Però non c'è il divertimento di menar le mani da dietro un PC![]()
Oh, ma qua state sbarellando![]()
Circondiamolo e facciamolo fuori il lardoso !
No, sono statale in mutua per un esaurimento fasullo, con 104 finta, nonna nel freezer e parcheggiatore abusivo nel tempo libero.
Questa estate con il bonus vacanze sono andato in vacanza a Lampedusa e mi sono infiltrato in un barcone: ora percepisco anche 35€ al giorno e sto in un albergo 4 stelle alla faccia vostra.
Il RDC no, ho ancora una dignità.
Questo aperitivo di quarantena e guerra civile vi sta facendo male comunque eh. State scrivendo 120 post orari.
Fatevene una ragione, è praticamente finita, accendete la play e godetevi gli ultimi giochi
Provo a spiegartelo.
Erano le otto e mezza di sera.
Lo sapevano anche i sassi che i ristoranti dovevano chiudere alle 18.
Quei poveri avventori sapevano di infrangere la legge, e quando è arrivata la polizia a porre fine a quella pagliacciata, l'hanno anche accolta con toni strafottenti.
Ma continuiamo a giustificarli, su.
Ti sei perso un pezzo, mi sa.
GOVERNO: enti locali, se serve potete stringere
ENTI LOCALI A CUI NON SERVE: *non stringono*
ENTI LOCALI A CUI SERVIREBBE: *non stringono*
LA SITUAZIONE COMPLESSIVA PEGGIORA
GOVERNO: fanculo chiudete tutti
Ti ripeto, per la quarta o quinta volta, che io sono d'accordo sul fatto che si dovesse intervenire a livello locale.
Solo che non è stato fatto, e nel momento in cui la situazione diventa critica, dal governo centrale non si può che intervenire con l'accetta.
O pensi che da Roma si possano mettere a dire "ok, a verona chiudiamo tutto, a Piacenza famo metà e metà, a Rimini tutto aperto ma via dei mille la chiudiamo, a Corigliano Calabro tutti a scuola"?
Io sono d'accordo che a livello centrale questa seconda ondata l'abbiano gestita male, ma non capisco perchè nella vulgata generale ci si voglia dimenticare del fatto che nel nostro ordinamento una buona parte delle responsabilità su cosa si fa o non si fa siano nelle mani dei governi locali.
Detto ieri sera: Ricciardi in diretta TV ha affermato che già il 6 di Aprile era stato stilato un piano in 5 punti per la gestione della seconda ondata, ed erano stati trovati i fondi.
Solo che la parte attuativa è in mano alle regioni, e mentre poche si sono mosse bene (ha fatto il nome dell'Emilia Romagna, che aveva completato il piano già a luglio) altre sono rimaste indietro in molti elementi chiave.
Assunzioni, lavori sui PS, ristrutturazione e potenziamento degli organi di medicina territoriale, capacità ed organizzazione del tracciamento... tutte cose gestite a livello locale.
Ha detto una cazzata?
Non lo so, ma se nessuno lo sbugiarda dati alla mano, quello che dice ha un certo peso.
Eppure la colpa è sempre di Roma.
credevo fosse il solito boomer cinquantenne
https://www.instagram.com/umbertocarriera/?hl=it
in b4 prossimo candidato in qualche lista
Ritenta, sarai più fortunato.
ristorante aperto da un mese![]()
Ritenta, sarai più fortunato.
Guardate che teoricamente le regioni non possono decidere in autonomia di chiudere (poi ormai c'è così tanta confusione e il conflitto con lo Stato è degenerato al punto tale che lo fanno lo stesso, ma legalmente/costituzionalmente credo possano solo proporlo all'autorità centrale). De Luca si sarà semplicemente reso conto di questo e avrà paura di perdere un'eventuale ricorso, oltre all'ovvia difficoltà di gestione delle inevitabili sommosse.
Molto interessante.
Continuo a pensare che, al di là dell'incapacità di questo o di quello, le democrazie liberali, tenute per loro natura in ostaggio dai vari populismi, non siano configurate in modo tale da poter affrontare in maniera efficace emergenze di questo tipo che richiedono decisioni nette e tempestive, ecc. Troppa burocrazia, troppi centri decisionali, necessità di non scontentare questa o quella fazione sul brevissimo periodo non assumendosi il rischio di decisioni troppo impopolari o troppo difficili da spiegare (molte andavano prese controintuitivamente quando la situazione sembrava "risolta" e le narrazioni dei vari Zangrillo e Tarro sembravano vincenti) per non perdere troppo consenso, ecc. L'unico aspetto positivo è l'esperienza che alla fine di tutto si sarà accumulata: un po' come dopo la WWII, i danni complessivi di tutto questo saranno talmente grandi che per forza si cercherà di non ripetere la cazzata per un bel po' di decenni.
Ah, benaltrismo. L'ultima spiaggia.
Siccome stiamo parlando dell'emergenza sanitaria e non di altri campi, io ho semplicemente detto che chi sminuisce la pandemia dovrebbe essere lasciato per ultimo se si arrivasse al tutto esaurito. E' poco più di un'influenza, non devi preoccuparti perché sei ggggiovane e crepano solo i vecchi rattusi? Bene, sii coerente, se ti senti male non andare in ospedale, uno gggggiovane mica va in ospedale per un'influenza
Btw, mai cantato alcunché dai balconi. Sempre trovata una buffonata fuori luogo.
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E tu, con il tuo idealismo da due soldi e la tua difesa di gentaglia del genere, sei proprio come quelli che permisero agli squadristi di assumere il controllo dell'Italia.
Il molto rispettabile Andrea Crisanti esalta il modello cinese come unica soluzione per contenere il contagio, grazie al tracciamento di milioni di asintomatici. Comunque la si pensi sulla pericolosità degli asintomatici — oggetto di uno scontro tra scienziati che per virulenza e oscurità ricorda certi infuocati concili del Cristianesimo delle origini — resta il problema che per realizzare il modello cinese su vasta scala bisogna essere la Cina, avere i suoi mezzi economici e soprattutto la sua concezione disinvolta delle libertà individuali. C’è ancora una certa differenza tra un Paese dove si invita la gente a rinchiudersi e un altro dove la si rinchiude e basta. Le chiavi di casa, in una dittatura, vengono girate dall’esterno.
Dai tempi di Mao, la Cina comunista esercita un discutibile fascino nelle nostre contrade. Se allora le ragioni erano ideologiche, adesso riguardano la mera sopravvivenza. Chi ha paura di morire o di fallire è disposto a rinunciare alla libertà in cambio della sicurezza, anche perché gli sembra che le uniche libertà rimaste siano quelle di morire e di fallire. In guerra, come durante una pandemia, le democrazie reagiscono agli attacchi in modo lento e disarticolato, eppure di solito finiscono sempre per vincere. Forse perché quella libertà che all’inizio le rende così fragili, alla lunga fornisce loro la forza per resistere e reagire. Come sa bene anche quel liberale asintomatico di Crisanti.
Non dare per scontato che lo sapessero anche i sassi perché c'è molta confusione su ciò che si può fare o meno, se uno vede il ristorante aperto e non ha letto il testo del dpcm, può tranquillamente pensare che si possa fare. Ma al di là di questo bisognerebbe imparare a distinguere i negazionisti in mala fede dalla gente che è semplicemente ignorante, e non fare di tutta l'erba un fascio