
Originariamente Scritto da
Biocane
Al ristorante
La distanza di un metro tra le persone è considerata il minimo sindacale per frenare la trasmissione. "È questione di capire il rischio che vogliamo prenderci" spiega Carlo Signorelli, professore di igiene al San Raffaele di Milano. "La precipitazione delle goccioline respiratorie è molto alta entro un metro di distanza dalla persona infetta. È più bassa, ma esiste ancora, tra uno e due metri. È trascurabile oltre i due metri". Questo avviene se la persona contagiata tossisce o starnutisce, ma anche se parla o semplicemente respira. Carlo Federico Perno, virologo dell'università di Milano, invita a valutare anche la situazione dei contagi nella propria Regione: "In Lombardia, al chiuso, la distanza di un metro fra i tavolini non è sufficiente per stare tranquilli. Due metri servono tutti. All'aria aperta invece il rischio di trasmissione è molto più basso. Lì un metro è più che ragionevole". Anche Pier Luigi Lopalco, epidemiologo dell'università di Pisa e consulente della Regione Puglia, al ristorante probabilmente riprenderà ad andare, in una Bari dove la situazione dei contagi è sotto controllo. "Ma solo all'aperto, con una o due persone al massimo, magari colleghi, alla fine di una giornata di lavoro"
In palestra
"È l'ultimo luogo che riaprirei" esordisce Perno. "Sotto sforzo l'aria viene emessa dai polmoni a distanza maggiore e in quantità anche tripla rispetto al normale". Non sempre le palestre hanno un buon ricambio d'aria. L'umidità potrebbe essere alta.
E i luoghi condivisi, come gli spogliatoi, sono indicati come uno dei punti a più alto rischio di contagio. In questo le piscine sono assimilabili alle palestre.
Aria condizionata
L'aerazione naturale è preferibile, su questo non ci sono dubbi. Ma il pericolo di trasmissione del virus tramite i condizionatori è considerato basso. "Il coronavirus non è la legionella, che prolifera nei condizionatori" spiega Perno. "Il rischio che il microrganismo venga prelevato dall'aria in un ambiente infetto e trasmesso attraverso le condotte di aerazione in un altro ambiente è trascurabile. Ne avevamo discusso a proposito degli ospedali con reparti dedicati al Covid, dove la concentrazione di virus nell'aria era molto alta". In casa o in ambienti non affollati non ci sono indicazioni per tenere l'aria condizionata spenta.
articolo interessante, parla anche dei guanti e delle mascherine, e mentre quest ultime ridurrebbero il rischio del 95%, i guanti sarebbero deleteri sulla larga
qui integrale
https://www.repubblica.it/cronaca/20...C12-P4-S1.8-T1