
Originariamente Scritto da
Milton
Sto giocando a
Death Stranding Director's Cut (PS5)
Allora, le mie prime impressioni (ho fatto 5 ore di gioco, più o meno) sono un po' contraddittorie.
Mi piace: l'idea di un gioco costruito sulle meccaniche delle "missioni secondarie" di ogni tipico action/adventure e il micromanagement, la lentezza antidopaminica delle lunghe camminate in paesaggi - poco americani e molto islandesi - con la musica indie dei Low Roar in sottofondo. Il terreno come "nemico" principale (nota a parte, DS mi sembra davvero un'opera unica per illustrare il rapporto/conflitto tra natura e cultura). Infine mi piace MOLTO l'atmosfera (più che la storia in sé, di cui al momento ho capito poco) e la commistione di cinema/VG in salsa Kojima.
Mi piacciono meno o non mi piacciono: le parti action (forse perché non ho ancora capito come affrontare i BT, però gli scontri hanno qualcosa di non so, macchinoso e forzato direi, lo stesso vale per i MULES), che francamente avrei preferito saltare del tutto, il pacing delle prime ore e il modo in cui vengono presentate le informazioni al giocatore, il fatto che la metafora centrale dell'opera (la corda e il nodo, la connessione e la ricostruzione) è un po' troppo esplicita e viene letteralmente sbattuta in faccia al giocatore ogni 30 secondi (un po' di implicitezza non fa mai male, ma qui è anche una questione di gusti e di frequentazione di un certo tipo di opere, letterarie e cinematografiche).
Detto questo, lo trovo affascinante e ipnotico e sono molto curioso di vedere come proseguirà l'avventura
