va tutto bene in israele oppure... va tutto bene in israele oppure... - Pagina 745

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Discussione: va tutto bene in israele oppure...

  1. #14881
    Marotta Vattene L'avatar di MrVermont
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    Re: va tutto bene in israele oppure...

    Citazione Originariamente Scritto da LordOrion Visualizza Messaggio


    Spiaze, domani si lavora cari i miei fancazzisti rossi
    (ese)


    Also: https://x.com/ferdinandoiu/status/1973778811134283987
    non credo

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  2. #14882
    Senior Member L'avatar di GenghisKhan
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    Re: va tutto bene in israele oppure...

    Possiamo fare una cazzo di statua a Stirpe?

  3. #14883
    Senior Member L'avatar di Bicio
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    Re: va tutto bene in israele oppure...

    Viviamo in un paese in cui siamo così succubi del lavoro, dei capi, del passare per fancazzisti che non tengono al lavoro, di far brutta figura con i colleghi e tanto altro, che ci caghiamo sotto a chiedere un giorno di ferie "perché non si può/perché sta male", quindi non vediamo l'ora d'aver una scusa collettiva per poterci nascondere dietro ad un dito

  4. #14884
    Il Drago Dormiente L'avatar di Zhuge
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    PSN ID: Zhuge1988 Steam ID: zhuge88

    Re: va tutto bene in israele oppure...

    Citazione Originariamente Scritto da GenghisKhan Visualizza Messaggio
    Possiamo fare una cazzo di statua a Stirpe?
    dice quello che dicevo io e che Bobo ha con sufficienza definito come pinzillacchere

    https://www.worldoftrucks.com/en/onl...e.php?id=92274
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  5. #14885
    Marotta Vattene L'avatar di MrVermont
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    Re: va tutto bene in israele oppure...

    Citazione Originariamente Scritto da Bicio Visualizza Messaggio
    Viviamo in un paese in cui siamo così succubi del lavoro, dei capi, del passare per fancazzisti che non tengono al lavoro, di far brutta figura con i colleghi e tanto altro, che ci caghiamo sotto a chiedere un giorno di ferie "perché non si può/perché sta male", quindi non vediamo l'ora d'aver una scusa collettiva per poterci nascondere dietro ad un dito
    te avrai paura a chiedere un giorno di ferie. Io mai fatto problemi a prendermeli.

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  6. #14886
    Senior Member L'avatar di Galf
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    Re: va tutto bene in israele oppure...

    >crosetto chiama La7
    >dice delle cose comunque giuste
    >Montanari GNEGNENGENG COMPLICE DEL GENOCIDIO

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  7. #14887
    a schlemihl L'avatar di Milton
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    Re: va tutto bene in israele oppure...

    Citazione Originariamente Scritto da Entreri Visualizza Messaggio
    GAZA – PUNTINI SULLE “I”

    Okay, provo a dire la mia sulla situazione a Gaza, all’indomani della conclusione della sceneggiata della Somud Flotilla e del piano di Trump. Non l’ho fatto prima soprattutto in quanto c’è ben poco di militare da analizzare da quando l’Iran è stato neutralizzato, e anche perché sono piuttosto disgustato dal comportamento di tutti gli attori di questa tragedia politica.
    Di fatto, l’unico attore esterno in grado di fare qualcosa, a causa dell’influenza accumulata tanto su Israele che sui Paesi Arabi, era il POTUS: chiunque egli fosse. E anche lui poteva far valere la propria influenza solo dopo che gli attori principali avessero ottenuto il massimo possibile dalla situazione, giocando tutte le carte del mazzo fino a esaurirlo. Saggio quindi per Italia ed Europa restarne fuori ed evitare di esporre la propria irrilevanza.

    Il “piano di pace” ovviamente è solo un progetto volto a far cessare il fuoco e a stabilizzare in qualche modo la situazione nella Striscia: non ha niente a che vedere con una pacificazione del conflitto israelo-palestinese, e men che meno del Medio Oriente. Insomma: è una soluzione provvisoria, e non potrebbe essere altro, visto che il conflitto non può essere risolto a meno che entrambi i contendenti accettino di risolverlo; cosa impossibile stante la radicalizzazione di larga parte delle popolazioni in gioco.
    Però per cercare di capire la situazione e quindi le prospettive future occorre mettere in chiaro alcuni aspetti che molti sembrano ignorare, ma che condizionano entrambe le cose.

    ***

    Innanzitutto, i contendenti. Israele ha da tempo una maggioranza politica che ha alterato l’originale natura laica dello Stato, privilegiando le istanze religiose più estreme per mantenere il potere, e rendendo di fatto impossibile un accordo con qualsiasi rappresentanza i palestinesi avessero potuto mettere insieme; Israele è una democrazia, seppure a rischio a causa delle componenti più estremiste del suo spettro politico, e finché non ritroverà una maggioranza politica disposta al dialogo – e quindi a rinunce inaccettabili per le componenti estremiste – un dialogo veramente orientato ad un effettivo piano di “Pace” non sarà possibile.

    I Palestinesi, controparte generica ma imprescindibile per una trattativa, non hanno una rappresentanza riconosciuta e condivisa: esiste l’ANP in Cisgiordania e Hamas nella Striscia; le due organizzazioni hanno poco o nulla di democratico, sono poco o nulla affidabili, ma soprattutto sono nemiche una dell’altra. Non “avversari”, ma “nemici”. Nemici mortali. Questo per la diversa natura dei partiti politici che dominano le due organizzazioni: al-Fatah, padrone dell’ANC, è un partito laico, particolarmente prono alla corruzione e all’autoritarismo come la maggior parte dei partiti arabi, ma formalmente al potere grazie ad elezioni più o meno riconosciute come regolari. Hamas è un partito religioso, al potere in forza di una sola elezione dopo la quale ha annullato il processo elettorale e ha eliminato manu militari l’opposizione (rappresentata dalla stessa al-Fatah). Hamas è l’attore che ha dato il via all’attuale fase del conflitto israelo-palestinese.
    Hamas non è semplicemente un “partito religioso”: è il franchise palestinese della Fratellanza Musulmana, che a sua volta costituisce il Partito Transnazionale rappresentazione politica del salafismo integralista arabo-maghrebino. In sostanza è una contraddizione in termini, in quanto l’integralismo salafita postula la superiorità della legge religiosa su quella civile, e quindi nega il processo democratico. Semplificando drasticamente, il programma politico dei Fratelli Musulmani consiste nel pervenire al potere sfruttando le regole democratiche per poterle poi abolire una volta che il potere sia stato raggiunto. In sostanza, instaurare la sharia senza ricorrere alla “Jihad”.
    Se si capisce quanto sopra, si capisce anche come “trattare” con Hamas una “Pace” sia esercizio futile: tutt’al più si potrà trattare una tregua, in quanto il programma della fratellanza Musulmana è l’installazione della sharia su tutta la “Ummah”, cioè sulla totalità del popolo musulmano E DEI TERRITORI APPARTENENTI O APPARTENUTI ai musulmani, incluse Spagna e Sicilia, per non parlare della totalità della Palestina. Si capisce pertanto come tanto l’Occidente che Israele abbiano convenienza a trattare con l’ANC piuttosto che con Hamas.

    ***

    La fase attuale del conflitto di Gaza contrappone Israele (governato legittimamente da una maggioranza estremista aggrappata al potere) e i palestinesi di Gaza (governati illegittimamente da un partito religioso intransigente e integralista). Si tratta di un conflitto ormai da oltre un anno privo di dimensione militare: Hamas disponeva di una componente paramilitare fanatica, che però è stata letteralmente sterminata dalle IDF (Forze Armate) israeliane, ma ormai da molti mesi “combatte” a livello terroristico e non militare, nascondendosi e mimetizzandosi in una popolazione in parte passiva e in parte compiacente, facendo del suo meglio per esasperare i danni collaterali da parte delle truppe israeliane per ottenerne un ritorno politico.
    Discernere la componente compiacente da quella passiva della popolazione di Gaza è praticamente impossibile. Ma di fatto l’avversario delle IDF non è più Hamas in quanto tale, e ovviamente non sono neppure i gazawi in quanto tali: è la componente compiacente della popolazione che sostiene ancora il partito politico di Hamas. Insomma: l’avversario è una componente della popolazione; non si può combattere militarmente una componente di popolazione, soprattutto se frammischiata ad un’altra che non si vuole combattere (quella passiva, che seppure in maniera approssimata è facile immaginare largamente maggioritaria).

    A complicare ulteriormente le cose, è la natura delle IDF stesse. Israele ha dieci milioni circa di abitanti: essendo un Paese sostanzialmente in guerra da sempre, ha necessariamente un esercito numeroso, che inevitabilmente è basato sulla leva e sulla mobilitazione. Le IDF sono fra le Forze Armate più esperte e rodate del mondo, ma solo una loro minima componente è professionale come la intendiamo in Europa: lo Stato Maggiore, le Forze Speciali, l’Aeronautica, le varie componenti specialistiche, sono fra le migliori del mondo; le forze di sicurezza sono un misto di professionisti e di richiamati esperti; ma la massa delle truppe di terra dell’esercito sono soldati di leva richiamati, comandati a loro volta sul terreno da ufficiali di complemento non professionisti. Insomma: i soldati delle IDF in campo a Gaza sono sostanzialmente cittadini-soldati addestrati a combattere contro gli eserciti arabi, ma con un’esperienza molto limitata nella condotta di quelle operazioni sostanzialmente di polizia che andrebbero condotte a Gaza per controllare una popolazione magari riottosa ma disarmata. Peggio ancora, trattandosi di cittadini-soldati, molti fra di loro hanno idee politiche ben precise, che sovente sono quelle dei partiti estremisti sui quali il Governo attuale appoggia la sua traballante maggioranza. Soldati poco addestrati al compito e politicamente maldisposti verso la popolazione che devono controllare e nella quale si celano ancora molti terroristi, sono gli ingredienti classici per danni collaterali inaccettabili e perfino per crimini di guerra che le autorità israeliane non vogliono – e in larga misura non possono – contrastare.

    Quella a Gaza non è una “guerra”: è una crisi umanitaria priva di soluzione militare, e che deve essere affrontata e risolta da politici che però hanno posizioni radicali intransigenti su base religiosa. Rimane quindi solo la soluzione diplomatica imposta da attori esterni e contrattata con quella delle parti in conflitto che ha la possibilità di cessare unilateralmente la violenza, e cioè Israele, a patto che questo riceva qualcosa in cambio.

    Questo è possibile grazie al fatto che la Fratellanza Musulmana ha uno sponsor (in realtà ne ha due, ma non complichiamo ulteriormente le cose). Nemmeno un partito transnazionale su base religiosa può operare senza il sostegno economico di uno Stato. Lo Stato che da almeno trent’anni sponsorizza la Fratellanza è il Qatar. Le ragioni sono molteplici, ma semplifichiamo dicendo che la Fratellanza è lo strumento attraverso il quale il minuscolo Qatar può trattare alla pari con la potente Arabia Saudita ed evitare di esserne assorbito.
    Israele non può “vincere” a Gaza se il suo vero avversario è una componente della popolazione stessa della Striscia; ma il suo Governo non può fermarsi senza poter vantare una “vittoria”, e questa ormai può essere rappresentata solo dalla liberazione degli ostaggi. Hamas non può liberare gli ostaggi senza perdere definitivamente rilevanza, e l’unico modo per costringerla a farlo è la pressione del suo sponsor. Quindi la vera pressione diplomatica è, era ed è sempre stata quella sul Qatar.
    Ora, il piano di Trump in realtà è ben poco dissimile da quanto proposto in precedenza da Biden, ma questa volta ha l’approvazione di tutti gli Stati Arabi, Qatar compreso. Quindi tocca ammettere che qualcosa è cambiato con Trump. Cosa?

    Fin qui ho semplicemente elencato fatti, ma qui cessano le mie certezze. La mia impressione però è che a cambiare l’atteggiamento del Qatar passando da una buona volontà di facciata ad una collaborazione attiva sia stato il bombardamento aereo della sua capitale da parte israeliana: bombardamento reso possibile non solo dall’autorizzazione americana, ma soprattutto dalla collaborazione attiva da parte degli altri Paesi Arabi che di fatto hanno concesso il sorvolo. Insomma: il Qatar è stato bullizzato.
    Se è così, forse questa volta il bullismo in diplomazia ha avuto un risvolto positivo. Nel Medio Oriente purtroppo funziona ancora così.

    ORIO GIORGIO STIRPE
    Analisi invero impeccabile
    In questo mondo / contempliamo i fiori; / sotto, l’inferno (Kobayashi Issa)

    It's like just the fuckin' regularness of life is too fuckin' hard for me or somethin' (Chris Moltisanti)

  8. #14888
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    Re: va tutto bene in israele oppure...

    Ah ora che lo dice Stirpe vi va bene?

  9. #14889
    Since 13-11-01 L'avatar di Bobo
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    Re: va tutto bene in israele oppure...

    Citazione Originariamente Scritto da Zhuge Visualizza Messaggio
    dice quello che dicevo io e che Bobo ha con sufficienza definito come pinzillacchere
    Ah sì?

  10. #14890
    Senior Member L'avatar di Brambo
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    Re: va tutto bene in israele oppure...

    Citazione Originariamente Scritto da Zhuge Visualizza Messaggio
    Tra un blocco uno sciopero e un'autogestione i vent'anni stanno passando.
    SI fa 20+20 tipo i contratti d'affitto, non va bene?

  11. #14891
    Senior Member L'avatar di Galf
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    Re: va tutto bene in israele oppure...

    >europa
    >irrilevanza
    >siamo il primo partner commerciale di Israele

    madonna mia quello che si riesce a dire pur di non condannare Israele
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  12. #14892
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    Re: va tutto bene in israele oppure...

    Citazione Originariamente Scritto da Milton Visualizza Messaggio
    Analisi invero impeccabile
    Mah, analisi direi ottima, ma sull'impeccabile avrei un paio di appunti:
    - Se è vero che trattare con Hamas è semplicemente impossibile, e quindi a Gaza va trovata una leadership alternativa per i gazawi (come? non è semplice in questo momento), attualmente è valido anche dall'altra parte e cioè che trattare con questo governo di israele è semplicemente impossibile. Bisognerebbe andare pure da quelli e dire "va bene vi ascoltiamo però il governo deve cadere ve ne cuccate un altro invece di questi criminali". Questo compito di "esportare/insegnare la democrazia" di solito è appannaggio degli USA, ma con gli amici non vogliono farlo
    @Zhuge: da noi ci pensa la MAGISTRATURA a fare sti giochetti coi governi, vedi che è utile ogni tanto?
    - "il suo Governo non può fermarsi senza poter vantare una “vittoria”, e questa ormai può essere rappresentata solo dalla liberazione degli ostaggi" questa è una cazzata che capisco venga detta in buona fede in quanto in campo militare si procede per obiettivi, ma l'attuale governo israeliano ha chiarito più volte che degli ostaggi fotte una ricca sega. Senza contare che se anche se gli ostaggi venissero restituiti, ormai penso tutti morti o quasi, mi immagino sto governo "ah grazie ci avete restituito i corpi, tuttappost, torniamo indietro scs". Ma chi ci crede a sta cazzata?

    Forse non è chiaro che netamiao sta guerra NON PUO' fermarla. Appena si tenterà di trovare una qualche "soluzione" (e non tregua) a netamiao possono accadere solo due cose:
    1) scenario positivo per lui: vita da esule in USA alla craxi
    2) scenario positivo per noi: schioppato in un attentato dai suoi (o meglio dagli amici di ben gvir, ma ormai sono anche i suoi)
    non esistono altre opzioni, e a differenza dei vari capishers là fuori, netamiao lo sa benissimo

  13. #14893
    Senior Member L'avatar di tigerwoods
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    Re: va tutto bene in israele oppure...

    galf siamo irrilevanti perché siamo senza palle.

    se fossimo rilevanti, l'europa invece degli scappati di casa della flottiglia, avrebbe mandato la marina fuori da tel aviv pronta a sparare sui bagnanti se bibi non fermava il genocidio

  14. #14894
    Senior Member L'avatar di Galf
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    Re: va tutto bene in israele oppure...

    Citazione Originariamente Scritto da tigerwoods Visualizza Messaggio
    galf siamo irrilevanti perché siamo senza palle.

    se fossimo rilevanti, l'europa invece degli scappati di casa della flottiglia, avrebbe mandato la marina fuori da tel aviv pronta a sparare sui bagnanti se bibi non fermava il genocidio
    la flotilla stava lì per funzione umanitaria e non è scritto da nessuna parte che dobbiamo fare la polizia del mondo, io non ho mai detto di andare a mandare l'esercito da Bibi, però magari gli fai fare la fila lunga in aeroporto agli Israeliani e gli cominci a tagliare un po' le gambe economicamente, tutto qui...
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  15. #14895
    Senior Member L'avatar di GenghisKhan
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    Re: va tutto bene in israele oppure...

    Citazione Originariamente Scritto da Napoleoga Visualizza Messaggio
    Ah ora che lo dice Stirpe vi va bene?
    Solo perché nono dice qua dentro, se lo facesse perculeremmo anche lui, palese

  16. #14896
    Malmostoso L'avatar di Necronomicon
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    Re: va tutto bene in israele oppure...

    Citazione Originariamente Scritto da Galf Visualizza Messaggio
    la flotilla stava lì per funzione umanitaria e non è scritto da nessuna parte che dobbiamo fare la polizia del mondo, io non ho mai detto di andare a mandare l'esercito da Bibi, però magari gli fai fare la fila lunga in aeroporto agli Israeliani e gli cominci a tagliare un po' le gambe economicamente, tutto qui...
    Funzione umanitaria? A me è sembrata una pagliacciata che ha aiutato esattamente 0 palestinesi, spostando pure l'attenzione su se stessa invece che sul conflitto, almeno qui in Italia, non so sulla stampa estera.

    La stampa italiana è morbosa e l'opinione pubblica era interessata perché in fondo in fondo speravano davvero ci scappassero i morti o Israele affondasse le barche con le bombe

  17. #14897
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    Re: va tutto bene in israele oppure...

    Citazione Originariamente Scritto da Necronomicon Visualizza Messaggio
    Funzione umanitaria? A me è sembrata una pagliacciata che ha aiutato esattamente 0 palestinesi, spostando pure l'attenzione su se stessa invece che sul conflitto, almeno qui in Italia, non so sulla stampa estera.
    La questione flotilla esiste solo qua in Italia, e se non mandavamo la fregata in aiuto per 4 petardi e 2 flare di segnalazione se ne sapeva ancora meno.

    Le proteste e gli scioperi ci sono solo qua e infatti è solo un pretesto

  18. #14898
    Senior Member L'avatar di Gilgamesh
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    Re: va tutto bene in israele oppure...

    L'atteso commento del prof. Andrea Zhok, uno dei massimi ideologi del rossobrunismo in Italia

    Due parole sulla vicenda della "Flotilla", con una considerazione politica generale.
    Di Andrea Zhok

    Che nella Flotilla ci fossero (ci siano) personaggi in cerca di notorietà personale è sicuro (almeno uno si è palesato).

    Che questo tipo di iniziative abbia un carattere eminentemente mediatico, con elementi di spettacolarizzazione, e che sia un passo indietro rispetto ad eventuali iniziative politiche, pressioni, sanzioni, ecc. è sicuro.

    Che alcuni cerchino di strumentalizzare la vicenda per colpire i rispettivi governi in carica - quasi ovunque appiattiti su una posizione sionista - è decisamente plausibile.

    Che a questa iniziativa partecipino molti soggetti che su altri temi sociali importanti hanno manifestato nel recente passato una consapevolezza politica carente o nulla è un fatto.

    E tuttavia.

    1) Tra fare qualcosa e non fare un cazzo c'è sempre un abisso. Dunque onore a chi, di fronte al male, si sbatte per fare qualcosa.

    2) Nel caso specifico dei rapporti con Israele - stato canaglia notoriamente privo di qualunque scrupolo e dotato di mezzi finanziari e militari colossali - chiunque si profili come ostile alle politiche di Israele comunque mette in campo almeno un pochino di coraggio. E in un'epoca dove i capi di stato o della chiesa - gente con il culo straordinariamente al caldo - abbozzano, fischiettano, quando non supportano senz'altro un genocidio, anche a questo, piccolo o grande coraggio civico, va dato atto.

    3) Per come è configurata oggi la politica in Occidente, i margini di intervento dall'esterno del potere istituzionale sono estremamente ridotti. Il potere istituzionale oggi è più solido ed impermeabile che mai, con sistemi di controllo, sorveglianza, condizionamento e repressione storicamente inediti. Dunque - per quanto entrare nel gorgo della "società dello spettacolo" sia sempre a grave rischio di manipolazione - passare per le strade dell'apparenza, della manifestazione, della rappresentanza ad uso dei media è in qualche modo una via obbligata (non la sola, ma non evitabile).

    4) E infine. Molti pensano che aver colto sì la drammaticità della vicenda palestinese, ma essersi lasciati sfuggire gli ultimi vent'anni almeno di degrado politico-culturale in Occidente non parli a favore della vigilanza critica di MOLTI di coloro i quali oggi si sono attivati.
    È vero.
    Sulla vicenda palestinese si sono attivate parti critiche del cervello che in molti erano assopite da tempo. Questo perché si tratta di una vicenda antica, che copre più generazioni, e per la quale spesso il terreno interpretativo era già predisposto.
    Ma - come si dice - tardi è comunque molto meglio che mai, e tra niente e qualcosa, meglio qualcosa.

    Per quanto non scontato, forse questa vicenda segna l'inizio, l'alba, di una nuova presa di coscienza interna all'Occidente di cosa l'Occidente stesso sia divenuto: neocolonialismo doppiopesista, neoliberalismo spacciato per libertà, retorica dei diritti come travestimento per il loro abuso sistematico, monopolismo privato spacciato per libero mercato, esplosione della forbice sociale interna, bullismo internazionale, cancellazione del passato, svuotamento del futuro e sostituzione di ogni identità - personale e di gruppo - con etichette brandizzate.

    L'odierna politica di Israele, in stretta connessione con gli USA, e con l'asservimento dell'Europa, mette sotto la lente di ingrandimento una configurazione del potere neoliberale occidentale che, forse, inizierà a presentarsi per quello che è, come una configurazione unitaria, non un accidente.

    Forse, e dico forse, con ciò si aprirà nelle menti la strada alla rottura di quella contrapposizione paralizzante, oggi ampiamente fittizia e strumentale, tra destra e sinistra, che nel gioco delle parti copre la profonda involuzione del sistema.
    Non è affatto detto, ma forse questo è uno di quei momenti storici in cui la coscienza collettiva assopita si risveglia.
    Forse.
    Diamogli una chance.

  19. #14899
    ¯\_(ツ)_/¯ L'avatar di ZTL
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    Re: va tutto bene in israele oppure...

    Concordo coi commenti sopra.
    La sinistra italiana sta vivendo una crisi identitaria spaventosa.
    Un evento del genere lo aspettavano da tantissimi anni.

  20. #14900
    Senior Member L'avatar di GenghisKhan
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    Re: va tutto bene in israele oppure...

    Citazione Originariamente Scritto da ZTL Visualizza Messaggio
    Concordo coi commenti sopra.
    La sinistra italiana sta vivendo una crisi identitaria spaventosa.
    Un evento del genere lo aspettavano da tantissimi anni.
    Dimostrazione che non hanno veramente capito un cazzo

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