
Originariamente Scritto da
Bobo
Ieri sentivo delle riflessioni abbastanza condivisibili su cosa si potrebbe mettere sul tavolo per cercare di muoversi verso la pace... a fronte di un rischio forse concreto che le cose degenerino verso scenari che nessuno di noi vorrebbe vedere.
Il timore, che arriva anche da fonti USA, è che un Putin con le spalle al muro potrebbe realmente pensare di utilizzare armi nucleari tattiche sul campo, e la NATO ha apertamente avvertito su quale sarebbe la sua risposta: dovesse succedere, di fatto saremmo ufficialmente in guerra.
E se due potenze nucleari iniziano a spararsi direttamente tra loro, sai dove inizi ma non puoi sapere dove e come finirai.
Il che implica una cosa importante: è bene che gli ucraini li stiano ricacciando indietro, perchè è una cosa che ti permette di mettere un certo tipo di argomenti sul tavolo delle trattative... ma il rischio è che se li ricacciassero troppo indietro le cose potrebbero poi degenerare.
In breve:
- Da parte ucraina, accettare alcune cessioni territoriali, che poi sostanzialmente vorrebbe dire (al momento) accettare formalmente una sorta di status quo.
La Crimea è nei fatti russa più o meno da 10 anni, le repubbliche separatiste sono fuori dal controllo di Kyev da 8 anni, da quando è iniziata la guerra civile.
All'atto pratico, si tratta di ratificare una cosa che nei fatti è già così da anni. A nessuno piace l'idea, men che meno agli ucraini immagino, ma se l'alternativa sullo sfondo è una guerra nucleare, forse è il caso di ragionare sul male minore
- A fronte di questo, che nei fatti darebbe a Putin la famosa "scappatoia" di cui si parla da mesi e gli permetterebbe di tornare a casa dicendo che hanno liberato i fratelli russi dal gioco nazista, la russia dovrebbe però accettare il fatto che il resto del Paese rimanga fuori da ogni tipo di discorso ora, e nel futuro.
- Da parte "occidentale" (NATO/EU), assicurare all'Ucraina un sorta di piano marshall per la ricostruzione, assicurargli un ombrello ufficiale di protezione (che sia ingresso formale nella NATO o eventualmente un accordo di protezione diretto da parte USA/UK/EU o chi per loro)
Ci si alzerebbe dal tavolo con:
- L'Ucraina che perde alcuni territori che però nei fatti non sono realmente "suoi" da anni oramai. Ma a cui viene garantito un enorme aiuto per la ricostruzione, una protezione formale da aggressioni future (perchè una Ucraina sotto l'ombrello NATO/UE non avrebbe più nulla di cui preoccuparsi) e di fatto un percorso già nei primi step avviato per l'ingresso in EU
- Una Russia che salva la faccia internamente, ma che di fatto ha perso... perchè ha spinto un altro Paese vicino (dopo quelli Baltici) direttamente in bocca alla Nato. Se l'idea era quella di trasformarla in una Bielorussia 2, non avrebbe potuto fallire più di così
- Una EU che chiude un capitolo nero della storia recente, un conflitto nel suo territorio e che cerca di ripristinare la stabilità nel continente. Con evidenti rientri anche lato economico, nel medio periodo.
Oltre al fatto che smetterebbe di ammazzarsi parecchia gente.
Non so, sarebbe forse il caso che si cominciasse timidamente a mettere qualcosa sul tavolo, perchè al momento sfugge quale sia l'obiettivo finale.