Ma sì, veramente.
C'è un ricerca di inclusività maggiore da parte delle produzioni televisive? Sì, è evidente. È un problema? No.
Per la minoranza maggiormente rappresentata è un'oittima cosa, per una buona parte del pubblico non cambia assolutamente niente, davvero. Niente.
È molto più fastidioso dover leggere su ogni piattaforma la lamentela "ecco! il solito politicamente corretto e bla bla bla!" che monopolizza la discussione quando magari pregi e difetti della serie potrebbero essere altri. Succede praticamente in ogni topic, che diavolo vi prende? Cosa diavolo vi cambia?
Non è possibile che la presenza di un'etnia diversa da quella caucasica possa compromettere così tanto la sospensione dell'incredulità in tutte le serie di cui se ne è discusso. Ci potranno pure essere stati singoli casi di casting errato su uno specifico personaggio, ma quello accadeva anche quando ci si limitava a pescare dalle solite facce.
Ultima modifica di Tyreal; 09-11-22 alle 19:35
Complimenti per conoscere il parere di milioni di persone, ma non ti invidio.
Se a te personalmente scoccia, mi interessa poco, ogni volta che riterrò opportuno lamentarmi di questo o altro, lo farò.
Sul resto, bè, non so veramente che altro rispondere, ma è molto triste che, nonostante abbia espresso più volte in maniera chiara cosa non mi piace, alla fine capisci/capite solo la solita solfa. E, se permetti (visto che per scrivere devo avere il tuo benestare), anche questo ha rotto.
Non è un problema per te. A me l'approssimazione voluta e menefreghista indispone. E pertanto me ne lamento.
Su Enola Holmes 2, visto che lo stesso Necronomicon l'ha bollato più o meno come filmetto insignificante più volte, non vedo cos'altro si potesse analizzare, tanto qualsiasi errore, a qualsiasi livello, dalla fotografia alla regia, dall'interpretazione al sonoro, passerebbe in secondo piano perché non è un documentario, e pertanto va bene tutto.
Stessa cosa per me, non si andrebbe da nessuna parte. Io scrivo acqua, tu leggeresti fuoco.
Però ho una curiosità, se ti va di rispondere: davvero per te è tutto tutto incentrato su Enola? A me lo spazio dato a Cavill è sembrato piuttosto "pesante", senza contare che, stranamente, Enola non l'hanno presentata come la solita Mary Sue, di questo bisogna darne atto, ma anzi è piuttosto fallace.
Impegni di Cavill a parte, secondo me potrebbero voler puntare su uno spinoff tutto per lui.
Ultima modifica di Aries6; 09-11-22 alle 21:54
sono a metà di archive81
sicuramente andrà in vacca, ma per adesso mi sta piacendo
sulla questione inclusività, ok, mi sta bene, ma non quando va a commettere evidenti errori storici o narrativi di opere arrivate prima dell'ondata arcobaleno
quindi, sto con aries
ma non ve ne frega niente, quindi buonanotte, vado a letto![]()
È comunque un personaggio secondario rispetto a Enola, sicuramente quello più presente tra i personaggi di supporto
e utile a definire il rapporto tra fratelli, ma il film non è incentrato su di lui. Ha più spazio rispetto al primo, forse per una questione di apprezzamento del pubblico, ma se ci pensi bene lui e il suo caso (e il suo cattivo) se tolti dalla narrazione non cambiano in maniera significativa quel che può rappresentare l'arco narrativo del caso di Enola.
Sostanzialmente, secondo me, è poco più che fan service.
Non ho ancora finito, il modello di Pickman mi sembra molto valido mentre dreams in the witch house oltre ad essere bruttino forte mi sembra proprio un modo sbagliato di approcciarsi a Lovecraft. Non che debba sempre essere tutto un goticone iperpesante ma almeno non farlo sembrare un film a caso di notte horror di italia1![]()
Secondo me sono entrambi debolucci. Ma in realtà tutta la serie è deboluccia rispetto "all'orrore".
Le storie sembrano tutte piuttosto... Procedurali per quanto riguarda il ritmo. Ampia premessa, lieve tensione, esplosione "orrorifica" sul finale.
Mi aspettavo un prodotto più ricercato, probabilmente sono un po' annacquati per avere più pubblico che li guardi e forse un pubblico più giovane di me.
Comunque piacevoli nel complesso, ma niente di memorabile.
Non è il black mirror dell'horror, ecco, mentre io mi aspettavo più una cosa del genere
Sì, abbastanza conclusiva se ti piacciono le storie sospese
La serie mi è piaciuta parecchio e mi sono ascoltato anche il podcast da cui è tratta: bello la prima stagione (più o meno simile alla serie), poi è quello che va in vacca.
Una seconda stagione della serie avrebbe probabilmente comportato reinventarsi completamente la trama.
Quotissimo!
A me è piaciuta molto, soprattutto per le atmosfere Lovecraftiane che riesce a evocare.
Grazie per il supporto, penso che tu abbia capito che il tema non era il razzismo, ma l'impapocchiamento storico-culturale che, sì, è importante anche in opere leggere e di intrattenimento.sulla questione inclusività, ok, mi sta bene, ma non quando va a commettere evidenti errori storici o narrativi di opere arrivate prima dell'ondata arcobaleno
quindi, sto con aries
ma non ve ne frega niente, quindi buonanotte, vado a letto![]()
Il momento che stiamo vivendo è quello che è e amen, però a me infastidisce.
Pensa che, tanto per ribadire quanto fosse sbagliato tutto il flame scaturito, io stato uno dei pochi a difendere il gender/racial swap in Fondazione, proprio perché in un'opera di fantascienza sarebbe stato assurdo e stupido mantenere le "discriminazioni" dell'opera originale di Asimov. Ma bon, chiusa lì e andiamo avanti.
Tutto sommato concordo, soprattutto la tesi del fan service, però, a titolo puramente personale, continuo a vederci qualcosa di subliminale nel modo in cui hanno "apparecchiato" le interazioni di Cavill.
Non so, ci ho visto quel quid alla Boba Fett, col Mandaloriano che non era il protagonista, ma che a conti fatti lo è diventato. Oppure, se vogliamo rimanere in ambito letterario, proprio il Mastino dei Baskerville, con Watson assoluto protagonista in primo piano, ma con Sherlock che, defilato, seguiva e manovrava il tutto.
Prendi, ad esempio, la costruzione delle scene che porta
Anche l'apparizione finale di Watson, messa lì alla fine, senza Enola fra i piedi, come a dire: ecco la coppia che in effetti volevate vedere, tiè.
Forse è un bene che non sia come il black mirror a gestione netflix
Però mi sembra, anche a leggere in giro, che si è sempre alla ricerca di megacapolavoro generazionale che puntualmente non arriva mai. Forse dovremmo tutti iniziare a tarare le nostre aspettative un pelo più in basso.
Sul ritmo quasi sempre uguale è vero ma forse è anche una esigenza dettata dal formato di 1h e dalla forma autoconclusiva del racconto. Nonostante questo sarò diventato più sensibile con l'età ma la seconda, la terza e la quinta un poco di marcio dentro me l'hanno lasciato![]()
Più che altro credo ci si aspettasse molto dalla coppia Del Toro-Lovecraft per via dei rumors sul film di le montagne della follia
Nel caso specifico della serie di cui si stava parlando non lo so perché non l'ho vista (a pelle, mi sembra che Aries6 abbia un po' esagerato, però la mia è solo un'impressione e non un giudizio), ma l'inclusività forzata può essere eccome un problema.
Cinema, tv e videogiochi sono inclusivi da secoli. Non c'è mai stata necessità di sbandierare o promuovere inclusività. Lo è diventata solo col moralismo imperante dei social network.
La caccia alle streghe non parte mai da chi si lamenta del politicamente corretto, anche perché non vedi mai qualcuno scusarsi o fare dietrofront per essere stato troppo politicamente corretto.
Il caos viene generato sempre e costantemente da chi vede il marcio dove c'è presunta mancanza di politicamente corretto e inclusività. Il caso/caos del momento è su FFXVI e Yoshida, per non aver inserito abbastanza personaggi neri nel gioco giustificandolo con una questione di realismo.
Quello che molti di questi moralisti del twitter non capiscono è che ci sono scrittori/sceneggiatori/registi/fumettisti eccetera che vogliono semplicemente raccontare una storia, lasciarsi trascinare e alimentare dall'ispirazione con cui l'hanno concepita e proporla al pubblico nel modo migliore possibile (a volte riuscendoci, a volte no). Quando devono deformarla per evitare potenziali polemiche relative a inclusività/razzismo/sessismo, ogni tanto riescono a mantenere la storia e il background sui binari. In altri casi va a tutto a ramengo.
Mi ero ripromesso di non tornare più sull'argomento, ormai credo che risulti noioso e ridondante ai più, però volevo solo puntualizzare che il mio commento originale è stato questo:
che non mi pare così esagerato, né "flammoso", visto che ho ben specificato il mio essere boomer, è che quindi vedere distorta la realtà storica, anche in un film di intrattenimento per teenagers, è un problema, ma solo per me.
Da lì in poi il delirio, perché sono razzista e tutta la solita storia.
Ma avrei reagito così anche se le etnie fossero state rispettate, salvo poi infilarci i dinosauri, eh.
Quello che dici è giusto, ma io capisco anche quelli che ti risponderanno, inevitabilmente: ma a te cosa cambia se Sherlock lo interpreta un inuit? A loro ormai sta bene così, non cambierebbe nulla, ti dicono che tutti sono felici e che noi rompiamo e siamo razzisti.Cinema, tv e videogiochi sono inclusivi da secoli. Non c'è mai stata necessità di sbandierare o promuovere inclusività. Lo è diventata solo col moralismo imperante dei social network.
La caccia alle streghe non parte mai da chi si lamenta del politicamente corretto, anche perché non vedi mai qualcuno scusarsi o fare dietrofront per essere stato troppo politicamente corretto.
Il caos viene generato sempre e costantemente da chi vede il marcio dove c'è presunta mancanza di politicamente corretto e inclusività. Il caso/caos del momento è su FFXVI e Yoshida, per non aver inserito abbastanza personaggi neri nel gioco giustificandolo con una questione di realismo.
Quello che molti di questi moralisti del twitter non capiscono è che ci sono scrittori/sceneggiatori/registi/fumettisti eccetera che vogliono semplicemente raccontare una storia, lasciarsi trascinare e alimentare dall'ispirazione con cui l'hanno concepita e proporla al pubblico nel modo migliore possibile (a volte riuscendoci, a volte no). Quando devono deformarla per evitare potenziali polemiche relative a inclusività/razzismo/sessismo, ogni tanto riescono a mantenere la storia e il background sui binari. In altri casi va a tutto a ramengo.
E poi, comunque, Necro e soci hanno ragione, leggo spesso anch'io, specie sui social, di lagne quando c'è qualche gender/racial swap, quindi le lamentele ci sono da entrambe le parti, ma quelle che tu citi è vero che facciano più rumore.
Quello che mi sconcerta è che se, per qualche evento impossibile, dall'oggi al domani, questa inclusività forzata diventasse un problema (ripeto, evento assurdo e impossibile), a Netflix e compagnia cantante fregherebbe meno di niente, tutte le nuove produzioni sarebbero orientate al nuovo corso e tanti saluti alle minoranze. Lo si fa perché, come giustamente detto da chi sodalizza, è redditizio, tutti sono contenti e alla maggioranza della popolazione sta bene così.
Io ci metterei su un bell'amen e via andare.
Ultima modifica di Aries6; 10-11-22 alle 16:34
Ho visto Gray Man che cazzatona, Gosling lo preferivo quando faceva Drive che queste cazzate, certo Ana De Armas è sempre un bel vedere, ma in film del genere è un po' sprecata, oltre che zero credibile
Restarting