Crisanti: "Battuta d'arresto vaccino Oxford è fisiologica"
Il virologo commenta la sospensione dei test per "potenziale reazione avversa": "Serve tempo. Sviluppo dura circa 5 anni". Bassetti: "Lo stop dimostra la serietà della ricerca"
“La battuta di arresto del vaccino AstraZeneca di Oxford è fisiologica e normale, non è uno stop ma una fase di valutazione, non è mai stato sviluppato un vaccino in un anno ci vogliono più di tre anni”. Così a 24 Mattino su Radio24 Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova, commenta la sospensione temporanea delle sperimentazioni, a livello mondiale, del vaccino anti Covid messo a punto dall’Università di Oxford per essere prodotto dal gruppo farmaceutico anglo-svedese AstraZeneca, fra i più promettenti degli oltre 100 allo studio nel mondo. Lo stop temporaneo è stato deciso dopo uno dei partecipanti ha accusato “una seria potenziale reazione avversa”.
“Il processo è lungo e complesso, lo sviluppo di un vaccino dura circa 5 anni. Giustificato fare degli sforzi perché si tratta di una misura che dal punto di vista costi ed efficacia è la più conveniente ma ci vuole tempo”.
Per Matteo Bassetti, infettivologo dell’ospedale Policlinico San Martino di Genova, “dispiace per lo stop alla sperimentazione, ma è il segnale che le aziende stanno lavorando con serietà, trasparenza e controllando i dati. Questo è l’argomento più forte che noi possiamo avere nei confronti dei detrattori dei vaccini e dei no-vax che hanno attaccato dicendo che sarebbe stato messo in commercio senza fare i controlli. Ecco, questa è la risposta migliore che si poteva dare loro”, sottolinea l’infettivologo. “C’è stato un problema e l’azienda non ha avuto nessuna vergogna a dire stoppiano e verifichiamo cosa è accaduto. Speriamo riprendano presto ma è la dimostrazione che la ricerca è regolata e trasparente”, ha concluso Bassetti.
“Come al solito, se vogliamo vedere il bicchiere mezzo vuoto, allora c’è questo aspetto”, il fatto che ci siano delle reazioni anomale alle sperimentazioni sul vaccino AstraZeneca-Oxford, che è quello su cui lavora anche l’Italia, e che ci siano dei rallentamenti; “ma se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, allora è la conferma che in Italia le cose vengono fatte molto bene, che quando si arriverà a disporre di un vaccino, sarà sicuro perché avrà superato tutte le prove che devono essere superate”. Lo ha detto Alberto Villani, direttore di Infettivologia presso l’ospedale Bambino Gesù di Roma, ospite ad Agorà su Rai 3. “Teniamo anche conto che nel mondo sono alcune decine i vaccini in sperimentazione - ha aggiunto - e va messo in conto che non funzionino”. Sui tempi di attesa per un vaccino che sia fruibile dalla popolazione, ha osservato: “Fare previsioni è sempre molto difficile. In genere se ne studiano 10-15 insieme. Qui - ha sottolineato - se ne studiano centinaia quindi le chance statisticamente sono più alte di riuscire ad avere un vaccino sicuro e utilizzabile in tempi decisamente inferiori”, tempi che “in genere sono di anni” ha concluso.