Confermata bomba termobarica su una base aerea vicino a charkov
Visualizzazione Stampabile
Confermata bomba termobarica su una base aerea vicino a charkov
A giudicare da questa bomba accertata, il botto di questa notte sembrerebbe più grosso
https://nitter.net/FeWoessner/status...719200612354#m
:uhm:
che bello sarebbe vedere dov'è Putinho adesso, cosa sta facendo, com'è vestito, cos'ha mangiato, che espressione ha mentre va al cesso
Ucraina, il Kosovo chiede di entrare nella Nato. La presidente Osmani: “Siamo la seconda linea del fronte”
Citazione:
Per Vjosa Osmani, la crisi e il conflitto in Ucraina potrebbero estendersi alla regione balcanica, e per questo è importante che l'Alleanza Atlantica acceleri il processo di adesione in primo luogo del suo paese e della Bosnia-Erzegovina
di Giovanna Trinchella | 1 MARZO 2022
Il via libera di Bruxelles alla candidatura dell’Ucraina come paese membro dell’Ue ha spinto il Kosovo – che non fa parte dell’Onu, né di Nato e Ue – a chiedere di entrare nell’Alleanza Atlantica. “Alla luce della situazione in Ucraina, è arrivato il momento che il Kosovo entri nella Nato” ha affermato la presidente kosovara Vjosa Osmani durante una conferenza stampa congiunta ad Ankara con l’omologo turco Recep Tayyip Erdogan trasmessa dalla Tv di Stato turca Trt. Osmani ha lanciato un appello al presidente turco per aiutare il Paese ad entrare nell’Alleanza Atlantica. “La Turchia non ha problemi a riguardo” ha affermato Erdogan rispetto alla possibilità di avere il Kosovo all’interno della Nato. “Siamo stati il secondo Paese al mondo a riconoscere il Kosovo e ancora abbiamo colloqui in corso con alcuni Paesi per convincerli a riconoscere il Kosovo” ha detto il presidente turco.
Per la presidente del Kosovo Vjosa Osmani, la crisi e il conflitto in Ucraina potrebbero estendersi alla regione balcanica, e per questo è importante che la Nato acceleri il processo di adesione all’Alleanza in primo luogo di Kosovo e Bosnia-Erzegovina. In dichiarazioni alla tv turca TRT World, riprese dalla stampa a Belgrado, Osmani ha detto che l’Ucraina è oggi la prima linea nella difesa della democrazia, mentre i Paesi dei Balcani occidentali, in particolare Kosovo, Bosnia-Erzegovina, Montenegro ma anche Albania e Macedonia del Nord, sono la seconda linea del fronte. Alla constatazione dell’intervistatore secondo cui la Serbia è l’unico Paese d’Europa, oltre alla Bielorussia, a non aver aderito alle sanzioni della Ue contro la Russia, Osmani ha affermato che la Serbia ha dimostrato con chiarezza di voler stare con la Russia e con la “propaganda russa”. Lo stesso presidente Aleksandar Vucic, ha aggiunto, “sia per carattere che per intenzioni è uguale a Putin”. L’Unione europea, ha detto la presidente del Kosovo, deve essere chiara nelle cose che dice e nei messaggi che invia a Belgrado, impedendole di stare contemporaneamente su due sedie.
Attendo la richiesta ufficiale della Russia per essere annessa all'unione europea.
Adesso iniziano a spianare tutto. non hanno più il freno a mano tirato.
Non confermato: dicono che in russia stiano arrivando le cartoline per la mobilitazione generale
forse sono solo di preallarme e non di mobilitazione immediata
:sisi:Citazione:
Ucraina, l’ex generale Fabio Mini: “Guardate il cielo, non la lunga colonna di carri. Se sarà attacco a Kiev, arriverà da lì”
Perché Putin non distrugge la rete internet con cui Zelensky compatta i soldati e chiama a raccolta gli alleati? Cosa dice davvero quella colonna di 65 km che marcia in direzione della capitale? Perché si spara durante in negoziati? Risponde l'ex capo di Stato Maggiore del Comando Nato per il Sud Europa
di Thomas Mackinson | 1 MARZO 2022
La colonna di carri che marcia verso Kiev? “E’ sostanzialmente ferma, per capire dove vada davvero e a far cosa dovremo guardare il cielo”. Se sta ferma e nessuno la colpisce poi “ci sono dei perché tattici e politici”. La guerra vista con gli occhi di un ex militare di alto livello offre spunti e risposte per domande che all’apparenza sembrano incomprensibili. E che alla luce di risposte di tipo tecnico-strategico “dopo” paiono quasi ovvie. Ha questa capacità Fabio Mini, un tempo capo di Stato Maggiore del Comando Nato per il Sud Europa, in pensione da molti anni ma come tutti incollato alle tv e ai siti specialistici che seguono il conflitto fotogramma per fotogramma.
Partiamo da quella colonna nera di carri lunga 65 km che avanza minacciosa verso Kiev. Dove va e perché nessuno la colpisce?
Guardatela bene. Sembra stia marciando da giorni, in realtà non va da nessuna parte. Intanto non esce dalla strada e questo significa che i russi hanno il controllo di quello spazio aereo. E’ nella fase di avvicinamento, ma non si vede ancora la fase di schieramento e sembra ancora ben lontana dalla terza che è l’intervento.
E dove potrebbe attestarsi?
Neppure questo ora è chiaro. Potrebbe circondare Kiev, passare il Dnepr come fare inversione e sparire così come è arrivata, fungendo da minaccia. Se, come probabile, è lì per colpire Kiev entrandoci ce lo dirà prima il cielo. Perché le forze di terra non entreranno nella città senza prima una pioggia di bombe che Dio non sa neppure da dove vengano. Non è militarmente concepibile che quei militari entrino in azione prima.
E perché la vediamo marciare da giorni senza che nessuno la colpisca?
Il modo ci sarebbe, ovviamente, ma l’Ucraina probabilmente non ne ha la capacità. Ci vorrebbe l’aviazione, quella che l’occidente ha potenziato, ma non ha la superiorità aerea necessaria. Ho sentito qualcuno dire che quella colonna è esposta al “rischio di assalti con molotov “, ma è una baggianata: è evidente che i russi controllano tutta la strada e le zone limitrofe, e che nessuno possa anche solo avvicinarsi sperando di uscirne vivo.
Quindi dobbiamo aspettarci una tempesta di bombe?
Guardi la domanda va posta al contrario: perché non c’è stata ancora? Putin poteva radere al suolo Kiev e le altre città senza neppure sporcarsi le mani con arsenali convenzionalissimi, tanto è pieno di missili e bombe. Se non lo ha fatto è perché, probabilmente, confidava che i militari ucraini si alleassero con lui davanti a una prova muscolare di pochi giorni: non è successa né una cosa né l’altra. Del resto parliamo di guerra da giorni, ma i numeri che leggiamo non sono da guerra ma da incursione nemica.
Cosa intende?
Che l’esercito russo si è presentato lì con materiale bellico per fare 15-20mila morti al giorno, mentre le stesse fonti ufficiali ucraine, almeno fino a ieri, parlavano di 130 morti. Lo dico senza nulla togliere alla sofferenza inflitta, alla devastazione che coinvolge i civili ma il dato è sotto gli occhi di tutti. Così come il fatto che l’offensiva proceda su più fronti che non sembrano neppure coordinati. L’impressione, da tecnico militare, è sull’onda emotiva e per via della propaganda vediamo in giro da una parte e dall’altra solo le gocce, ma la pioggia deve ancora arrivare.
E come se lo spiega?
Siamo nel campo delle ipotesi. Penso che l’escalation tra i due fronti abbia costretto entrambi a modificare i piani e a prendere tempo. Putin, probabilmente, perché non saprebbe come gestire un “dopo” che non si aspettava, compreso lo scenario della devastazione che agli occhi del mondo lo fa apparire folle. Zelensky usa questo tempo per rafforzarsi e sperare che l’esercito s’impantani. Così si spiegano anche i negoziati, quelli che nessuno dei due contendenti vuole davvero: non a caso li fanno gli intermediari e non loro, e non per nulla non fermano il fuoco mentre si svolgono.
Usando social come Twitter Zelensky è riuscito a compattare il suo popolo e richiamare all’ordine le forze occidentali. Perché Putin non ha bombardato le infrastrutture della rete togliendogli quest’arma?
Perché senza Internet anche il suo esercito è isolato ed esposto. Le comunicazioni militari per essere sicure non devono superare i 30 km di raggio o possono venire intercettate, anche se criptate. Senza un cellulare connesso, gli stessi soldati russi si troverebbero isolati, mentre avere un mezzo di comunicazione li rende autosufficienti e li motiva. Li rende anche tracciabili ai loro comandi. Un tempo, azzerare la capacità di comunicazione era fondamentale. Oggi, militarmente parlando, non conviene a nessuno.
Ma il messaggio che nessuno conscritto è stato mandato in Ucraina aveva una fonte russa o un qualcosa di accertato?
Leggevo che diversi analisti stiano ipotizzando che Putin abbia deciso di vestire i panni del folle apposta.
Anche la scenetta che la russia ha deciso di condividere in mondovisione in cui ridicolizzava il capo dei servizi segreti come fosse un cattivo dei film di James Bond andrebbe in questa direzione.
L'equilibrio nucleare si basa sul timore reciproco che l'altra parte possa usare le sue armi per annientarci... ma tuttavia, in fondo in fondo, siamo tutti sicuri che nessuno sia così folle da premere il tasto rosso per davvero.
Il che potrebbe rendere meno credibili le mie minacce, e renderle quindi meno efficaci.
Ma se mi faccio passare per squilibrato, se faccio seriamente circolare il timore che possa arrivare al punto di dare l'ordine di invio dei missili, allora magari riuscirò a strappare condizioni più favorevoli di quelle che potrei fare altrimenti.
In sostanza il generale dice che il peggio per le città ucraine dovrebbe ancora arrivare
Inviato dal mio BKL-L09 utilizzando Tapatalk