https://www.tpi.it/2018/11/12/lorenzo-tosa-m5s/
“Nel M5s democrazia zero, ecco perché lascio il movimento che ha fatto da apripista al fascismo”
Lorenzo Tosa per più di tre anni è stato il responsabile comunicazione del M5S in Liguria, ma ha deciso di lasciare "per motivi di coscienza"
Lorenzo Tosa ha 35 anni e negli ultimi tre è stato responsabile comunicazione del M5S in Liguria. da un giorno all’altro, però, ha deciso di lasciare quel ruolo, per “motivi di coscienza”. In una lunga lettera pubblicata su Repubblica Genova, il 35enne ripercorre la sua storia dentro il Movimento e spiega le ragioni della sua scelta.
Il silenzio
“Dentro il M5S c’è il silenzio di chi ha ceduto la propria libertà di pensiero al fideismo, a un culto arcaico”, scrive Tosa. “Dietro gli slogan recitati come mantra, sotto ogni ‘vaffanculo’ urlato nelle piazze, dentro il bunker di qualche segreta riunione della comunicazione, se ascolti bene puoi sentirlo vibrare”, scrive nelle prime righe della sua lettera.
“Non lo confesseranno mai, ma chiunque abbia avuto a che fare a vario titolo con il Movimento 5 Stelle, quel silenzio lo porta tatuato sottopelle, e non c’è verso di strapparlo via”, continua Tosa. Quello è il silenzio di chi ha ceduto la propria libertà di pensiero “alla fiducia cieca in un cambiamento che guiderà le anime verso un futuro di ‘onestà’ e ‘trasparenza’”.
Ma quello stesso silenzio, come spiega Tosa, è il motore della propaganda: “Pompa la macchina del reclutamento, 24 ore al giorno, sette giorni su sette. Non importa chi tu sia, quale la tua storia, il tuo grado di coscienza civile e democratica: ci sarà sempre uno spazio per chi sa urlare abbastanza forte da raggiungere il silenzio”.
Le colpe della sinistra
Le parole dell’ex responsabile comunicazione del M5S in Liguria non toccano solo il Movimento, ma raggiungono anche la sinistra. Il silenzio di cui parla, infatti, non è altro che “l’antitesi perfetta di quello che è diventata oggi la sinistra progressista in Italia: rassicurante, pacata, a bassa voce, eppure rumorosissima, persino sbracata, in quella vorticosa, ombelicale, scissione dell’atomo; in quel lavacro pubblico di panni privati che nessuno capisce più e a cui nessuno, al di fuori dei caminetti, ha diritto a partecipare”.
Poi, l’appello a quella sinistra cieca: “Là fuori ci sono milioni di under 40 come me che hanno bussato due, tre, dieci volte a quella porta, trovandola invariabilmente chiusa. Vi prego, aprite quella porta! Prima che sia troppo tardi. Io, nel mio piccolo, in tre anni dentro la comunicazione a 5 Stelle, ho visto da vicino cosa può accadere quando giochi a dadi con la pelle e la pancia delle persone”.
Perdere le conquiste
Quello che Tosa ha visto lavorando per tre anni dentro il Movimento 5 Stelle “sono state migliaia di persone dalla schiena dritta che non si arrendono a consegnare, un pezzo per volta, conquiste che credevamo assodate. In ordine sparso: aborto, divorzio, scienza in tutte le sue sfumature, Europa ed europeismo, informazione, cultura, multiculturalismo, competenza, un certo grado di libertà sessuale e di benessere”.
“Il populismo, questa strana creatura che si ciba delle nostre paure, non lo sconfiggi con un congresso ma rimettendo al centro le persone, la straordinaria capacità che abbiamo noi umani di provare empatia. Se ci pensate, oltre ai trattati e ai parametri, l’Europa non è altro che la più grande manifestazione di empatia tra i popoli del millennio scorso”, scrive ancora Tosa.
L’Europa
L’idea di Tosa sull’Europa è chiara e netta: “Ogni volta che un migrante viene salvato nel Mediterraneo, quella è Europa; ogni volta che un uomo decide quando e come morire, è Europa; ogni volta che non accettiamo la parola ‘frocio’, ogni volta che una mitragliatrice tace, lì c’è l’Europa; ogni atto di disobbedienza civile è Europa, Riace è Europa. Ogni volta che rifiutiamo una risposta semplice a un problema complesso, in quel momento stiamo costruendo un pezzetto d’Europa”.
A porposito delle elezioni europee, previste per il prossimo 26 maggio, Tosa spiega che quello sarà un “ballottaggio tra due idee di mondo: empatia e paura, ponti e muri, mondo e villaggio. Possiamo perdere, certo. È possibile, persino probabile. Ciò che davvero nessuno oggi si può permettere di fare è perdere rinunciando a prescindere al confronto. O l’europeismo, l’apertura, la libera circolazione di persone, merci e idee torneranno ad essere di moda, oppure l’Europa, così come la conosciamo oggi, sparirà per sempre. E quello che resterà, sotto al rumore di superficie, saranno i segni di un silenzio terrificante”.
Movimento 5 Stelle apripista del fascismo
“Oggi lo possiamo dire: è successo il contrario di quello che diceva Grillo: invece di essere argine al fascismo, il Movimento ha finito per fargli da apripista. Un movimento che, quantomeno a parole, si dichiarava ambientalista, rispettoso della Costituzione, antifascista, non violento, è diventato la leva che ha spalancato le porte a Salvini e al salvinismo, sulla scia della peggior destra del pianeta, quella di Trump, Bolsonaro, Le Pen”, scrive ancora Tosa.
“In qualche modo Salvini, di cui non condivido neanche le virgole, una sua coerenza di fondo ce l’ha. Quello è e quello è sempre stato: un nemico vero”. Invece, spiega ancora l’ex responsabile comunicazione del M5S in Liguria: “Il silenzio dei 5 Stelle sulla Diciotti e, in generale, su tutta la gestione dell’immigrazione, quando sono stati chiusi i porti, quando si è lasciata per una settimana una nave in balia del mare senza la sicurezza di un porto, ecco, quel silenzio lì non solo è complice ma è addirittura più grave. E spaventoso”.
Bravo Tony, basta con sta gente che progetta in ufficio, un bel tecnigrafo in tangenziale e via![]()
E questo? Ahi ahi
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Il Movimento 5 Stelle riformula il reddito di cittadinanza: soldi alle imprese
Il vicepremier Di Maio riformula il reddito di cittadinanza e parla di sussidio alle imprese per aumentare le assunzioni.
In questi giorni il Movimento 5 Stelle ha deciso di riformulare il reddito di cittadinanza guardando più ai disoccupati e meno alle famiglie. Secondo i grillini infatti, è necessario aiutare le imprese per far aumentare le assunzioni. Il vicepremier Di Maio ha dichiarato che il reddito di cittadinanza va visto non come un mero sussidio, ma piuttosto come un ponte tra le imprese e chi vuole lavorare e non sa come fare. L' aiuto ai datori di lavoro dovrebbe consistere in uno sgravio fiscale. La riduzione dei disoccupati comporterebbe conseguenze positive per il Paese. Non solo aumenterebbe il numero delle famiglie ma, soprattutto, sempre meno giovani sarebbero costretti a trasferirsi all'estero per realizzarsi nel lavoro.
La riformulazione del reddito di cittadinanza ridurrebbe il problema dei conti pubblici
La proposta del si è sempre scontrata con il problema del consistente debito pubblico. Secondo una stima recente, garantire i 780 euro a chi ha i requisiti per ottenerlo più la riqualificazione dei centri per l'impiego, richiederebbe per il Governo lo stanziamento di circa 15 miliardi di euro. Con la riformulazione il problema si ridurrebbe perchè, puntando più sulle imprese, come ha dichiarato Di Maio, diminuirebbe il numero dei destinatari del reddito. Nelle ultime interviste il vicepremier ha detto che, in caso di assunzione, il sussidio si tradurrebbe per 3-4 mesi in uno sgravio fiscale per le imprese. Il ministro dell'Economia Tria ha garantito che nelle prossime settimane ci saranno degli interventi legislativi che stabiliranno come erogare il sussidio e chi saranno i destinatari.
Il reddito di cittadinanza guarda ai disoccupati, il 2019 sarà l' anno del cambiamento
Il leader Di Maio intanto ha rilasciato delle dichiarazioni alla stampa estera sugli obiettivi del Governo Conte e sul reddito di cittadinanza ha dichiarato che le imprese, oltre allo sgravio fiscale per 3-4 mesi in caso di assunzione, se decideranno di assumere le donne, potranno percepire il reddito per 5-6 mesi, per colmare, soprattutto al sud, il divario tra occupazione maschile e femminile. Inoltre, con il Quota 100 e il reddito di cittadinanza, molti lavoratori si pensioneranno liberando così migliaia di posti di lavoro. Il vicepremier ha invitato i giovani a non abbandonare l'Italia perchè promette che il 2019 porterà cambiamenti sostanziali e positivi per le future generazioni.
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In b4 "era chiaro fin dall'inizio"
Comunque se si trasforma in uno sgravio fiscale alle imprese tanto meglio.
Fonte?
mandare la gente in pensione e ridurre i costi alle imprese sarebbe la soluzione definitiva, italiani permettendo. Perché i tirocini di renzi hanno creato 66enni incapaci e 30enni che lavorano per 200 euro al mese e dicono grazie
http://m.ilgiornale.it/news/2018/11/...prese/1599539/
Ma c'è molta contraddizione googlando secondo me non lo sanno nemmeno bene loro cosa fare
Non ho capito, danno il reddito alle aziende? Lo impiccano a Di Maio![]()
ormai si decide cosa fare in base ai sondaggi lol
Movement #Orcs love too
- in una società in cui ogni più piccolo diritto è perseguito, nessuno ha più diritti - Kungfucio
- sempre sano e ricco, mai povero e malato - kungfucio Vol.2
- meglio un osso oggi che due domani - Alì Baubau e i quaranta cagnoni
E' l'essenza del populismo![]()
È uno slogan che pare una fosca previsione su come andrà a finire questa manovra finanziariaTra i vertici grillini desiderosi di attenuare l' immagine assistenzialista che si porta dietro la loro misura simbolo, circola questo slogan: «Più giovani disoccupati, meno famiglie![]()
Bello slogan, son bravi con le parole eh![]()