Consiglio la raccolta degli EP dei Carpenter Brut uscita l'anno scorso
Minchia io sono in fissa a brutto con sto genere ultimamente
Imperdibili secondo me sono:
Perturbator (visto al Brutal Assault è stato delirio saltasalta)
Dance With the Dead (fantastici)
Dan Terminus (alcuni pezzi eccellenti)
Le Matos (moolto validi, hanno fatto l'OST di Turbo Kid)
Mothell (italiani validissimi secondo me)
e il già citato Carpenter Brut
vabbè poi ovvio Kavinsky
ho ascoltato un sacco di altra roba, tipo MegaDrive e altri, ma bof, non mi hanno convinto.
MegaDrive è uno dei primi che ho scoperto e che mi ha avvicinato al genere
Comunque è una fottuta droga
Due articoli interessanti al riguardo:
Synthwave: rise of retro electronic music
The nostalgic allure of synthwave
Chiudo con una riflessione di Brian Eno (del 1996!) che trovo perfettamente calzante:
Contribuisco anche io alla playlist:Whatever you now find weird, ugly, uncomfortable and nasty about a new medium will surely become its signature. CD distortion, the jitteriness of digital video, the crap sound of 8-bit - all of these will be cherished and emulated as soon as they can be avoided. It’s the sound of failure: so much modern art is the sound of things going out of control, of a medium pushing to its limits and breaking apart. The distorted guitar sound is the sound of something too loud for the medium supposed to carry it. The blues singer with the cracked voice is the sound of an emotional cry too powerful for the throat that releases it. The excitement of grainy film, of bleached-out black and white, is the excitement of witnessing events too momentous for the medium assigned to record them.
Altro consiglio che do è quello di buttare un occhio sulle uscite della Giallo Disco Record, specializzata su artisti che si rifanno alle atmosfere degli orror italiani degli anni '80.
Per esempio al tempo mi accattai questo
Rendiamo omaggio ad alcuni degli (inconsapevoli) ispiratori:
Non so come la vedete voi, ma secondo me questo genere è il trionfo dell'escapismo; non solo si rifà sfacciatamente a un suono e un'estetica passata (l'ennesima età dell'oro mitica e irraggiungibile), ma anche nei fatti è una vera e propria colonna sonora della fuga, della corsa in macchina, dello sfrecciare in moto, del salto nel tempo... "Evasione" nel vero senso della parola!
Ciò non toglie che sia molto piacevole, ma come giustamente ha scritto il critico musicale Simon Reynolds "the Eighties has been revived now for longer than the original Eighties lasted"
Vero, ma vedo delle differenze con i revival degli ultimi anni (questo incluso). Non saprei spiegare bene perché, ma in passato gruppi che si sono rifatti agli anni '60 o '70 cercavano di copiarne lo spirito più che fornirne una copia il più fedele possibile - forse perché al contrario dei musicisti attuali potevano contare solo su un pugno di dischi e qualche foto, quindi manco ne avevano la possibilità. Tentavano di ricreare quell'esperienza (magari manco vissuta) ma necessariamente filtrandola attraverso le suggestioni del periodo (il punk, l'indie rock e via dicendo), creando quindi qualcosa di nuovo. E quindi gli Who ispirano i Jam, che però sono completamente diversi; i REM si ispirano ai Byrds, ma sono tutt'altro che una copia; o pensiamo a tutti i gruppi e i movimenti ispirati dai Velvet Underground, gli Stooges, Bowie e via dicendo, ma che con i loro idoli hanno poco a che fare e hanno creato un loro stile unico e personale.
Come suggerisce Simon Reynolds nel suo saggio Retromania (bellissimo), non è che i musicisti (ma direi proprio gli artisti in generale) siano meno talentuosi o innovativi dei loro predecessori; semplicemente, hanno un rapporto col passato, da sempre uno stimolo per tutti, radicalmente diverso. Grazie a internet possiamo fruire e conoscere il passato con una facilità, una rapidità e una mole di informazioni inimmaginabile. Una condizione del genere crea una situazione di impasse di proporzioni enormi, in cui ci ritroviamo impantanati in un revival continuo.
Ho paura di non essere stato molto chiaro (l'argomento è vastissimo), riporto quindi un paio di citazioni che mi ero segnato tempo fa:
"Invece di esprimere se stessi, i duemila preferivano offrire un concentrato di tutti i decenni precedenti: una simultaneità della cronologia pop che abolisce la storia, erodendo l'autocoscienza del presente in quanto epoca dotata di identità e sensibilità proprie. Invece di spalancare le porte al futuro, i primi dieci anni del XXI secolo hanno finito per qualificarsi come il ri-decennio: revival, ristampe, remake, ricostruzioni."
"Il termine retrò ha un significato specifico: allude a una mania consapevole per uno stile d'altri tempi (musica, abbigliamento, design) che si esprime creativamente attraverso il pastiche e la citazione. Nel senso più stretto, retrò tende ad indicare il territorio di esteti, intenditori e collezionisti, persone dotate di una cultura quasi accademica unita a un sottile senso dell'ironia."
"[...] ma non è mai esistita una società umana così fissata con i prodotti culturali del passato immediato. Ecco cosa distingue il retrò dall'antiquariato e della storia: una fascinazione per le mode, le manie passeggere, i suoni e le star abbastanza vicini nel tempo per poterli ricordare."
"Ma la trasformazione di gran lunga più imponente è quella che ha interessato le modalità di consumo e distribuzione, che a loro volta hanno favorito l'escalation della retromania. Siamo diventati vittime della nostra inarrestabile capacità di immagazzinare, organizzare, utilizzare istantaneamente e condividere una quantità smisurata di dati. Non è mai esistita una società non solo tanto ossessionata dai prodotti culturali del passato più recente, ma anche tanto capace di accedere al passato immediato."
Chiudo con una riflessione su YouTube che mi piace molto:
"YouTube è un contenitore di stralci fondato sulla frammentazione di narrazioni più lunghe (il programma, il film, l'album), ma questa funzione ci incoraggia, in quanto spettatori, a scindere gli spezzoni culturali in unità ancora più piccole, erodendo insidiosamente la nostra capacità di concentrazione e la nostra volontà di lasciare che le esperienze si dischiudano. Ma è internet in quanto tale a rendere più fragile e incostante il nostro senso della temporalità: piluccando i dati senza posa, saltelliamo nervosamente qui e là in cerca del prossimo zuccherino istantaneo."
Io penso a gruppi come Witchcraft (questi talmente genuini che all'uscita del primo disco si diffuse la voce che fosse davvero qualcosa di inedito dell'epoca, oltre che un gioellino per gli amanti dei Pentagram), Graveyard, Brutus, praticamente l'intero catalogo della Svart e così via
Nel nord-europa deve esserci qualcosa di strano nell'acqua
La corrente oggetto del topic ha avuto la fortuna di essere lanciata da un film come Drive (che a sua volta è una sorta di remake dagli anni '70, guardare la prima scena di The Driver per conferma) e un gioco come Hotline Miami per i più nerd, oltre ad essere molto più "vendibile" e "piaciona" per natura
Io infatti mi ci sono chiuso per colpa di Drive, con questa colonna sonora guidare è diventato quasi un piacere
Si tutto figo tutto bello e NESSUNO posta questo?
Grave assenza, grazie
Perturbator ti voglio bene
un po' forzata ma non me rompete gli zebedei.
Ultima modifica di Netherlander; 09-02-16 alle 23:39
bene vedo che Drive + Hotline Miami non hanno fatto intrippare solo me con questo genere
vi porto i Miami Nights 84 che non sono ancora stati citati qui, meno dark rispetto a perturbator o lazerhawk ma fanno tanto tanto eighties