aggravio economico.
- La crescita delle rinnovabili continuerà, ma a detta di alcuni più lentamente*
* questo è il punto più problematico. Perchè la vittoria del Si non spinge automaticamente il governo a investire miliardi sulle rinnovabili, per compensare più velocemente le mancate perforazioni e le importazioni del breve-medio periodo. Quindi rimane un alone di mistero: per alcuni le rinnovabili continueranno a crescere al ritmo attuale sia con il SI che con il NO, per altri il NO limiterà il tasso di crescita degli investimenti nelle rinnovabili, per altri invece il SI incentiverà il tasso di crescita degli investimenti nelle rinnovabili.