Re: A song of ice and fire (scuola pubblica inside)
Caro Hoffman,
ti racconto una storia della mia città, la delicata Modena nella comunistissima Emilia. In ossequio al meraviglioso principio dell'inclusività (tm) hanno fatto partire una prima elementare con 19 stranieri e 1 bimba italiana. Metà dei marmocchi non parlava italiano
Scatta il casino e per fortuna la marmocchia viene trasferita in una nuova scuola con percentuali più decenti.
Al di là di tutti gli extra comunitari che sui social si sono messi a dare dei razzisti ai genitori della bimba o a fare gli sbruffoni del tipo " ahhahaha, ma l'italiano tanto lo deve insegnare la scuola ", quello che mi domando è se sto cazzo di principio di integrazione non stia facendo più danni che altro.
E' evidente che non ci sono soldi e che le competenze per insegnare l'italiano ad uno straniero arabo sono diverse da quelle di insegnarle ad un inglese come sono diverse da quelle di insegnarlo ad un cambogiano. Eppure sembra che se ne fottano tutti, specie del fatto che se l'inclusività significa livellare tutto ancora di più verso il basso sicuramente è una inculata per tutti.
Questo vale anche per i mad mungulz , handicappaci o come vuoi chiamarli: hanno bisogno di un sostegno professionale che la scuola fatica a dargli.
Perchè cazzo non separiamo il concetto di apprendimento e formazione da quello di integrazione forzata a tutti i costi che mi sembra che abbia risultati e costi osceni? Vogliamo che stranieri , mad mungulz e normo dotati si relazionino perchè è positivo ? Bene, facciamo dei dopo scuola dove i ragazzi giochino e socializzino, ma lasciamo gli insegnanti a lavorare solo sulla formazione.
Tu che ne pensi?