Tanto mica crepa lui, cazzo gliene
questa è una tesi alla quale si contrappone l'altra teoria secondo la quale il coglione si è infilato in un cul de sac e ora bisogna offrirgli una via d'uscita sennò fa saltare il banco.
Son sempre gli stessi concetti ciclici da un anno a questa parte, però confondere i Putin fag con quelli che hanno ancora paura dell'estensione del conflitto è sbagliato. Ridurre tutto a putinfag e anti Putin è la solita scorciatoia del cervello. Se vuoi fare ragionare uno che ha paura della guerra, spiegandogli che è meglio ridurre la Russia alla distruzione, piuttosto che assecondare una politica imperialistica, non lo aiuti dandogli del filo putin
Ultima modifica di Biocane; 27-02-23 alle 11:12
E quindi, in questa vicenda ucraina, sta dalla parte di Putin.
Anche se stavi "dalla parte della pace" (sic) nel 39 stavi dalla parte di Hitler e non dei polacchi... (Infatti l'anno prima quelli che stavano "dalla parte della pace" scelsero Hitler invece dei cecoslovacchi)
DK
https://www.micromega.net/un-anno-di...nza-esemplare/
“Mosca combatte per le sue terre storiche”. Sono le parole pronunciate da Putin al “Concerto patriottico” di mercoledì scorso. Parole di esplicito e agghiacciante imperialismo che riassumono quanto del resto Putin aveva detto un anno e pochi giorni fa, alla vigilia di passare dalle parole ai fatti: che è Russia ovunque si parli russo, e dunque la sua Russia aveva il dovere di recuperare tutti i propri territori storici. Allora nessun volle credere al significato di quelle parole e prenderlo alla lettera. È sperabile che ora, dopo un anno di invasione, nessuno abbia più dubbi o si faccia illusioni. Putin ha intenzione di annettere alla sua Russia assai più dell’Ucraina, la cui esistenza del resto considera una invenzione leniniana, ma ogni paese dove il “da” suoni (non è un caso che da settimane sia in atto in Moldavia un golpe strisciante).
Il delirio putiniano non è dunque quello di rinverdire i fasti di potenza dell’Urss, Putin crede di essere la reincarnazione dello zar Pietro il grande, e che tornare ai confini di quell’impero sia il compito, anzi il Fato, cui la Storia lo chiama. Agirà di conseguenza a meno che non venga fermato.
Fin qui lo ha fermato la resistenza di un intero popolo stretto attorno al suo presidente liberamene eletto. Resistenza a cui nessuno credeva quando il 24 febbraio del 2022 i primi cingolati di Putin hanno violato i confini dell’Ucraina. Non ci credeva Putin, ma non ci credevano le cancellerie occidentali, se per più volte nel corso di pochi giorni Usa e Israele hanno messo a disposizione di Zelensky un aereo, insistendo perché si mettesse in salvo.
E meno che meno ci credevano da noi tante personalità pubbliche che si ritengono di sinistra e che strepitavano che nessun governo occidentale mandasse mai armi agli ucraini che non si arrendevano, per il loro bene, sia chiaro, perché più armi avrebbero al massimo prolungato la carneficina di una lotta destinata comunque a finire in pochi giorni, al massimo poche settimane, il cui esito era scontato. Queste anime brutte non avevano il coraggio di invitare i cittadini ucraini alla resa, e pensavano di imbellettare l’anima ribattezzando la resa con l’accattivante flatus vocis di “pace”.
I cittadini ucraini invece è un anno che resistono, che combattono, che talvolta passano perfino all’offensiva costringendo gli invasori russi a ripiegare, malgrado le città rase al suolo dai missili e dai bombardamenti aerei di Putin, e i milioni di donne costrette ad emigrare con i loro bambini per non finire sotto le macerie, e le stragi di civili e le torture e gli stupri e le efferatezze senza numero e senza nome perpetrate dalle truppe russe, di cui Bucha è l’emblema d’orrore.
Città che forse sarebbero ancora in piedi, efferatezze che non sarebbero forse state perpetrate, se i governi occidentali avessero fornito all’Ucraina che resiste le armi fin dall’inizio richieste: aerei per togliere a Putin il dominio dei cieli, missili a più lungo raggio per impedire l’ammassarsi delle truppe.
Ma i governi occidentali seguono calcoli di opportunità e di potenza, non agiscono ahimè secondo valori e principi, secondo giustizia e libertà che sono pure solennemente ricamati in ogni loro Costituzione. E dunque cominciano ora a prendere in considerazione la fornitura, forse, di quanto avrebbe consentito, forse ma assai probabilmente, se elargito agli ucraini con meno ritardo e contagocce, di ricacciare da tempo dentro i loro confini le truppe d’invasione.
I governi occidentali seguono calcoli di opportunità e di potenza. I cittadini democratici, l’opinione di sinistra e i suoi intellettuali pubblici, dovrebbero informare invece scelte e azione proprio a quei valori di libertà e giustizia che le generazioni dei loro padri e padri dei padri e padri dei padri dei padri hanno fatto imprimere con le loro lotte e i loro sacrifici nella Costituzioni.
E invece, incredibilmente, quella eredità hanno gettato alle ortiche, quasi tutti.
Perché chi è a sinistra, chi prende sul serio la democrazia, tra un regime democratico (per quanto claudicante) e un regime autocratico, che i giornalisti li assassina e gli oppositori politici anche, o se gli va male li mette in ceppi in qualche siberia, non ha certo dubbi: sta dalla parte della democrazia, per quanto claudicante (come la nostra, che è claudicante massimamente, visto che nemmeno le demokrature di Ungheria e Polonia hanno un governo ex-post-neo-filo-para fascista come l’Italia).
Perché chi è a sinistra, chi prende sul serio giustizia-e-libertà, tra una autocrazia che scatena l’invasione imperialistica e un piccolo popolo che resiste in armi, non ha certo dubbi: sta dalla parte del piccolo popolo che resiste in armi, e ai propri governi neghittosi impone a forza di mobilitazioni di massa la solidarietà con quel piccolo paese, non a chiacchiere ma con armi, più armi, ancora più armi, unico argomento che l’aggressore imperialista comprenda. “Armi al Mir!”, gridava e sottoscriveva (in senso proprio, con lire risparmiate), per la resistenza al golpe di Pinochet, chi aveva scoperto la politica col Sessantotto, o ancor prima, o su quell’onda di lotta.
MicroMega è nata trentasette anni fa, con il sottotitolo “le ragioni della sinistra”, che continua a onorare con ovvia coerenza: dalla parte degli ucraini che resistono in armi e che vogliono la pace, davvero la pace, non la resa, la pace, non la tacitiana “hanno fatto un deserto e l’hanno chiamato pace”, la pace dell’invasore respinto, l’unica pace possibile. Tutto il resto è menzogna.
Santoro è dei tanti miracolati da questa guerra che erano ormai fuori dal giro e adesso rimediano di nuovo qualche ospitata o qualche intervista sostenendo le posizioni dei filoputin /anti Nato ecc...
I no armi non vogliono bandiere ucraine alle loro manifestazioni, non dicono mai una parola su Putin o sulla Russia.
La pace la vogliono solo dall'occidente criminale e guerrafondaio dal quale però si guardano bene dallo scappare.
Ultima modifica di Damon; 27-02-23 alle 11:38
Chi conosce tutte le risposte non si è posto tutte le domande. (Confucio)
"D-dobbiamo aiutare l'Ucraina a r-resistere all'offensiva russa il più possibile così da c-costringere Putin a un accordo di pace, ovviamente n-nessuno vuole un'escalation del conflitto e dobbiamo r-restare con i piedi per terra riguardo alle effettive c-capacità dell'esercito ucraino"
Chad Zelensky: "L'obiettivo è riprendere la Crimea"
Questa cosa della Crimea per me è il classico bluff da giocatore di poker in questa guerra.
Certo anche se dovessero riprendere i 4 oblast rubati la Russia continuerà comunque a bombardare da lontano come sta facendo oggi .
Lo farà solo per sfregio e potrebbe andare avanti per un tempo indefinito.
A quel punto però che si fa?
Non possiamo attaccare il territorio russo perché altrimenti quelli usano i confetti.
Alternative non se ne vedono all'orizzonte.
Diventerà una cosa del tipo Israele - Palestina ma più in grande
Chi conosce tutte le risposte non si è posto tutte le domande. (Confucio)
https://www.worldoftrucks.com/en/onl...e.php?id=92274
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Concordo pienamente sull'evitare la semplificazione "no guerra = w putin", sulla "distruzione" della russia credo che il punto che non si stia tanto considerando sia che i russi sono abituati alle guerre di logoramento e scenari dove perdono caterve di uomini
Io tutta sta confidenza che l'ucraina possa avere la stessa resistenza (psicologica, economica e in termini di uomini) non ce l'ho mica, anche con gli aiuti (relativi) dell'occidente.
Biocane, stai parlando con dei redditari che sono convinti di combattere contro Thanos, è la stessa storia dei novax.
Indubbiamente. Però non rispondi ad una intimidazione intimidendoti, senno tanto vale che porgi il culo direttamente. E non bisogna per forza essere putinfag per essere dei figli di una gran troia. Basta anche solo dire che sei contro chi vuole aiutare degli aggrediti.
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