Kronos The Magazine - Elogio alla Follia Kronos The Magazine - Elogio alla Follia - Pagina 12

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Discussione: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

  1. #221
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Cose leggere

    Remerbers... Preorders?..NEVER!

  2. #222
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Magnifico up

  3. #223
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Citazione Originariamente Scritto da Kronos The Mad Visualizza Messaggio
    Sempre googlando le immagini del corpo sono proprio simpaticissime
    Impressionante la fase finale

  4. #224
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Ho googlato nanne vengono sempre fuori solo 2.
    Quella dei cerotti e quella nel letto della gamba alzata

    Remerbers... Preorders?..NEVER!

  5. #225
    koba44
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Clicconulla: voglio dormire la notte, altroché!

  6. #226
    Kronos The Mad
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Il bambino killer di bambini




    Amarjeet nasce nel 1998 a Mushari, in India, in una famiglia povera. Si sa poco della sua vita, ma il bambino è diventato famoso dopo il suo arresto, avvenuto nel 2007.

    La sera del 2 gennaio 2007 la mamma della piccola Kushboo, di soli 6 mesi, si accorge della sua scomparsa. L’aveva lasciata nella scuola della piccola cittadina mentre lei si occupava delle faccende di casa.

    Dopo alcune ricerche, i sospetti ricadono subito sul piccolo Amarjeet Sada, un bambino di 8 anni.

    Perché il primo sospettato è un bambino?

    Amarjeet, l’anno precedente, aveva già ucciso la sua sorellina e una cuginetta, entrambe di pochi mesi. La famiglia ne era al corrente, ma non aveva sparso la voce perchè riteneva che fossero cose private. Tuttavia anche alcuni vicini erano al corrente della situazione e dopo la sparizione di Kushboo, decidono di confrontare il bambino.

    Amarjeet, orgoglioso, porta i vicini al luogo in cui si trova il corpicino della piccola Kushboo. E’ un campo poco distante dalla città e la piccola è stata messa*in una buca poco profonda e coperta con dell’erba.

    Dopo l’omicidio di Kushboo, che non aveva legami di parentela con Amarjeet, gli abitanti della cittadina hanno deciso di chiamare la polizia.

    L’arresto

    Il piccolo viene interrogato e la polizia ha dichiarato in un’intervista successiva che durante l’interrogatorio il bambino sorrideva molto e chiedeva biscotti.

    Poi, ha ammesso divertito di avere ucciso la piccola Kushboo colpendola con un mattone. I genitori di Amarjeet hanno poi confermato anche gli omicidi della sorellina e della cuginetta.

    I vicini del bambino hanno dichiarato che facevano sempre molta attenzione quando si trovavano con il bambino, perché sapevano dei suoi istinti omicidi.

    Amarjeet è stato messo in una struttura e dalle valutazioni psichiatriche è emerso che soffre di un disturbo della condotta, che non sa riconoscere il bene dal male e che trae piacere dall’infliggere dolore.

    Secondo la legge indiana un bambino non può essere condannato a morte né essere mandato in prigione. Sarà mandato in un istituto dove si prenderanno cura di lui fino al compimento del diciottesimo anno di età.


    Fonte: Emadion
    Ultima modifica di Kronos The Mad; 10-06-17 alle 13:12

  7. #227
    Senior Member L'avatar di Dying
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Quindi esce quest'anno

    Inviato dal mio HUAWEI VNS-L31 utilizzando Tapatalk

  8. #228
    Senior Member L'avatar di Arnald
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    E i Marò per 4 petardi sono stati rinchiusi 7 anni...

  9. #229
    Kronos The Mad
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Cannibalismo come esperimento sociale


    “Sull’isola c’era una guardia di nome Kostja Venikov, era giovane. Faceva la corte a una bella ragazza, anche lei deportata. La proteggeva. Un giorno, dovendosi allontanare, disse a un compagno: ‘Sorvegliala tu’, ma quello, con tutta quella gente intorno non riuscì a fare granché… qualcuno la prese e la legò a un pioppo: le tagliarono il petto, i muscoli, tutto quello che si poteva mangiare, tutto, tutto… avevano fame. Bisognava pur mangiare.”



    L’agghiacciante passo tratto da “L’isola dei Cannibali” non è invenzione. L’isola raccontata da Nicolas Werth, storico francese esperto di questioni sovietiche, esiste realmente. Si chiama Nazino, è un piccolo villaggio sperduto sulle rive dell’Ob’, Siberia, a 900 chilometri da Tomsk. Vera è anche la testimonianza riportata. È stata raccolta il 21 luglio 1989, proprio a Nazino, da Valerij Fast, membro di Memorial, associazione russa nata in epoca gorbacioviana allo scopo di perpetuare il ricordo delle repressioni politiche nell’URSS. A parlare è Taisa Michajlovna Cokareva, anziana contadina di etnia ostiaca, testimone oculare di questa storia di orrore, accaduta nel 1933. A distanza di 75 anni da questi tragici eventi, Nicolas Werth – docente di storia presso l’Institut d’histoire du temps present del CNRS ed ex addetto culturale dell’ambasciata francese a Mosca – ricostruisce, dati e testimonianze alla mano, una delle più brutali vicende dell’epoca stalinista. Un’operazione d’ingegneria sociale, pianificata dal partito e dalle forze di polizia, tesa a “epurare” e a “purificare” determinati spazi sovietici – in particolare i centri urbani, “vetrine del socialismo” – dai loro “elementi declassati e socialmente nocivi”, deportandoli nelle cosiddette “zone pattumiera” della Siberia.

    Nel 1933, mentre in Ucraina Stalin dà vita a una carestia pianificata che stermina milioni di ucraini, nell’estremo nord dell’Unione si assiste al trasferimento forzato di elementi “socialmente nocivi” – ex kulaki, teppisti, vagabondi, individui “declassati”- e all’inizio di una sperimentazione sociale di vera e propria “decivilizzazione”.

    Le migliaia di persone scaricate a Nazino trasformeranno questa isoletta sul fiume Ob’ in un autentico girone infernale. Disperati e affamati, alcuni di questi deportati cercarono la fuga nelle campagne, altri dettero l’assalto alle case dei villaggi e si trasformarono in ladri, assassini e cannibali prima di morire d’inedia o di essere sommariamente giustiziati.
    I casi di cannibalismo crebbero, scatenando paura e orrore, chi non riusciva a farsi forza, soccombeva divorato.

    Questo in estrema sintesi il racconto raccapricciante di ciò che accadde in quei giorni su quest’isola siberiana. Ciò che rileva ai fini storici è collocare questo episodio all’interno delle più complesse politiche attuate da Stalin nella sua opera di sovietizzazione dell’intero paese. La tesi sposata da Werth – supportata da tante evidenze empiriche tra cui le direttive riservate inviate dal dittatore georgiano ai suoi uomini, venute alla luce grazie all’apertura degli archivi del KGB – è che il “piano grandioso” proposto all’inizio del ’33 rappresenta la seconda tappa del programma iniziato tre anni prima riguardante la “liquidazione dei kulak come classe”. Tale progetto si proponeva un duplice obiettivo.



    Estirpare gli elementi che avrebbero potuto opporre resistenza alla collettivizzazione forzata delle campagne e colonizzare vaste aree della Siberia, del Grande Nord, degli Urali e del Kazakistan. La vicenda di Nazino, in misura finanche superiore ad altre tragedie dello stalinismo – scrive Werth – è una storia di arbitrio, violenza “dove tutti sono armati, la vita umana non ha valore e la caccia all’uomo quando capita, sostituisce quella agli animali”. Citando inconsciamente Hobbes, l’istruttore propagandista Velicko in una coraggiosa lettera a Stalin scriverà: “Sull’isola di Nazino, l’uomo ha cessato di essere un uomo. Si è trasformato in sciacallo”. Pietra miliare nella letteratura sul comunismo sovietico degli anni ‘30, L’isola dei Cannibali, ci impone tante riflessioni costringendoci a riconsiderare la tragica storia del ‘900. Un secolo in cui, alla luce delle evidenze provenienti dall’ex Unione Sovietica, non ha più senso parlare di “giorno della memoria” riferendosi a un singolo orrore. Il quadro è molto più complesso. Non sono più ammessi giudizi parziali

    Documentario in inglese

    https://youtu.be/4IV9d6586VQ
    Ultima modifica di Kronos The Mad; 10-06-17 alle 13:13

  10. #230
    koba44
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    So' comunisti, dai.

  11. #231
    Il contegno L'avatar di Biocane
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Citazione Originariamente Scritto da Kronos The Mad Visualizza Messaggio
    Le 24 personalità di Billy Milligan



    È il 1977 e un giovane ragazzo di 22 anni viene arrestato con l'accusa di aver aver rapito, rapinato e stuprato in pieno giorno tre studentesse della Ohio State University. Al processo però incredibilmente viene si riconosciuto colpevole dei reati, ma viene assolto.
    William Stanley Milligan è infatti affetto da un disturbo dissociativo dell'identità che non l'ha reso responsabile delle sue azioni. Il suo è il caso più eclatante perché la sua personalità è dissociata in ben 24 identità ben definite che prendono il controllo di Billy.
    Tutto ha inizio quando Billy è solo un bambino. Il ragazzino è infatti vittima delle violenze del patrigno per cui la sua mente “crea” queste personalità differenti per proteggerlo. Non ha alcuna coscienza di queste, ma solo vuoti di memoria e sente delle voci rimanendo di fatto inconsapevole delle azioni che compiono i suoi alter ego. I vuoti di memoria gli provocano una terribile depressione e, ogni volta che pensa di aver commesso qualcosa di grave durante le sue amnesie, tenta il suicidio. Per questa debolezza, le altre personalità decidono di tenere Billy sedato impedendogli qualsiasi gesto.
    Mano a mano che Billy cresce, la faccenda si fa molto più complessa, perché le singole personalità di Billy non si limitano a cedersi il posto al centro del palcoscenico, sempre più spesso, anno dopo anno crescono con lui, maturano progressivamente e, cosa ancora più straordinaria, cominciano a interagire tra di loro impedendo al vero Billy di riprendere il controllo di se stesso.
    Il particolare forse più interessante nello sfaccettato caso Milligan è il modo in cui l’uomo, più o meno consciamente, aveva sviluppato un sistema per gestire le varie personalità che affollavano la sua mente. Aveva stilato un elenco di regole alle quale ognuno degli alter doveva attenersi, pena il divieto di prendere possesso del corpo, tra queste 5 erano inflessibili: per poter avere accesso al mondo esterno una personalità doveva innanzitutto osservare una totale castità, essere rispettoso delle altre personalità e non violarne le proprietà, proteggere donne e bambini, impegnarsi nello studio e nel lavoro all’interno della propria area di competenza (perché ogni personalità eccelleva in qualcosa come l'arte o la musica) e, cosa apparentemente paradossale, non dire mai bugie.
    In base a questa organizzazione interna, ci sono 10 personalità principali che si alternano nel mondo esterno e 13 personalità indesiderate, ree di non aver seguito le regole e per questo bandite da qualsiasi possibilità di uscita. Si chiarisce anche il meccanismo con cui queste personalità emergono: «ci troviamo in una stanza buia. In mezzo a questa stanza, sul pavimento, c'è una chiazza di luce. Chiunque faccia un passo dentro la luce esce sul posto, ed è fuori nel mondo reale, e possiede la coscienza. Questa è la persona che gli altri - quelli fuori - vedono e sentono e a cui reagiscono. Gli altri possono continuare a fare le solite cose, studiare, dormire, parlare o giocare. Ma chi è fuori, chiunque sia, deve fare molta attenzione a non rivelare l'esistenza degli altri. È un segreto di famiglia».
    Incredibilmente, la personalità colpevole dei crimini di cui Billy è accusato è una delle 10 personalità “buone” che aveva taciuto il suo reato alle altre identità.
    Nel 1978 Milligan viene trasferito in un ospedale psichiatrico in cui si tenta, con successo, di fondere tra loro tutte le personalità in un unico essere chiamato poi “Il Maestro”, la 24° personalità, per permettere a Billy di ricostruire gli eventi e le azioni che le differenti personalità vivono durante le sue amnesie.

    La descrizione delle 24 personalità di Billy Milligan.
    È importante sottolineare come ogni personalità non fosse una mera invenzione creata attraverso la recitazione di Billy, ma una reale persona dotata di capacità e interessi unici che aveva sviluppato nel tempo.
    Le dieci personalità principali e positive erano:
    1. William Stanley Milligan, 26 anni. È l'identità centrale, quella originale. Il guscio vuoto che si alterna alle altre personalità più invadenti.
    2. Arthur, 22 anni. Londinese dal forte accento britannico. È una delle due personalità più autorevoli ed è quella che, assieme a Ragen, decide chi, a seconda della situazione, deve "emergere". Studia biologia e medicina. Conosce la lingua araba, che legge e scrive correntemente.
    3. Ragen Vadascovinich, 23 anni. Comunista slavo dal forte accento est europeo. Esperto di karate, è la personalità autorizzata all'uso delle armi e quella addetta alla protezione e al sostentamento delle altre personalità. In più occasioni dimostra una forza incredibile grazie alla sua capacità di controllare e concentrare l'adrenalina. Quando Ragen ha il controllo infatti, Billy riesce addirittura a staccare il gabinetto della sua cella a mani nude.
    4. Allen, un percussionista e pittore, l’unica personalità a fumare sigarette e a non essere mancina. È personalità che emerge più spesso e che costruisce le relazioni sociali.
    5. Tommy, 16 anni. Esperto di elettronica e mago della fuga, è quello che prende il controllo quando si tratta di liberare Billy grazie alla sua capacità di controllare muscoli e ossa delle mani. Gli piace dipingere paesaggi.
    6. Danny, 14 anni. Ha due fobie incontrollabili: quella per gli uomini, dovuta alle violenze del patrigno di Billy perché era la personalità che emergeva e le subiva, e quella per la terra. Gli piace dipingere, ma esclusivamente nature morte.
    7. David, 8 anni. Definito il guardiano del dolore, viene fatto emergere all'esterno quando a Billy viene fatto del male, così da fargli "assorbire" tutto il dolore e risparmiarlo agli altri. È quello che rompe il patto di segretezza stretto tra le varie personalità svelando la loro esistenza alla psichiatra che analizzava Billy.
    8. Christene, 3 anni. Chiamata la bambina dell'angolo, perché a scuola veniva spesso messa nell'angolo per punizione. È stata la prima personalità ad emergere, quando Billy aveva quattro anni. Le piace disegnare fiori e farfalle da mostrare al fratello Christopher. È dislessica.
    9. Christopher, 13 anni. Fratello di Christene
    10. Adalana, 19 anni. Lesbica. Timida, scrive poesie e cucina. È lei la personalità colpevole degli stupri che poi nasconde alle altre personalità. Scoperte le sue colpe, le viene impedito di emergere di nuovo e bandita nelle personalità negative.

    Le 13 personalità negative a cui veniva vietato di uscire nel mondo esterno erano chiamate “Indesiderabili”. Venivano bandite da Arthur, la personalità principale dall'accento inglese, perché ritenute pericolose pericolose per la libertà e la sopravvivenza delle altre personalità:
    1. Philip, 20 anni. Delinquente originario di Brooklyn. Spaccia e assume droga di ogni tipo e picchia gli omosessuali.
    2. Kevin, 20 anni. Criminale. Come Philip, spaccia e assume droga. Per il periodo di internamento di Billy, durante il quale subisce le violenze del personale, viene reintegrato perché l'unico insieme a Ragen capace di opporre resistenza alle percosse.
    3. Walter, 22 anni. Australiano. Gli piace andare a caccia e ha un buon senso dell'orientamento. Uccide un corvo nel bosco, violando così la regola di non uccidere animali e per questo viene bandito.
    4. April, 19 anni. Di Boston. Ha un unico pensiero fisso: torturare e uccidere il patrigno di Billy vendicandosi di tutto il dolore subito. Per questo suo desiderio di vendetta viene bandita.
    5. Samuel, 18 anni. Ebreo. È l'unico a credere in Dio. Viene bandito perché infrange viola la proprietà delle altre personalità vendendone dei quadri.
    6. Mark, 16 anni. Svolge i lavori manuali senza protestare
    7. Steve, 21 anni. Gli piace ridere e scherzare. Viene bandito poiché il suo comportamento aveva portato Billy a trascorrere dieci giorni nella cella d'isolamento. È convinto di essere la personalità centrale, mentre considera tutte le altre identità pure invenzioni della sua fantasia.
    8. Lee, 20 anni. Sempre pronto a fare battute e ad organizzare scherzi agli altri e persino alle altre personalità, viene bandito poiché finiva col crearsi inimicizie e guai.
    9. Jason, 13 anni. È la valvola di sfogo. Attraverso i suoi pianti, grida e crisi isteriche vengono scaricate le tensioni interne accumulate da Billy.
    10. Robert, 17 anni. Ama fantasticare e sogna di diventare un attore. Durante il periodo di detenzione inizia uno sciopero della fame ad oltranza. Ritenuto pericoloso per la salute di Billy, viene bandito.
    11. Shawn, 4 anni. Sordo. Emette un ronzio con la bocca per sentire le vibrazioni nella testa. È la seconda personalità ad emergere ed è quella che inizialmente «esce sul posto» quando Billy deve essere punito.
    12. Martin, 19 anni. Viene da New York. Bandito perché assume atteggiamenti da sbruffone, superficiale e snob.
    13. Timothy, 15 anni. Ama i fiori. Ha lavorato presso un fioraio, ma quando il proprietario del negozio, omosessuale, gli ha fatto delle avances, è fuggito via spaventato.

    Infine l'ultima personalità era quella del Maestro, 26 anni. La fusione di tutte le personalità, i talenti e i ricordi di ognuna di esse. È un autodidatta dai molteplici interessi: tutte le conoscenze vantate dalle varie personalità provengono dai suoi studi condotti in maniera autonoma. È il vero Billy Milligan.



    Fonte: Le fotografie che hanno fatto la storia
    ma per caso il film Split di Mr Shmylian o come si scrive è ispirato a questo caso? l'ho appena escargato e leggendo il riassunto ci sono similitudini

  12. #232
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Citazione Originariamente Scritto da koba44 Visualizza Messaggio
    So' comunisti, dai.
    ma Baffetto rimane sempre il più cattivo di tutti

  13. #233
    Mr.Cilindro
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    c'è gente che ha votato pci con quello che è stato fatto per anni e intanto ancora fanno i film sulla seconda guerra mondiale con i nazisti cattivi o i film italiani finanziati dalla rai sul fascismo

    e lo dice uno che in teoria sarebbe di sinistra

  14. #234
    koba44
    Guest

    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    25-esima personalità: Fulviuz, basamentaro.

  15. #235
    Kronos The Mad
    Guest

    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Euthanasia Coaster





    Euthanasia Coaster, ribattezzata anche come le “montagne russe della morte”, nacque da un progetto del 2010. Questa particolare attrazione è stata concepita, sulla carta, da un artista ingegnere e design lituano di nome Julijonas Urbonas.


    Avete mai pensato ad un modo eclatante per morire? L'Euthanasia Coaster è stata concepita proprio per questo: per vivere gli ultimi, intensi attimi della vita con eleganza, scalpore e adrenalina.

    Come il nome suggerisce, l’eutanasia sarebbe proprio il fulcro principale del progetto di Urbonas.*L’uomo avrebbe cominciato i suoi studi analizzando la forza di gravità che tiene l’uomo ancorato alla terra per sviluppare il suo progetto di morte.



    L’ingegnere ha dichiarato d’aver tratto ispirazione direttamente dal presidente dell’azienda costruttiva dei parchi d’attrazione di Philapelphia.

    John Allen sognava di possedere l’'Euthanasia Coaster, un giro della morte sulle montagne russe reale, con una capienza di 24 passeggeri che sarebbero partiti vivi per fare ritorno come cadaveri.


    Ma quale fine e quali passeggeri si sarebbero dovuti accaparrare il biglietto per il giro della morte? Condannati a morte e casi di eutanasia consapevoli furono indicati come i possibili partecipanti dell’attrazione.

    In uno degli schemi del progetto si nota una ripida salita seguita da una discesa e sette inversioni mortali. Ma le critiche delle associazioni di eutanasia non tardarono ad arrivare.

    Il progetto prevedeva il raggiungimento del carrello della montagna russa a 510 metri d’altezza in due minuti di tempo. La discesa successiva alla salita doveva avvenire a 360 km orari, lungo 500 metri prima di intraprendere le sette deviazioni clotoidi.

    Al termine delle spirali un rettilineo avrebbe consentito alla macchina infernale di arrestarsi, lasciando 24 passeggeri morti per caricare altri aspiranti suicidi.

    La morte sull’attrazione avverrebbe per ipossia celebrale, ovvero per carenza di ossigeno nell’intero organismo. La perdita di conoscenza dovuta ai cicli clotoidi comporterebbe la morte.

    Il progetto è stato esposto in diverse occasioni durante le rassegne scientifiche tecnologiche del futuro, ma mai approvato.

    In basso il link video per la dimostrazione digitale del progetto.

    https://youtu.be/ZEklVDlqwbQ


    Fonte Emadion.it


    Approfondimenti da Bizzarro Bazar

    L’ultima, euforica e adrenalinica corsa in ottovolante si compone di due fasi: come prima cosa, attaccati a una serie di dispositivi per il monitoraggio del cervello, venite trasportati fino alla cima di una una torre di 500 metri di altezza, per poi precipitare in caduta libera. Questo garantisce la necessaria forza cinetica per esporre il corpo a una forza di 10g per 1 minuto, attraverso una serie di “giri della morte” posizionati nella seconda parte della corsa.



    Il sangue viene sparato verso le estremità basse, causando una completa mancanza di afflusso di ossigeno al cervello: la velocità garantisce uno stato di ipossia e ischemia cerebrale con conseguente perdita di coscienza già dal primo anello… alla fine della serie di giri, i sistemi di monitoraggio constateranno l’avvenuta morte cerebrale e si assicureranno che non abbiate bisogno di un’altra corsa.



    Ecco la pagina web dell’artista dedicata alprogetto Euthanasia-Coaster, contenente una descrizione in inglese (esilarante e angosciante al tempo stesso) dell’esperienza che si proverebbe salendo sulla macchina.



    Fonte Bizzarrobazar.it
    Ultima modifica di Kronos The Mad; 10-06-17 alle 13:14

  16. #236
    Senior Member L'avatar di GenghisKhan
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia


  17. #237
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Uuuuuuoooooo

  18. #238
    koba44
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Bellissimo!

  19. #239
    TGM 4 Ever L'avatar di Echein
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    Davvero pensavano fosse un progetto fattibile?

    Remerbers... Preorders?..NEVER!

  20. #240
    macs
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    Re: Kronos The Magazine - Elogio alla Follia

    in nold colea sono così i parchi divertimento

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