If on a Winter Night, Four Travelers (PC - Finito)
Avventura gratuita della durata di un paio d'ore, che però non lascia trasparire il suo essere gratuito se non nella durata.
Molto valida
Voto 8
If on a Winter Night, Four Travelers (PC - Finito)
Avventura gratuita della durata di un paio d'ore, che però non lascia trasparire il suo essere gratuito se non nella durata.
Molto valida
Voto 8
Finito su ps4 TWD: Season Two (7,5), TWD: A New Frontier ( 8 ), TWD: The Final Season (8,5) e TWD: Michonne (5,5), completando The Walking Dead: The Telltale Definitive Series. I giochi Telltale raramente mi hanno deluso, posso dire che questa collection che mi è piaciuta più della serie tv
Finito su PC Mafia Definitive Edition. Dopo più di quindici anni da quando ho giocato e finito quel capolavoro senza tempo che è Mafia, giocare a questo remake mi ha fatto quasi emozionare. La solidità e il fascino del gioco originale non sono stati minimamente intaccati dall'egregio lavoro di remaster fatto dai ragazzi di Hangar13. Bello bello, davvero. Solo che, anche se l'ho giocato a difficoltà standard, lo ricordavo decisamente più ostico. Forse hanno limato la difficoltà in un paio di punti particolarmente duri (tipo la gara automobilistica diventata poi celebre, o il livello del porto), ma poco male.. anzi. Chi non è abbastanza vecchio per aver amato il gioco originale, non ha davvero scuse per non farsi un giro su questa remaster. VOTO 8.5
Finito Resident Evil Village su PS5.
Veramente ben fatto, a parte un protagonista poco carismatico ed un doppiaggio soprattutto quello di Ethan in italiano, veramente pessimo e poco ispirato, per il resto gameplay interessante, mappe non enormi (e finalmente basta free roaming) belle da esplorare, con tanti segreti da trovare.
Mi ha tenuto incollato per ben 28 ore circa (l'ho finito a livello eroico), sono morto diverse volte tra
Per il resto avventura godibile, esperienza che a mio avviso merita il nostro -poco- tempo a disposizione.
Voto 9,5.
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31. Unravel 2 (PS4, finito) - 7
Meglio del primo, ma comunque non ce la fa granchè.
cioè, comparto grafico a mio avviso pazzesco, gameplay effettivamente migliore non solo per le dinamiche dei 2 pupazzetti, ma anche perchè un po' più platform del primo. controlli peggiori ma migliori, nel senso che pare un platform degli anni 90, ma questo lo rende paradossalmente più godibile (anche se la fisica dei salti stona tantissimo col resto).
Trama ancora meno interessante ed emotiva del primo.
avrei voluto prendere un po' più di trofei, ma troppo difficili, troppo punitivi. anche i livelli bonus, che sono pure tanti, sono belli tosti e ad ogni errore si ricomincia daccapo, facendoti perdere la voglia di provarci
18. Death Stranding Director's Cut (PS5, completato) - 8
Poco da aggiungere a quanto già scritto qui e qui. Peccato che non sia stata maggiormente approfondita la digressione dalla sferzata action che per un paio di missioni esclusive lo fa diventare una sorta di piccolo The Division (mi riferisco alla secondaria nella fabbrica abbandonata sotto al campo Muli vicino al Centro Logistico a sud di Lake Knot City), secondo me quel tipo di approccio avrebbe avuto del potenziale per spezzare la monotonia delle consegne. Simpatici i guanti gravitazionali della secondaria di Half Life, durante il gioco mi sarebbero tornati utili in diverse occasioni ma purtroppo li ho scoperti solo nella fase conclusiva. Circuito di corse inutile, anche se i due progetti del roadster (è richiesta la vittoria di grado S in ognuna delle quattro corse) rendono i viaggi in autostrada un'autentica bellezza. Trophy list poco interessante (oltre ad incrementare il livello time consuming rispetto alla versione standard), ma va bene così perchè il platino lascia un'appagante sensazione di pienezza data dalla consapevolezza dell'averlo spolpato in ogni sua parte. Statistiche finali:
I guanti di Half life mi mancano. ho tirato dritto a molte secondarie perchè ho preferito immergermi nella storia. non ho nemmeno mai portato la pizza al tizio che la voleva al capitolo 3. però non mi sento di averlo rushato. ho fatto tutte le cose che mi premeva fare. (tipo girare per ore sui picchi innevati per creare una rete di teleferiche top).
Venendo al mio gioco appena terminato:
ELEX
Gioco dei piranha bytes del 2017 ma che potrebbe tranquillamente sembrare un gioco del 2013. fatto di legno, due sputi e colla vinilica. tanti bug ma anche tanto cuore. GDR in stile PB, in cui per le prime 15 ore non puoi ammazzare neanche un topo perchè il tuo personaggio è un completo inetto. si parla tanto e si fanno scelte e dialoghi per tante ore. missioni fuori dalla città sono pericolosissime. si corre, si scappa e si completano obiettivi prendendo l'oggetto richiesto e scappando senza affrontare i nemici posizionati a guardia. il jetpack è messo apposta per evitare la maggior parte dei pericoli, quando la stamina non basta a fuggire.
Poi, verso le 20 ore si inizia a scollinare e si possono uccidere con fatica molti nemici. ma questi continuano a ucciderci con 1-2 colpi, mentre a noi ne servono tipo 20 per abbatterli. In definitiva non diventi "mai" un dio sceso in terra, ma verso le 30 ore puoi serenamente affrontare tutti i nemici del gioco, con un po' di pazienza e accortezza anche quelli enormi. Però che soddisfazione!
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19. Twelve Minutes (XSX, finito) - 6
Gli esperimenti interattivi di Annapurna andrebbero sempre osservati con attenzione e curiosità, anche se - come in questo caso - possono talvolta rivelarsi narrativamente pretenziosi e poco intriganti a livello puramente ludico. Qui c'è un presupposto oscuro (con plot twist tiratissimo per i capelli) da sbrogliare dentro alla scatola cinese del loop temporale. Struttura punta e clicca ridotta all'osso da una location che più minimale non si potrebbe (tre stanze e un ripostiglio) e progressione basata sull'apprendimento in funzione di azioni/dialoghi. Sembra bello ma il vincolo story-driven prende presto il sopravvento sull'illusione di libertà nel modificare gli accadimenti all'interno di uno spazio-tempo molto ristretto, si finisce quindi per procedere verso un canovaccio di ripetizione lineare priva di grande spessore. Quantomeno dura il giusto e non fa rimpiangere il giro completo.
Quanti
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Quindi
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20. Donut County (XSX, completato) - 6,5
Il gameplay è davvero poca cosa: controlliamo un buco (?!) con cui dobbiamo letteralmente inghiottire gli elementi dello scenario, da quelli piccoli fino alle strutture più grandi. Semplici enigmi ambientali e una manciata di facili sequenze puzzle a prova di Eric. Succede che si innesca l'effetto "Katamari Damacy" in cui non sai per quale motivo lo stai giocando ma continui a farlo; è piuttosto divertente e l'innocua atmosfera nonsense riserva qualche punta ilare (il dialogo migliore è quello in caso di morte contro il boss finale). Mezzo punto in più per gli obiettivi, finalmente una lista sensata che innesta un briciolo di sfida e porta a compiere azioni altrimenti impensabili (al top la zuppa dello Chef e l'apertura della cassaforte).
21. Unpacking (XSX, completato) - 5,5
Un altro di quelli che sai quando lo inizi ma non quando lo finisci; uno spacchettamento tira l'altro ed è facile mangiarsi in sequenza tutti gli schemi. La cosa inizialmente divertente è stata prendere quell'identità di spazio personale e rapportarla a me stesso, ovvero trovare un come/dove assecondato alle mie preferenze di sistemazione. In seguito emerge una certa rigidità di fondo e allora ho provato a dare significato alla personalità della protagonista, formando le sue abitudini fra quello che è solita usare abitualmente e ciò che invece le interessa meno. Tentativo vano perchè il gioco ha la pretesa di raccontare i personaggi usando l'avvicendarsi di oggetti e ambienti, il meccanismo di apparente libertà si incrina e resta un puerile giochino a incastri privo di spessore. Il leit-motiv è giustamente figlio dei nostri tempi ma si svela praticamente subito (quel pallone..) e mi è sembrato concettualmente molto pigro. Come a dire che la mentalità patriarcale passa anche nel cliché della rappresentazione. Bocciato.
Lo sto giocando anche io. Le fasi iniziali sono molto "addictive", poi però ho l'impressione che il voler avere un approccio "narrativo", che si rivela comunque molto blando, vada un po' a limitare il gameplay, dato che stanze ed oggetti rimangono bene o male gli stessi.
E' più da approcciarsi come passatempo/antistress che come gioco vero e proprio.
Più che altro, mi pare che l'hai giocato su console, non è un po' scomodo?
22. Doom 64 (XSX, completato) - 8,5
Ecco un'uscita che all'epoca mancai per ingenuo pregiudizio nei confronti di Midway, ritenendolo un capitolo spurio di cui si poteva bellamente ignorare l'esistenza. Che errore madornale! E' Doom al quadrato, anzi.. al pentacolo! C'è tutto quello che dei primi due giochi mi fece perdere la testa e molto altro, con un lavoro di svecchiamento che tira a lucido la grafica senza privarla del suo inimitabile fascino old-style. Sfida impegnativa, però che soddisfazione falciare frotte di demoni in un pixelloso bagno di sangue. Menzione di merito anche a musiche ed effetti sonori che contribuiscono a definire un incubo incredibilmente malsano (il pianto ininterrotto dei bambini!). Nota a margine: non ho mai sofferto di motion sickness, fino a Doom 64. Sarà l'età che avanza, sic.
MaxDembo, cortesemente potresti sovrascrivere la mia lista 2021 copincollando questo messaggio (se quoti vedi i tag)? Ho aggiunto i link ai miei commenti e tolto tutto il retrogaming perchè faceva solo confusione, grazie.
Non ho avuto nessun problema; con un tasto si posiziona, con l'altro si interagisce e la gestione di puntamento/collocazione è molto precisa (suppongo contribuiscano la semplicità grafica e la visuale fissa isometrica). Nelle fasi avanzate il sistema a incastri si fa più evidente e costrittivo, non ritengo sbagliato considerarlo un gioco pieno anche se questo va a penalizzare il lato creativo dell'esperienza; un peccato perchè è il suo punto di forza e meritava di essere valorizzato. Comunque l'approccio narrativo secondo me non è poi così blando, non va a impattare direttamente sul gameplay (e se lo fa, come giustamente osservi si limita alla ripetizione dei medesimi oggetti) ma il messaggio di fondo - giusto e lodevole, soprattutto in un ambiente come quello videoludico che solo recentemente si è aperto a determinati contenuti - mi è sembrato parecchio caricato, con la rappresentazione che segue un iter davvero troppo convenzionale. Spoiler della morte da aprire dopo averlo finito:
Unpacking (PC - Finito)
Voto 6,5
Ti do ragione che l'ìter narrativo è tanto convenzionale e stereotipato.
Però c'è da dire l'ho trovato abbastanza veicolato ai dettagli, si percepisce ma non l'ho trovato così preponderante.
D'altra parte ho trovato che questo lasciarlo gestito in questo modo finisca per dare troppo risalto a quelli che sono gli elementi che si ripetono.
Il counter mi da 4h e 22, diciamo che le prime due funzionano alla grande, e sono particolarmente addictive, da li in poi va un po' tutto scemando, serviva qualche trovata a livello narrativo, di gameplay o entrambi, in grado di rivitalizzare un po' il tutto.
Rimane comunque piacevole come passatempo, secondo me la sufficienza se la merita, però ecco, gestendo meglio la seconda metà poteva essere qualcosa di più
23. The Dark Picture: Man of Medan (XSX, finito) - 5
Prendendo spunto da una vicenda mai documentata e ancora oggi oggetto di discussione in bilico tra realtà e fantasia (googlate Ourang Medan per maggiori info), una pachidermica avventura che stenta a prendere il volo e quando finalmente sembra in procinto di decollare... finisce. Rispetto a Until Dawn viene a mancare un setting derivativo ma intrigante, forte di una calzante atmosfera teen-horror, e la formula del bodycount col serial-killer è accantonata in favore di una narrazione scontata e priva di mordente. Ma poi è di una noia mortale; possibile che per 3/4 della durata complessiva ci ritroviamo a camminare nel buio dei fatiscenti corridoi della nave, con qualche telefonatissimo jumpscare a fare da contrappunto emotivo? Graficamente è più che valido e alcuni scorci sarebbero perfino suggestivi se puntualmente non finissero col perdersi in una pozzanghera di personaggi insipidi che si muovono con la grazia di automi caricati a molla. Senso di minaccia non pervenuto, dimensione perturbante da parco giochi balneare, sorvolo infine sul modo approssimativo con cui tirano le fila per arrivare ai titoli di coda. Che delusione, Supermassive ha già perso il suo mojo?
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