Certo, la diffusione e la "visibilità" sugli scaffali conta tantissimo. Nei negozi di settore nerdame qui in giro comunque vedo un sacco di titoli che non sono i soliti tre publisher, ed oltre ai soliti WotC/Paizo/FFG, c'è un sacco di roba Pelgrane, Cubicle7, Pinnacle, Evil Hat, Green Ronin, Alderac eccetera.
In Italia ricordo che a meno di non avere un negoziante che accettasse ordini dai canali giusti, o prendevi la roba tradotta (pochissima), o nisba.
Onestamente al di là degli ostacoli linguistici, sento molto di più l'affinità al setting o l'apprezzamento dello scheletro regolistico come fattori determinanti. Tant'è che conosco un sacco di setting meravigliosi che si basano su un regolamento al quale preferisco un panino imbottito di merda - e viceversa regolamenti eleganti o innovativi massacrati da un setting che ha lo stesso fascino di un termoarredo laccato in rosa su una parete di sasso a vista.