per citare quanto hai detto in precedenza e darti una risposta più concreta, senza sapere niente, farei sì una analisi generale di tutto quello che riguarda il processo, e note delle alternative d'azione, quelle sarebbero certamente soggette a valutazione. Quello che mi sembra non passi, è il concetto che chi opera lean non può arrivare dal nulla e dire agli altri come lavorare. Quel "elaboro strategie" presuppone che faccio io le mie valutazioni e poi arrivo e gli dico "A, B o C"? Ma poi giustamente mi diranno che sono scemo perchè ci sono delle particolarità che conoscono solo loro sul processo, sui clienti o sui fornitori. E anche se ti dicono di si, appena te ne vai, le cose vengono lasciate a morire e il progetto si ferma.In effetti prima di discutere con te dovrei quantomeno capire che lavoro andresti a proporre, perchè ho il dubbio di non averlo mai capito.
Mi immagino una cosa tipo: analizzo la struttura aziendale, il processo del prodotto/servizio dall'inizio alla fine ed elaboro strategie per ottimizzare il tutto, analizzando il quadro economico di insieme, le prioritÃ* di investimento e le criticitÃ* più evidenti.
Io non capisco come si possa fare ad intervenire su tutto questo se non si ha una visione di insieme sul settore. Forse puoi intervenire sulle risorse umane, ma sul lato produzione sono cazzi amarissimi se non sai di cosa stai trattando, imho.
Partendo dal presupposto che se lavorerai in Italia 99% andrai a parlare con l'imprenditore con la terza elementare e la fabbrichetta che "si è sempre fatto così e cosa vuole questo sbarbatello", che quindi non ti starÃ* mai ad ascoltare.
Da quanto ho osservato, il consulente abilita e spinge il cambiamento. Da una parte, pone le domande giuste alle persone con le competenze giuste e gli dà una formazione di base e dei metodi organizzativi robusti in modo che prima o poi loro diventino autonomi a migliorare (anche se ce ne vuole). Dall'altra, il fatto di avere dietro il gran capo che ci mette i soldi per pagarlo, fa sì che anche i dipendenti sentano che il capo vuole andare in quella direzione e che stanno facendo quanto desiderato dal medesimo.
ed ecco perchè quello che lavora da 30 anni con la terza elementare è più propenso a darti retta. Perchè l'idea non la tiri fuori tu, ma lui. Parlo a livello di dipendenti della ditta, non di imprenditore. Ovviamente non vale per tutti, alcuni semplicemente non ne vogliono sapere
Il consulente, o almeno quello lean, non è un progettista che gli dai i dati, si chiude in ufficio, fa dei conti e ti presenta il risultato.
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qui metti piede in un campo dove nessun titolo o esperienza trentennale ti salvano da un cartone nei denti. Anche a costo di farmi sbattere come un tappeto.
parlando a tutti, non a te nello specifico, la domanda che mi pongo è "qual è il messaggio che volete passarmi da quasi due pagine a questa parte?". Che non ho esperienza e devo farmi le ossa? Si, l'ho capito, non dovete convincermi del contrario. Ma se il lavoro che voglio fare per la maggior parte della vita lavorativa è il consulente, per non starmene chiuso sempre nella stessa fabbrica, trovo più produttivo entrare in una ditta di consulenza, piuttosto che nella fabbrica suddetta. Non trovate? Se poi ritenete, e posso anche capire il vostro punto di vista, che comunque mi troverei in una posizione dove avrei comunque bisogno di esperienza per fare quel lavoro, a quel punto vi dovrei rispondere "mah guarda, se a chi mi assume va bene, e ho qualcuno dietro che verifica che non faccio puttanate, e il cliente comunque ingaggia l'azienda che mi assume, credo che dovreste prendervela con qualcun altro".