Vicenza, 31 maggio 2019 - "Carabinieri, la maestra a scuola molesta mio figlio, vogliamo denunciarla". E' suonato più o meno così l’allarme nella stazione dell’Arma di Vicenza quando i genitori dell’alunno di 10 anni hanno cominciato il racconto choc. "Un giorno abbiamo scoperto sullo smartphone del nostro bimbo dei messaggi molto strani – hanno spiegato mamma e papà –: il mittente era la sua maestra di quinta elementare e il contenuto ci ha fatto sobbalzare. In alcuni sms c’era scritto ‘amore mio’ oppure ‘tesoro mio’". Non è tutto: "Nostro figlio ci ha rivelato di aver ricevuto anche due baci, vicino o sulle labbra".


Così, per la delicatezza della questione, la procura di Vicenza ha aperto un’indagine e iscritto la docente di 41 anni nel registro degli indagati. L’accusa? Tentata violenza sessuale su minore, nella forma più lieve di molestie sessuali. Il bambino sarebbe rimasto turbato dal comportamento della sua insegnante, tanto che quando la incontrava in presenza dei genitori era "piuttosto in imbarazzo".

Restano irrisolti alcuni punti decisivi: perché la maestra aveva il numero del ragazzino? E come mai non ha usato piattaforme ministeriali, se erano sms su questioni didattiche? Infine, visto che i social sono vietati ai minori di 16 anni, come mai il ragazzino è entrato in quella situazione a rischio? Il bambino sarebbe stato già ascoltato, in forma protetta, da una psicologa: avrebbe confermato il racconto fatto ai genitori. "La maestra ti ha baciato?". "Sì, mi ha dato dei bacetti a stampo". L’insegnante nega: "Mai fatte quelle cose". L’indagine va avanti da mesi sotto traccia: già ascoltate diverse persone.

(Quotidiano.net)



Io sono allibita. A insegnare nelle scuole hanno fatto entrare cagne e porci.