Novara è la prima città a essere colpita: la testata esplode ad appena 175 metri d'altezza. Le telecamere della batterie Spada vicino a Piacenza identificano i contatti come RV (reentry vehicle). Nessuno ha più dubbi su cosa siano...
Poi tocca a Milano: la testata esplode a poca distanza dal Duomo, e qualche istante dopo la capitale morale d'Italia è completamente avvolta da una palla di fuoco.
Una bomba esplode sopra Bergamo e l'onda elettromagnetica investe l'aeroporto di Orio al Serio, seguita da una violenta onda d'urto che annienta l'intero reparto di elicotteri dell'esercito qui ospitato
Perugia, Ferrara, Bologna, Verona e Firenze vengono annientate a pochi secondi l'una dall'altra. Anche la batteria Spada vicino a Verona è distrutta nell'esplosione. Non che sia servita a qualcosa: i MIRV sono troppo veloci e angolati per essere colpiti dalle nostre postazioni antiaeree. Siamo totalmente con le braghe calate.
Roma è rasa al suolo alle 12.39: la testata TN 75 da 150 kilotoni esplode quasi sopra Piazza Venezia. L'esplosione si allarga rapidamente e gran parte della città viene incenerita all'istante. Vicenza, Forlì, Ravenna e Padova seguono la Città Eterna nell'abisso dell'olocausto termonucleare