Farlo detonare però direttamente sul glande, non in un motore
Così lo zio potrà andare sulla luna in autonomia
Farlo detonare però direttamente sul glande, non in un motore
Così lo zio potrà andare sulla luna in autonomia
Ho letto diversi dubbi sulla effettiva compatibilità con i vari motori in quanto ha una diversa densità etc etc
Molte case automobilistiche non ne stanno certificando la compatibilità per il momento
Però in teoria almeno con gli Euro 6 si dovrebbe stare tranquilli
Infatti mi veniva comodo per il camion (santa fe del 2009) che ha voluto prendere mia madre in sostituzione del camion precedente (saab 9-5 del 2002 <3 ) ma è comunque un motore vecchio e non mi fido.
HVO è l’acronimo di Hydrotreated Vegetable Oil, olio vegetale idrotrattato.
Appartiene alla categoria dei combustibili paraffinici.
I carburanti paraffinici sono un’alternativa al diesel a basso contenuto di zolfo e aromatici.
L’ HVO, nello specifico, è un combustibile simile al diesel che può essere prodotto senza lo sfruttamento di risorse fossili, ma mediante la lavorazione di lipidi di scarto rinnovabili come olio vegetale, sego ( grasso animale ) o olio da cucina usato, tutti costituiti da idrocarburi paraffinici. A volte viene chiamato diesel rinnovabile o diesel verde.
La sua composizione priva di fossili e il basso contenuto di carbonio lo differenziano dal diesel e lo rendono attraente per coloro che cercano un’opzione di carburante sostenibile.
L’HVO ha un contenuto aromatico e di zolfo limitato e un valore di cetano più elevato rispetto al carburante diesel. Può essere miscelato e utilizzato in qualsiasi proporzione con il diesel (purchè rientri tra i carburanti consentiti dell’automezzo), il che consente una facile transizione ecologica.
Questi combustibili garantiscono risparmi di CO2 fino al 90% rispetto al gasolio convenzionale per autotrazione.
È compatibile con i motori diesel installati sui veicoli pesanti Euro 5 e 6 oltre che su una gamma di veicoli leggeri:
Controlla sul libretto di uso e manutenzione, nella sezione carburante o specifiche tecniche, l'indicazione della norma di riferimento EN 15940 o la sigla XTL, potrebbe essere presente anche all’interno dello sportello del carburante per le auto o direttamente sul serbatoio per i mezzi pesanti.
Inoltre è più leggero quindi in teoria in fase di iniezione ne usi un po' di più (leggo 2%), ma a livello di resa dicono (i produttori, per cui diamoci a mezzo) che garantisca un 10% di efficienza in più.
Basta vedere sul proprio libretto se è compatibile, come scritto sopra da Showa. Compratelo, che mi paga lo stipendio
Non direttamente e non unicamente ma sono nella società che lo produce e distribuisce. Non è minimamente una voce di ricavo (tanto per noi quanto soprattutto per le altre compagnie) ma c'è un obbligo di legge annuo di kiloton di biocarburanti da commercializzare, ergo...
Se davvero consente il 90%- di CO2 non ho capito perché invece di sbatterci tutti con l'elettrico non passiamo tutti a sto finto diesel
perché i biocarburanti convengono (anche se non convengono) solo se li usano in quattro gatti, perché utilizzano spazio coltivabile e risorse agricole. già successo in passato (mi sembra in brasile) che una sua eccessiva produzione spingesse in su i prezzi dell'alimentare
Ah
Capisco
Non Possiamo coltivarlo sulla luna?
Il trucco sarebbe di realizzarli solo con biomasse di scarto
Ma il prezzo poi salirebbe. Non so adesso che percentuale di bucce di banana ci sia nel processo.
Quello è il biocarburante "vecchio", qui si usano scarti dell'industria alimentare e non, non coltivazioni ad hoc - che per inciso non era comunque spazio sottratto a terreni agricoli, erano terreni che venivano messi in produzione prima lasciati brulli da inetti contadini locali diversamente bianchi il piano Mattei in versione edulcorata diciamo.
Ora la biomassa è principalmente di scarto di processi industriali ma non solo (es. raccolta fondi di caffè), basta che siano costituiti da idrocarburi paraffinici (olio vegetale, olio da cucina usato, sego, blabla).
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Nah, è lobbismo / malafede / resistenza al cambiamento ma ci sta. La compatibilità è solo su determinati motori e infatti va verificata sul libretto ma tutti gli automezzi recenti, soprattutto quelli pesanti, sono compatibili. Ora Eni sta facendo accordi con le principali case automobilistiche (per dirne una, Stellantis) così che gli automezzi pesanti, i principali destinatari, escano già col pieno di HVO e col bollino ben visibile di compatibilità sullo sportellino del carburante
Ultima modifica di Pinhead81; 04-05-24 alle 08:31
Come faccio a verificare sul libretto se la mia auto è molto antica e non esistevano ancora gli HVO, dottor Pinhead?
Ma insomma il motore diesel alla fine sarà l'unico a sopravvivere a questa crisi
Go go go
Also avevamo già la soluzione e non la usavamo
Se è antica non è "formalmente" compatibile, l'HVO non da teoricamente nessun tipo di problema (al massimo dell'inefficienza) nè in purezza nè diluito; diciamo che il bollino di conformità è più una manleva, dato che in assenza della stessa qualsiasi tipo di magagna potrebbe non essere riconducibile al tipo di carburante. Alla fine le caratteristiche fisico-chimiche sono quasi identiche a quelle del gasolio, è quello che conta.
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Oh, occhio che il biocarburante (sia questo che altri) contribuisce alla decarbonizzazione perché, in fase PRODUTTIVA, la filiera ha un tasso di emissioni drasticamente inferiore dato che si tratta di un prodotto di scarto di altri processi, che comunque emetterebbero co2, e non di una classica sorgente fossile; in fase di combustione e utilizzo rimane un carburante, quindi dalla marmitta non escono fiori ma la solita roba la fase green è solo quella iniziale (che comunque pesa tantissimo, per carità), poi per il resto è comparabile a un diesel come inquinamento.