Ripeto che nessuno discute i percorsi di vita personali. Si discute soltanto la credibilità di volersi porre pubblici paladini di quel che privatamente per primi non si rispetta (il diritto di non rispettare il presunto principio medievale rimane intonso, ci mancherebbe).
E cmq il percorso del paladino è opposto a quello che descrivi: io sono cattolico tradizionalista e quindi difendo la famiglia tradizionale, non io voglio difendere la famiglia tradizionale e quindi divento cattolico tradizionalista.
Quanto alle tentazioni, non penso che se abolissimo le relative leggi adinolfi si metterebbe a rubare o spacciare ai ragazzini: ecco perché il comportamento personale conta, perché fa capire coi fatti che nemmeno il sedicente paladino crede veramente in quello che dice; se davvero credesse nel principio che difende a parole, starebbe nell'ombra per non togliergli credibilità con l'esempio.
Sarebbe accettabile se adinolfi si limitasse a dire che la famiglia va aiutata (ad es. Con contributi economici per chi è sposato con figli), ma qui c'è uno che vuole (a parole) negare agli altri un diritto di cui quando è stato il suo turno ha usufruito: è inaccettabile sia che ci creda sia che non ci creda.