
Originariamente Scritto da
Major Sludgebucket (ABS)
Qualunque sistema sanitario, pubblico, privato, quello che volete, sarebbe stato messo alle corde dal virus, anche buttando meno soldi nel cesso per stronzate e spendendoli per la sanità, con buona pace delle animebelle.
Come detto, il problema in Lombardia non può essere posto nei termini sensazionalistici e stupidi della Lucarelli. E cavalcare certi filoni strumentalmente in ottica di lotta politica, come vedo fare da molti sui social, come se fossimo in un momento normale, in questo contesto è deleterio. Mettete da parte queste cose fino a che non si uscirà dalla crisi e riprendete a bastonarvi dopo.
Però virologi/epidemiologi di chiara fama (e meno esibizionisti di Burioni) sostengono che gli ospedali abbiano un ruolo rilevante nella diffusione del virus. Quindi i lati da correggere (per quanto possibile, ovvio, le difficoltà le ho esposte qualche messaggio fa, ma si deve puntare in quella direzione) sono, principalmente, due: 1) minore ospedalizzazione rispetto a ora 2) più cura possibile per il personale sanitario, dato che più è messo male più sarà complicato uscirne. Naturalmente si sta già agendo almeno nella seconda direzione, cioè non è che non si diano da fare per non trovare mascherine e materiali mancanti, per fare più tamponi e per tutelare di più i medici.
Invito nuovamente a leggere questi due testi nella loro interezza, dato che secondo me sono tra le cose più interessanti che si trovano: 1) La lettera dei medici di Bergamo
https://www.facebook.com/fabio.sabat...57542108679843 2) l'intervista di Giorgio Palù, professore emerito di microbiologia e virologia dell’università di Padova (va tenuto presente che è di qualche giorno fa, quindi le misure più restrittive che invoca magari sono già state messe in atto)
https://ilbolive.unipd.it/it/news/co...tomatici-si-no
Ririporto alcuni stralci di questo secondo pezzo per rendere meglio l'idea: