La situazione è di sicuro peggiore di come l'ha descritta CD Projekt, ma forse un po' meno disastrosa di come la dipinge qualcuno. Io pure ho avuto testimonianza di uno sviluppatore italiano che lavora a Cyberpunk del fatto che sono mesi che fanno crunch almeno 6 giorni a settimana, con tanto di brandine negli uffici per dormire lì.
Ma questo non è nulla di nuovo in questo settore. Ricordo che uno dei test che faceva Mark Zuckerberg per assumere i primi collaboratori agli albori di Facebook era una gara di programmazione sotto l'effetto di alcol. Organizzava un festino in casa, faceva ubriacare i programmatori e poi li faceva sedere attorno a un tavolo rotondo con diversi PC, gli affidava un compito e i più veloci a portarlo a termine venivano assunti (cosa peraltro narrata anche in un film documentario).
La situazione è più complessa, perchè le leggi spesso ci sono ma vengono aggirate. In Italia per legge ogni impiegato che lavora al PC dovrebbe avere 1 ora di pausa pagata obbligatoria ogni 4 ore di lavoro. Ma questa legge non la rispetta nessuno (figurarsi in periodi di crunch).
Nel fantastico mondo delle riviste e dei siti di videogiochi, la maggior parte delle persone lavora gratis o quasi (nei casi migliori i newser arrivano a prendere 0,50€ ad articolo). Il tutto se va bene fatturato con ritenuta d'acconto (false partite IVA), quando non viene pagato in nero.
A tale proposito consiglio la lettura del libro Blood, Sweat & Pixel.
Ma vaaa, quali rivalità. È solo una questione di accordi, poi sono tutti felici.