Ennesima cronaca di un suicidio culturale. Londra 2017: la mia ragazza voleva iscriversi a questo workshop, solo che... leggete i requisiti in fondo al link :asd:
http://newarchitecturewriters.org/ca...-applications/
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Ennesima cronaca di un suicidio culturale. Londra 2017: la mia ragazza voleva iscriversi a questo workshop, solo che... leggete i requisiti in fondo al link :asd:
http://newarchitecturewriters.org/ca...-applications/
Bastava fermarsi alla prima riga......
"Are you a young, black or minority ethnic aspiring writer who is interested in getting into the world of architectural publishing, broadcasting and curation?"
o in generale conoscere l'associazione che si occupa solo di minoranze.
Se la tua ragazza è Siciliana, ha qualche speranza (battutona con ausilio di https://youtu.be/w_8vSNGgSXw).
Bè, tengono lontani anche gli epilettici e gli amanti del buon gusto :asd:
- - - Aggiornato - - -
Non possono arrivare le multinazionali cattive del mondo cyberpunk e cancellarli?
Se no in alternativa i punk con le lame :business:
di questi tempi basta autoproclamarsi "minoranza etnica" :asd:
Cristo.
E' una roba tipo questa
https://www.youtube.com/watch?v=z72jtR_om98
Stupendo :rotfl:
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Cacchio, anche in questo video parlano della penna rossa.
Ad ogni modo mi pare tutto un non problema: chi sceglie questi percorsi speciali, che a me paiono in alcuni casi scorciatoie o paralumi per altri interessi, non fa altro che finire in un ghetto mentale con regole di una realta' artefatta.
Mi spiego meglio: al momento con tutto il know-how culturale e scientifico che abbiamo, per proseguire nella carriera o avanzare in qualunque ambito bisogna specializzarsi passando per una selezione delle possibilita' tramite scelte, senza perdere comunque il contatto con la base di partenza.
Qui invece si crea una finta base di partenza, dove la selezione non passa tramite scelte ma viene indotta dalla base che si presume di avere.
Esempio: sono un non-bianco e vedo che questo workshop ritiene che io sia il candidato ideale per seguirlo e sviluppare le mie capacita'.
Un non-bianco istruito (dove la conoscenza e' gestita dalla comprensione) dovrebbe vedere in caratteri ancora piu' evidenti che la proposta non ha niente a che fare con le sue capacita' acquisita e non avra' problemi a capire che la reale offerta del workshop e' di rimarcare l'etichetta che non-bianco ha bisogno di un percorso dedicato. Un non-bianco istruito non si fara' mai etichettare come non capace e non si farebbe mai presentare per il suo gens ma piuttosto per il suo genio.
Dal mio punto di vista, fenomeni come questi sono piu' che benvoluti, perche' spingono le persone a autoselezionarsi, dimenticando che ogni scelta fatta ha poi conseguenze sul futuro.
Una societa' dove effettivamente venga punito e disincentivato il pregiudizio in ambito sessuale, genere, genetico e di estrazione sociale*, lascerebbe un sacco di gente con la liberta' di dannarsi per l'incapacita' di sostenere scelte e accettare il confronto.
Sono fortemente convinto che uno dei piu' grossi problemi sociali sta nel fatto che i singoli non accettino il peso delle responsabilita' dovuto al libero essere. Perche' essere liberi e' faticoso, un tossicodipendente in comunita' non vorra' mai lasciarla per tornare a essere libero. Un fanatico religioso non accettera' mai la fatica dell'essere empatico rinunciando alla comoda certezza di essere nel giusto.
Oggi ci si appiccicano etichette come badge sul panciotto di un motociclista a mo di scudo/scusante per limitare le proprie responsabilita' e definire un personale territorio dove le idee personali diventano regole per gli altri, senza confronto, empatia, dialogo e compromesso.
*ho omesso la religione, perche' al netto dell'apporto culturale/sociale che da, influisce in ogni caso nella formazione di pregiudizi piu' radicati.
figa che polpettone, sto diventando come nonno Simpson