Citazione Originariamente Scritto da Frappo Visualizza Messaggio
ma certo. E' proprio perchè sappiamo come sono le modalità di valutazione dei giudici che ciò rappresenta un'arma in più potenzialmente devastante, in un frangente in cui ci sono aziende già al limite della tenuta.
Ma l'arma in più è semplicemente la pandemia.

Mi spiego: se un lavoratore riesce a dimostrare di aver contratto l'ebola, il morbo di crohn o il tifo fluviale (tanto per citare malattie a caso) a causa dell'attività lavorativa l'INAIL paga e il datore è potenzialmente responsabile.
Una circolare/decreto che dica "nei casi accertati di ebola contratta sul posto di lavoro INAIL erogherà le normali prestazioni", non dice nulla di nuovo, perchè, a meno che la legge disponga diversamente, l'ente indennizza tutti gli infortuni lavorativi e le malattie professionali.

Il rischio per il datore di lavoro esiste dal giorno 1 dell'epidemia, e per certi aspetti è anche giusto che sia così. Penso al personale sanitario mandato allo sbaraglio senza i DPI adeguati, ad esempio.
Poi resta il problema di quanto certe decisioni siano assolutamente squilibrate in favore della parte (ritenuta) debole, ma questo è un problema che esisteva prima e continuerà ad esistere.

Che poi uno può anche fare causa al datore di lavoro anche se l'INAIL ha escluso la natura lavorativa dell'infortunio.
Ho giusto sulla scrivania il fascicolo di un (presunto) incidente in un cantiere in cui un (presunto) lavoratore in nero si è visto respingere la domanda dall'INAIL perchè, sintetizzando, al PS ha dichiarato di essere caduto in casa propria. Ha fatto causa al (presunto) datore di lavoro e molto probabilmente la vincerà...