si può guarire dalla depressione? [topic serio] - Pagina 11

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Discussione: si può guarire dalla depressione? [topic serio]

  1. #201
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    Re: si può guarire dalla depressione? [topic serio]

    Citazione Originariamente Scritto da Sinex/ Visualizza Messaggio
    Comunque Posta qui la tua roba che la leggiamo noi
    ci penserò

  2. #202
    Sciamano Metropolitano L'avatar di kyashan
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    Re: si può guarire dalla depressione? [topic serio]

    lettoniente

    non lo so, ci sto ancora provando

  3. #203
    Amico di tutti L'avatar di Sinex/
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    Re: si può guarire dalla depressione? [topic serio]

    Tieni un mio invito


    Gian lanciò il dado e strinse gli occhi perchè aveva paura di vedere il risultato. Sentì il tintinnio emesso da quel legno levigato di Stoppia percuotere il tavolinetto scandendo il ritmo del suo cuore; feroce, batteva come una batteria impazzita e assordante. Valicando la sua cassa toracica quel suono penetrava nella testa e gli provocava, dietro il buio delle palpebre, una sconcertante sensazione di vertigine. Aprì gli occhi quando sentì che non avrebbe potuto sopportare più la nausea e vide che il dado si stava quasi fermando: era successo tutto in un attimo. Sei.
    I fori scuri e regolari impressi nella superficie erano ancora sei. Qualche pressa diabolica aveva schiacciato quel numero nell'anima del dado, pigiando con tutto il peso della consistenza di quell'oggetto un'energia animale, silenziosa ma vibrante in tutto ciò che circondava nell'immediato quella strana entità. Era la sesta volta che quella faccia del dado prevaleva su tutte dopo la lotta per la casualità. Gian aveva controllato più volte ed era sicurissimo che fosse un dado regolamentare. Lo sapeva perchè era un dadista della corte di sua maestà il Camubbio Argenteo: tutti i giorni controllava, smerigliava e ciucciava i dadi per 4 secondi, poi ne prendeva uno dal mucchio, lo ritagliava in sezioni geometricamente identiche e le misurava alla pesa atomica. Da questi test ne deduceva l'imparzialità probabilistica di tutto il blocco di dadi e se questa non veniva riscontrata, Gian aveva il potere, quale primo dadista della corte del Camubbio Argenteo, di far bruciare lo stabilimento presso cui il dado era stato costruito più cinque ettari di terra, case e popolazioni circostanti, che poteva distribuire omogeneamente entro il diametro prefissato così come accumularli entro una sola dimensione spaziale originando una cortina di fiamme che poteva raggiungere diverse contee, stretta e lunghissima. Gian aveva testato tutta la scatola dei millecentosei dadi cui apparteneva lo stesso malefico esemplare che lo beffava, anche se quello zelo esulava dai suoi incarichi, e aveva riscontrato una perfetta, mai registrata precisione nei rapporti dimensiomali, nella specificità del peso rapportato a ciascun millimetro cubico di ogni dado, nella densità del materiale impiegato così come nel reticolo molecolare di ciascun pezzo. Anche al gusto erano buoni. Ma quel dado no. Puzzava di imbroglio ma non poteva sezionare anche quello, perchè ne avrebbe compromesso per sempre la futuribilità di ulteriori indagini. Stette sei giorni chiuso nella sua dimora a pensare sul da farsi, non poteva contattare la ditta costruttrice perchè una simile empasse avrebbe dimostrato un'inadeguatezza rispetto alla posizione che copriva. Decise che doveva evitare lo scandalo ad ogni costo e quindi gli si palesarono due soluzioni: impiccarsi o lanciare, continuare a lanciare finchè, tiro dopo tiro dopo tiro non ne traesse una superficie differente, che non avesse scolpite tutte e sei le fosse nere della vergogna illogica, matematicamente paradossa; una faccia con la libertà di uno o più spazi liberi, salvi dal giogo cui ciascun dadista è imbrigliato quando mai potesse incontrare un dado facente parte di una partita di dadi sublimamente bilanciati, così impuro nel suo crudele ribadire il proprio risultato, ma così fiero e casto nel farlo. Quel dado aveva un anima tumultuosa e conservativa allo stesso tempo, un carattere vero ed indecifrabile come le migliori donne della corte reale, imperscrutabili e affascinanti, mosse da una grazia composta e imperturbabile dai lanci del destino. Quel tono superiore ribadiva l'essenza impura del Giocatore, la corruzione che dimorava nel tiratore di dadi! 'Se il Re... oh se il Re lo scoprisse! Sua Maesta' gridava pregando il soffitto Gian 'abbiate la grazia di perdonare chi ha spezzato il giuramento degli ordini dei dadaisti!'.
    Gian fu trovato morto il 6 ottobre, dopo che la porta di casa sua fu forzata dalle truppe rege . Era impiccato. Ai suoi piedi, fra migliaia di dadi sbavati, ne spiccava uno di un bel legno levigato di Stoppia, gli angoli smussi e scheggiati, un aspetto eroso e consumato dalle infinite prove della vita.

  4. #204
    La Rikkomba L'avatar di La Rikkomba Vivente
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    Re: si può guarire dalla depressione? [topic serio]

    Citazione Originariamente Scritto da BloodRaven Visualizza Messaggio
    uppo perché ormai questo è il mio circolino degli sfoghi personali

    Dovete sapere che anni fa ho iniziato a scrivere un racconto (uno di questo forum l'ha anche letto, lui è molto figo a scrivere, molto più di me, roba che mentre lui si scaccola con una mano scrive interi libri con l'altra, ha tipo 2 libri completi, forse 3, mentre io ne ho iniziati un paio e ho qualche idea per un terzo e non ho concluso un cazzo nella vita ma non è questo il discorso)

    ecco, rileggo a caso il primo capitolo del mio racconto più importante a cui tengo maggiormente

    e sono... eufemisticamente insoddisfatto. No, è merda fumante.

    Illogica, insensata, qualche idea buttata a casaccio e basta

    dovrei riscriverlo da zero, no?

    No.

    Non ne ho voglia, mi sforzerei se mi ci mettessi

    E un tempo non era così, un tempo scrivevo interi capitoli in un giorno, ok, magari nei giorni successivi dovevo passare del tempo a sistemarli ma cazzo prima scrivevo tutto di getto, ero un oceano di idee con tempeste tropicali in groppa alle onde

    oggi bonaccia

    e fastidio, fastidio e schifo per come scrivevo un tempo

    ma vorrei davvero rimettermi a scrivere... ma devo davvero concentrarmi al massimo per riprendere la voglia di farlo come si deve...
    Consiglio "On Writing":

    https://www.amazon.com/Writing-10th-.../dp/1439156816
    Citazione Originariamente Scritto da keiser Visualizza Messaggio
    Mi pare evidente, nonostante tutto, che la tua unica intenzione sia continuare a trollare e insultare noi della redazione e il lavoro che facciamo.
    Citazione Originariamente Scritto da Djbios Visualizza Messaggio
    Salve a tutti, mi chiamo Riccardo Meggiato e sono il nuovo coordinatore editoriale per The Games Machine, nelle sue declinazioni cartacea e online. Vi ringrazio per avermi seguito fin qui e mi scuso per la lunghezza.
    Un abbraccio a tutti e a leggerci presto
    Riccardo

  5. #205
    Anticittadino L'avatar di Raist²
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    Re: si può guarire dalla depressione? [topic serio]

    sei guarito?

  6. #206
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    Re: si può guarire dalla depressione? [topic serio]

    Comunque che palle scrivere, non immagino carriera più pallosa di quella di uno scrittore. Anche agli occhi della società dico. È pieno di scrittori, la stragrande maggioranza, che non ha speranza di venire pubblicato, e che alla fine paga pur di essere pubblicato. Ma ne godono? Cioè in quale universo fa figo fare gli scrittori? Forse nel '900, boh. Un po' come dire che si è "artisti". Nel 2020 mi sembra tutto così anacronistico. Fa più figo dire di fare i programmatori.

  7. #207
    Senior Member L'avatar di kinoko
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    Re: si può guarire dalla depressione? [topic serio]

    Citazione Originariamente Scritto da Para Noir Visualizza Messaggio
    Comunque che palle scrivere, non immagino carriera più pallosa di quella di uno scrittore. Anche agli occhi della società dico. È pieno di scrittori, la stragrande maggioranza, che non ha speranza di venire pubblicato, e che alla fine paga pur di essere pubblicato. Ma ne godono? Cioè in quale universo fa figo fare gli scrittori? Forse nel '900, boh. Un po' come dire che si è "artisti". Nel 2020 mi sembra tutto così anacronistico. Fa più figo dire di fare i programmatori.
    come quelli che partecipano a X-FACTOR no?altri esempi...

  8. #208
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    Re: si può guarire dalla depressione? [topic serio]

    Citazione Originariamente Scritto da Sinex/ Visualizza Messaggio
    Tieni un mio invito
    not bad ma una domanda e un commento

    è un brano a sé o fa parte di qualcosa di più corposo? propendo per la prima ipotesi

    la trama è interessante, linguaggio di buon livello, ricercato al punto giusto... Però periodi un po' lunghi, capisco che forse vuoi enfatizzare con essi la maestosità e pomposità dell'elevato e importante compito del dadista, esprimendo la puntigliosità e precisione del suo lavoro (su quello nulla da dire, la sensazione l'hai espressa a dovere, sembrava di essere DENTRO le parole che hai scritto), però un lettore meno empatico si romperebbe il cazzo su frasi un po' troppo lunghe.

    gian è un nome un po' di merda però

    jean? meglio?

    figo comunque, domani appena mi risveglio dal torpore pubblico un branetto horror

  9. #209
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    Re: si può guarire dalla depressione? [topic serio]

    Citazione Originariamente Scritto da kinoko Visualizza Messaggio
    come quelli che partecipano a X-FACTOR no?altri esempi...
    Sì stessa roba

  10. #210
    Senior Member L'avatar di raistlin85
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    Re: si può guarire dalla depressione? [topic serio]

    Citazione Originariamente Scritto da Maelström Visualizza Messaggio
    I sogni non sono altro che il cervello che fa una deframmentazione per riordinare in modo più efficiente le informazioni e ricordi in memoria, questo spostamento di informazioni è percepibile e può dare vita a combo grottesche sotto forma di sogni e se vengono spostati ricordi vecchi possono saltare fuori risultati assurdi tipo eventi successi 20 anni fa miscelati con gente conosciuta la sera prima più eventuali info in real time tipo la puzzetta della morosa o il temporale di notte.
    Però se i sogni fossero una semplice deframmentazione non sarebbero ambientati in posti nuovi e mai visti. C'è anche un software di grafica... altroché.

    Inviato dal mio SM-G9860 utilizzando Tapatalk

  11. #211
    Amico di tutti L'avatar di Sinex/
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    Re: si può guarire dalla depressione? [topic serio]

    Citazione Originariamente Scritto da BloodRaven Visualizza Messaggio
    not bad ma una domanda e un commento

    è un brano a sé o fa parte di qualcosa di più corposo? propendo per la prima ipotesi

    la trama è interessante, linguaggio di buon livello, ricercato al punto giusto... Però periodi un po' lunghi, capisco che forse vuoi enfatizzare con essi la maestosità e pomposità dell'elevato e importante compito del dadista, esprimendo la puntigliosità e precisione del suo lavoro (su quello nulla da dire, la sensazione l'hai espressa a dovere, sembrava di essere DENTRO le parole che hai scritto), però un lettore meno empatico si romperebbe il cazzo su frasi un po' troppo lunghe.

    gian è un nome un po' di merda però

    jean? meglio?

    figo comunque, domani appena mi risveglio dal torpore pubblico un branetto horror
    No era dedicato a un mio amico che si chiama Gianmario

    È un pezzo a sé, parte di una raccolta di qualche decina di racconti brevi

    Giusta l'osservazione sull'impopolarità del registro. Lo stampo comunque è sempre ironico quindi è dedicato a quei pochi amici che vogliono leggere qualcosa di lercio e nulla più

  12. #212
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    Re: si può guarire dalla depressione? [topic serio]

    questo l'ho scritto un 2-3 anni fa, non ricordo di preciso... Di certo prima che mi mettessi a revisionare tutto, perché ancora non usavo i caporali per i dialoghi



    Benvenuti a St. Jeremy

    Li vide di sfuggita, ma era certo di aver scorto, fissando il bosco dal finestrino della macchina su cui viaggiava, due occhi molto brillanti. "Probabilmente qualche animale." Robbie Osbourne non ci badò molto, era troppo stanco per il viaggio di sei ore coi suoi genitori. Partirono subito dopo pranzo, dalla loro città natale, diretti a quel paesino di provincia circondato da boschi, sulle montagne.
    Viaggiava con suo padre, Fred Osbourne, un poliziotto ormai prossimo alla pensione che era stato spedito a sostituire il precedente sceriffo. Con loro c'era sua madre, Jasmine, una donna dal carattere mite e dai lunghi capelli castani che teneva raccolti in una crocchia. Robbie, di certo, aveva preso da suo padre: avevano entrambi degli scuri capelli ricci, anche se il vecchio, alle soglie dei sessant'anni, iniziava ad avere delle stempiature che copriva sovente col berretto d'ordinanza. Erano simili anche nel fisico, alti e slanciati, il padre un po' più muscoloso. Sua madre invece era bassa e segaligna.
    "Dovrò stare sei mesi in questo buco di posto, magari senza uno straccio di segnale telefonico, in mezzo a contadini che sanno parlare solo della salute del bestiame o del tempo. Figuriamoci, non gli funziona neanche l'illuminazione stradale..." I suoi pensieri furono interrotti bruscamente dallo scintillio alle sue spalle di due luci, simili a fari, che inseguivano l'automobile su cui viaggiava; eppure... Non sembrava un altro veicolo: esse ondeggiavano come se... "Come se fosse una belva al galoppo...!" Si girò per sbirciare sul cruscotto e notò che andavano a più di cinquanta miglia all'ora, impossibile per un animale correre così forte. Robbie si girò per cercare nuovamente quei bagliori, ma non li trovò più. Suo padre notò i suoi movimenti. << Robbie, che succede? Ti stai annoiando di già senza i tuoi amici? Dieci minuti e saremo arrivati. Diavolo, ci abbiamo messo più del previsto, colpa di tutti quei lavori in corso! >> Jasmine sorrise brevemente. << Forse avremmo dovuto partire prima, ma l'importante è aver fatto un viaggio tranquillo. Qui poi il panorama è splendido. >> Robbie non prese parte alla conversazione; continuava a fissare l'oscurità che avvolgeva la macchina in cerca di altre stranezze. Ricordò di aver letto storie piuttosto angoscianti su quella zona montana: articoli di giornale riguardanti casi di persone scomparse, trovati su uno dei tanti siti di misteri che visitava. I suoi amici bollavano come stronzate quelle storie, ma lui ci credeva; c'erano troppi dettagli raccolti dagli appassionati, troppe notizie circoscritte in quel luogo. <<Pà, tu sai cos'è successo al vecchio sceriffo?>> Chiese già temendo la risposta. << Un incidente di caccia a quanto mi hanno detto. Avranno alzato il gomito e lo avranno scambiato per un cervo. Il caso era chiuso ancor prima che mi nominassero sostituto. Una disgrazia, tutto qua.>> Jasmine si incupì; odiava le armi e la caccia, ma adorava suo marito, malgrado fosse un poliziotto.
    Finalmente la macchina raggiunse le prime casupole e si fermò nel piazzale della stazione di polizia. I tre scesero dall'autoveicolo e scaricarono le valigie. Il grosso dei bagagli era stato spedito il giorno prima ed era già nell'alloggio dello sceriffo. L’ingresso consisteva in un paio di panche per i visitatori e un largo bancone con una piccola lampada da tavolo, che era l’unica fonte di luce di quella stanza. L'ufficiale di piantone era anche più vecchio di Fred. Il poliziotto, un uomo di colore e pelato, con un fisico robusto, li accolse con un piccolo sorriso. << Voi dovete essere il sergente Osbourne, il nuovo sceriffo; io sono il Vice Burns. >> Allungò una mano per stringere saldamente quella di Fred. << Sarete stanchi per il lungo viaggio. Non molto lontano c'è la vostra casa; ci sono impacchettate le cose dell'ex sceriffo, le manderemo ai familiari domattina. >> Robbie non poté trattenersi. << Dev'essere stata una vera tragedia; ma in passato non ci sono stati altri casi? >> Il vecchio poliziotto lo guardò con uno sguardo vacuo ma sempre sorridendo gli rispose: << No, sono qui da quarant'anni e non è mai avvenuto nulla di inusuale da queste parti. Questo è un luogo tranquillo, malgrado le voci che girano. A volte capita di sentir parlare di qualche famiglia di campeggiatori che si perde nei boschi, ma sono solo sciocchezze. Non è mai capitato nulla di brutto qui. >> Robbie non sembrava molto convinto da quelle parole ma per il momento non poté far altro e seguì i suoi nella stanza per disfare i bagagli.
    Il mattino dopo suo padre iniziò il turno di buon ora, mentre Robbie e sua madre fecero un giro della cittadina per fare alcune spese. C'era un solo emporio che vendeva un po' di tutto, in fondo alla strada. Un ufficio postale, una scuola, una tavola calda e una piccola cappella completavano la lista degli edifici del paese. Era mattina presto e la strada principale era ancora deserta. Jasmine sapeva sentirsi a suo agio in qualsiasi situazione; il figlio, invece, sia per il suo carattere introverso che per un senso di disagio che provava dalla sera precedente, era piuttosto taciturno; si limitava a guardarsi attorno sperando (o temendo) di scorgere nuovamente quei due occhi ferini. <<Robbie! Sei ancora tra noi? Aiutami con le buste. >> La voce squillante della madre lo distolse dai suoi pensieri; prese una busta e si incamminarono nuovamente verso l'appartamento.
    La giornata proseguì in maniera fin troppo tranquilla e l'umore di Robbie, da nervoso, divenne ben presto più rilassato, quasi infastidito dalla noia. Riuscì a rimettere in funzione un vecchio PC preso in prestito dall'ufficio dello sceriffo; avrebbe scacciato la monotonia navigando su internet. Leggendo i suoi siti preferiti di occulto e mistero, una nuova risposta catturò subito la sua attenzione: attacchi di animali selvaggi nella contea di Larson.
    Scorrendo rapidamente l'articolo, notò subito parti degne di interesse: allevatori terrorizzati, capi di bestiame trovati dilaniati, la polizia di contea che indaga sul caso.
    Il nome di quel posto gli suonava familiare. "Certo! I cartelli stradali!" Cercò rapidamente una mappa e i suoi sospetti trovarono conferma: era una località confinante con la cittadina di St. Jeremy.
    Riprese a scorrere la schermata, arrivando allo spazio per i commenti dei visitatori e qui la cosa diventava ancora più angosciante: alcuni visitatori avevano pubblicato delle foto del luogo dell'attacco. Vide staccionate infrante, impronte più grandi della norma ben visibili sul terreno sterrato, ma ciò che lo sconvolse di più furono le foto del bestiame e per poco non gli tornò su la cena.
    Lesse l'ora sulla pendola: erano le dieci e mezza. Suo padre era ancora in servizio e decise di andarlo a trovare; gli aveva sconsigliato di girare solo di notte ma, dopotutto, la stazione di polizia era molto vicina. Cercando di non far rumore, prese la giacca a vento e uscì chiudendo lentamente la porta, per non svegliare sua madre.
    Era pieno autunno e la nebbia oscurava alla vista la strada principale ma sapeva dove andare; gli bastò svoltare a destra, costeggiare gli edifici, e si trovò di fronte al portone a vetri della Stazione di Polizia di St. Jeremy. Al bancone, come la notte in cui arrivarono, trovò il Vicesceriffo Burns, che lo accolse col suo consueto sorriso. Alla luce della sua scrivania notò le sopracciglia bianche, come i suoi denti perfetti, malgrado l'età avanzata. << Che ci fai qui giovanotto? Tuo padre non ti ha detto che non si gira di notte? >> Robbie ignorò la frecciatina. << Lo sto cercando, è nel suo ufficio? >> Il sorriso del vecchio poliziotto si allargò. << Si trova ancora di pattuglia in periferia, abbiamo ricevuto una chiamata da una fattoria qua vicino per un blackout; ha preso il Pickup col generatore un'ora fa. Ormai dovrebbe essere di ritorno. Ma tu che ci fai qua? >> Tanto per ingannare l'attesa, Robbie si confidò con Burns, che lo ascoltò molto attentamente, annuendo di tanto in tanto e osservando la cartina. Fissò poi il ragazzo, smettendo di sorridere. << Quello che non capisco, è perché preoccuparsi tanto per un attacco di animali selvatici, possiamo avvisare i guardiacaccia ma nulla di più. >> Robbie sospirò con amarezza. << Ma la faccenda è ben più grave! Guardi le impronte, i danni, le ferite alle carcasse. Non è un branco, è un animale solo e per di più enorme! >> Per quanti sforzi facesse, Robbie non riusciva a convincerlo. Doveva trovare suo padre; lui gli avrebbe creduto. Salutò frettolosamente il poliziotto e uscì dall'edificio.

    "Bene. E ora che faccio? La strada è in piena nebbia, ma secondo la cartina conduce direttamente alla fattoria fuori città. Basta costeggiare il guardrail, che ci vuole?" Si tirò su la zip della giacca a vento e iniziò a camminare. Ormai era piena notte: dovevano essere le undici passate. Si ritrovò avvolto nelle tenebre più fitte ma riusciva a distinguere ancora la strada sotto i suoi piedi. Stava percorrendo un breve tratto in salita e si appoggiò alla barriera metallica della carreggiata per riposare. All’improvviso, qualcosa all'orizzonte, oltre la coltre di nebbia, gli mozzò il fiato. Erano di nuovo quei bagliori, e stavolta erano più vicini. Provenivano dalla città e il terrore lo paralizzò del tutto. Poi sentì distintamente il rombo di un motore; quelle luci erano quelle di un'automobile della polizia di contea. << Immaginavo di trovarti qui, ragazzino. Salta su, quella salita è micidiale! >> Era il vice Burns.
    Chiudendo lo sportello dell'auto e accomodandosi, Robbie notò che aveva ripreso a sorridere. << Come avete capito che mi sarei diretto lì? >> Il vecchio ridacchiò. Le luci del cruscotto fecero risaltare i suoi denti bianchissimi. Le sopracciglia sembravano ancora più folte. << Beh, ragazzo mio, ho il distintivo da quarant'anni. Non sono certo uno sprovveduto e capisco benissimo quando qualcuno mente. Era chiaro che non saresti tornato a casa. >> Robbie si strinse nelle spalle. Raggiunsero la fattoria in pochi minuti e scorsero il Pickup, ma di Fred neanche l'ombra. << Papà! >> Robbie prese una torcia dal cruscotto e si avvicinò al cottage. Sul retro intravide lo steccato di un recinto e ciò che vide all’interno gli gelò il sangue nelle vene: una dozzina di capi di bestiame accasciati a terra. Illuminando il recinto, Robbie poteva scorgere le pozze di sangue e i corpi smembrati. Era uno spettacolo raccapricciante e per poco non fece cadere la torcia.
    Il ragazzo correva puntando la luce da tutte le parti, in cerca di suo padre, ma nulla. Iniziò a singhiozzare in preda al terrore. << Signor Burns, bisogna fare qualcosa! Dobbiamo trovarlo; è sicuramente qui in giro da qualche parte. >> Ma il vecchio poliziotto si limitava a seguirlo, con le mani in tasca, totalmente indifferente alla carneficina che aveva di fronte. << Ma che diavolo, hanno iniziato senza di me. Non c'è più rispetto per i vecchi, decisamente. Scusa ragazzo, dicevi? Tuo padre? Sarà sicuramente qui da qualche parte. >> Robbie lo fissava, totalmente stupito dalla sua reazione. << Non possiamo rimanere qui, potrebbe essere ancora nei paraggi ed assalirci! >> Come per attirare la sua attenzione, Robbie gli puntò la luce in faccia e lanciò un urlo di terrore. Sul suo volto era comparsa una folta peluria bianca e le pupille avevano assunto una forma ferina, emanando un bagliore dorato. Burns si grattò la guancia con una mano irsuta e con lunghi artigli. << Eh, non devo avere un bell'aspetto, lo so. Purtroppo con l'età diventa sempre più difficile mantenere il controllo e il cambiamento avviene anche senza che io me ne accorga. >> E poi, alzando la voce: << Quanto a voi, cuccioli, quante volte devo dirvi di aspettare il capobranco? Voi fate continuamente disastri e poi sono sempre io a doverli risolvere! Uscite fuori subito! >> In lontananza, in risposta a quel comando, si udirono innumerevoli ululati; come lanterne nella notte, una dozzina di luci dorate si accesero tutto attorno a loro e pesanti passi in avvicinamento precedettero l'arrivo di un branco di enormi lupi grigi, alti più di due metri. Robbie vide con immane orrore che uno di essi stringeva tra le fauci il corpo dilaniato di suo padre Fred. << Siete degli idioti. Ora dovremo chiedere un altro sceriffo, oltre che inventare un'altra storia per spiegare la sua morte. Quanto a te, ragazzo... >> Burns, ormai quasi del tutto tramutato in lupo, con la voce più roca, si rivolse a Robbie: << Potrei anche lasciarti andare, tanto chi vuoi che ti creda? Tuttavia... >> Le sue fauci sbavavano e mostrò enormi zanne. << Tutto questo sangue mi ha ricordato che non ho ancora cenato. >>


  13. #213
    Senior Member L'avatar di GenghisKhan
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    Re: si può guarire dalla depressione? [topic serio]

    È davvero buono

    Magari un pò grezzo o acerbo in alcuni aspetti, ma davvero buono

  14. #214
    Shogun Assoluto L'avatar di MrBungle
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    Re: si può guarire dalla depressione? [topic serio]

    Perchè usare nomi e ambientazioni ammergiGane? Fa più figo?
    Quanti libri editi da case editrici italiane (quelle vere) hanno pubblicato autori ITALIANI che hanno ambientazioni in USA e nomi anglofoni? Nessuna.
    Sfoglia i cataloghi dello scorso anno di qualche grande casa editrice del nostro Paese e verificherai tu stesso.

    Certo, anch'io ho scritto racconti del genere, ma a 15 anni.
    Facendo così dai solo l'impressione di voler scopiazzare i tuoi miti letterari...

    Un agente letterario si fermerebbe a "Benvenuti a St. Jeremy".
    Che ti piaccia o no, se vuoi essere pubblicato da una BIG devi cambiare totalmente registro.
    Poi se scrivi solo per te è un altro conto...

    Racconta piuttosto qualcosa che hai vissuto sulla tua pelle, collegato alla società che ti circonda, ai tempi che stai vivendo. Magari trovando pure un tuo stile di scrittura.
    Di robe come quella che hai postato, per quanto buone, ce ne sono a migliaia...
    Ultima modifica di MrBungle; 13-09-20 alle 13:49
    Io ho giocato tanti giochi... io già me ne accorgo da questo: quando va in pausa. In genere i giochi che vann in pausa e sta scritt sol "continua" e "salva" fann cagar! (Vincenzo Monti, videorecensore)

  15. #215
    Senior Member L'avatar di GenghisKhan
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    Re: si può guarire dalla depressione? [topic serio]

    Mi sono un pò perso, ma se scrive questi racconti per tenere a bada la tristezza ed esprimersi, secondo me vanno più che bene e lo incoraggerei a produrne altri

    Sulla markettabilità non mi esprimo, souncazzo, ma io l'ho letto con piacere

  16. #216
    Shogun Assoluto L'avatar di MrBungle
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    Re: si può guarire dalla depressione? [topic serio]

    Citazione Originariamente Scritto da GenghisKhan Visualizza Messaggio
    Mi sono un pò perso, ma se scrive questi racconti per tenere a bada la tristezza ed esprimersi, secondo me vanno più che bene e lo incoraggerei a produrne altri

    Sulla markettabilità non mi esprimo, souncazzo, ma io l'ho letto con piacere
    Sì, per carità, se lo fai come hobby per divertirsi è un conto, ma se vuole rallare devi cambiare registro.

    Però secondo me non esiste nessuno scrittore che scrive solo per se stesso. Non ha molto senso. E' come farsi le pippe chiusi nella propria cameretta per tutta la vita.
    Un artista deve condividere i propri lavori con gli altri.
    Io ho giocato tanti giochi... io già me ne accorgo da questo: quando va in pausa. In genere i giochi che vann in pausa e sta scritt sol "continua" e "salva" fann cagar! (Vincenzo Monti, videorecensore)

  17. #217
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    Re: si può guarire dalla depressione? [topic serio]

    Citazione Originariamente Scritto da GenghisKhan Visualizza Messaggio
    È davvero buono

    Magari un pò grezzo o acerbo in alcuni aspetti, ma davvero buono
    grazie

    considera che fa parte di una serie di brevi brani simil horror che ho scritto in un giorno, di getto. Roba che uno l'ho scritto in mezz'ora senza neanche rileggerlo e all'epoca ricordo che non venne neanche tanto male, un po' breve forse

    Citazione Originariamente Scritto da MrBungle Visualizza Messaggio
    Perchè usare nomi e ambientazioni ammergiGane? Fa più figo?
    Quanti libri editi da case editrici italiane (quelle vere) hanno pubblicato autori ITALIANI che hanno ambientazioni in USA e nomi anglofoni? Nessuna.
    Sfoglia i cataloghi dello scorso anno di qualche grande casa editrice del nostro Paese e verificherai tu stesso.

    Certo, anch'io ho scritto racconti del genere, ma a 15 anni.
    Facendo così dai solo l'impressione di voler scopiazzare i tuoi miti letterari...

    Un agente letterario si fermerebbe a "Benvenuti a St. Jeremy".
    Che ti piaccia o no, se vuoi essere pubblicato da una BIG devi cambiare totalmente registro.
    Poi se scrivi solo per te è un altro conto...

    Racconta piuttosto qualcosa che hai vissuto sulla tua pelle, collegato alla società che ti circonda, ai tempi che stai vivendo. Magari trovando pure un tuo stile di scrittura.
    Di robe come quella che hai postato, per quanto buone, ce ne sono a migliaia...
    ricordo che mi ispirò un telefilm che andava di moda anni fa, teen wolf, ovvero robe di licantropi e volli provare a scrivere una roba simile

    io personalmente odio i licantropi, però sta idea mi frullava in testa e voleva uscire

    tendenzialmente se devo scrivere qualcosa ambientato ai giorni nostri non mi piace tanto l'ambientazione prettamente italiana, o faccio una città totalmente inventata ma di stampo moderno oppure vado oltre oceano (sì, perché per me fa figo ma so che è una cosa che se deve essere fatta va fatta bene)

    questo e altri sono racconti a cazzeggio, l'ambientazione è secondaria, potevo pure ambientarla a garlasco e sostituire lo sceriffo con una guardia forestale e non sarebbe cambiato nulla

    Citazione Originariamente Scritto da MrBungle Visualizza Messaggio
    Sì, per carità, se lo fai come hobby per divertirsi è un conto, ma se vuole rallare devi cambiare registro.

    Però secondo me non esiste nessuno scrittore che scrive solo per se stesso. Non ha molto senso. E' come farsi le pippe chiusi nella propria cameretta per tutta la vita.
    Un artista deve condividere il proprio seme con gli altri.
    fix'd lolloso

    vedrò come andrà nei prossimi giorni, sti giorni sto parecchio instabile

  18. #218
    Senior Member L'avatar di GenghisKhan
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    Re: si può guarire dalla depressione? [topic serio]

    Citazione Originariamente Scritto da MrBungle Visualizza Messaggio
    Sì, per carità, se lo fai come hobby per divertirsi è un conto, ma se vuole rallare devi cambiare registro.

    Però secondo me non esiste nessuno scrittore che scrive solo per se stesso. Non ha molto senso. E' come farsi le pippe chiusi nella propria cameretta per tutta la vita.
    Un artista deve condividere i propri lavori con gli altri.
    Fare arte, che sia scrivere, poesie, musica, disegno o pittura, ha di per sè un suo senso, se è un modo per esprimerti e ti fa stare bene, indipendentemente se piace o no agli altri

    Poi d'accordissimo sul fatto che ciò non fa di te un artista in quel campo, lì vale il principio se ti pagano = artista, altrimenti amatoriale

  19. #219
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    Re: si può guarire dalla depressione? [topic serio]

    comunque attendo un parere del sinex e poi posto (probabilmente domani) un altro pezzo

  20. #220
    Il contegno L'avatar di Biocane
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    Re: si può guarire dalla depressione? [topic serio]

    Citazione Originariamente Scritto da BloodRaven Visualizza Messaggio
    comunque attendo un parere del sinex e poi posto (probabilmente domani) un altro pezzo
    E il parere di Stefansen non ti interessa?

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