La Tonale se non sbaglio ha lo stesso pianale della Compass (vecchia).
La Tonale se non sbaglio ha lo stesso pianale della Compass (vecchia).
https://www.alvolante.it/news/ds-8-2...ndering-394377
DS 8: l’ammiraglia francese con i geni italiani
ds 8
rendering
di Andrea Spitti
Pubblicato 08 ottobre 2024
Inizialmente doveva essere solo elettrica la nuova DS 8, ma ora è più probabile che avrà anche motori ibridi. Sarà assemblata in Italia e arriverà nel corso del 2025.
LUSSO ALLA FRANCESE - È destinata a prendere l’eredità della DS 9 come ammiraglia del marchio. Eppure la DS 8 avrà un cuore italiano, visto che verrà costruita in Basilicata, nello stabilimento Stellantis di Melfi. La nuova ammiraglia, che potrebbe arrivare sul mercato nel 2025, abbandonerà le classiche forme da berlina per adottare uno stile da suv-coupé a cinque porte con assetto rialzato. Le proporzioni ricordano quelle della Peugeot 408, ma declinate su dimensioni decisamente maggiori, visto che la DS 8 dovrebbe sfiorare i 5 metri di lunghezza.
SETTE POSTI O POLTRONISSIME - Lo stile della DS 8, che abbiamo ipotizzato nel disegno qui sopra, si ispira a quello della concept car DS Aero Sport Lounge, con fari molto sottili caratterizzati dalle luci diurne che dai gruppi ottici scendono nel paraurti. Nonostante le forme da fastback, al suo interno potrebbe ospitare fino a 7 passeggeri o, in alternativa, una seconda fila con una coppia di poltrone reclinabili in stile jet privato.
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> Qui sopra un esemplare della DS 8 ancora parecchio camuffato durante i test di sviluppo fotografato da MotorAuthority. SOLO ELETTRICA? - Nel 2021 la casa francese aveva annunciato che la DS 8 sarebbe stata solo elettrica, offerta con un motore anteriore da 230 CV o con una coppia di motori da 388 CV e la trazione integrale. Potrà beneficiare di una batteria da 98 kWh per un autonomia che si aggira intorno ai 700 km, ma resta viva la possibilità di montare un’unità più piccola, da 86 kWh. Tuttavia, il fatto che venga costruita sulla piattaforma STLA Medium di Stellantis, la stessa delle Peugeot 3008 e 5008, potrebbe aprire la strada anche a versioni ibride leggere o “alla spina”.
https://www.alvolante.it/news/lancia...ssaggio-398989
Lancia Gamma 2026: un primo assaggio dell’ammiraglia
lancia gamma
di Cesare Nebbia
Pubblicato 25 ottobre 2024
La Lancia ha svelato la prima immagine teaser della Gamma: arriverà nel 2026, anche in versione HF Integrale, e sarà prodotta in Italia nello stabilimento di Melfi.
SARÀ UNA FASTBACK? - Il cambio di passo della Lancia continua e dopo il debutto della nuova Lancia Ypsilon, della sua versione da rally e della versione stradale più sportiva, la HF, che arriverà sul mercato il prossimo anno, la Lancia si prepara a svelare il suo secondo nuovo modello, la Gamma. Il suo debutto è atteso nel corso del 2026 e sarà un’auto molto diversa dalle Lancia che abbiamo conosciuto in questi anni; più vicina filosoficamente alle grandi berline del passato del marchio, sebbene molto probabilmente non sarà una berlina in senso tradizionale, ma una fastback, con proporzioni ispirate alla concept Pu+Ra HPE.
LE PRIME CERTEZZE - Per il momento, quindi, poche certezze sul design, ma da oggi conosciamo qualche dettaglio in più grazie alla prima immagine teaser rilasciata dal costruttore. Protagonista una piccola porzione della parte posteriore: come sulla Ypsilon la grande scritta Lancia è posta ben in evidenza appena al di sotto del lunotto, ma sulla Gamma troviamo nuovi particolari estetici, come la luce verticale di stop disposta al centro del portellone e, appena più in basso, il nome della vettura in corsivo.
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PRODOTTA IN ITALIA - Difficile dedurre altro da questa immagine, ma a svelare un’altra informazione importante è il ceo Luca Napolitano: “la Lancia Gamma sarà prodotta a Melfi”. Lo stabilimento lucano di Stellantis (nelle foto) dove oggi nascono la Fiat 500X, la Jeep Renegade e la Compass darà quindi la luce alla nuova vettura della Lancia che sarà costruita sulla piattaforma STLA Medium, la stessa che fa da base alle più recenti suv e crossover del gruppo come la Peugeot 3008 e la Opel Grandland.
SOLO ELETTRICA? - Massimo riserbo su quali tipologie di propulsori troveremo sotto il cofano della Lancia Gamma. Inizialmente, infatti, i piani del costruttore torinese prevedevano una gamma 100% elettrica, ma grazie alla modularità della piattaforma (che prevede anche motori ibridi leggeri e plug-in) non c’è da stupirci se alla Lancia valuteranno delle alternative da accompagnare alla versione a batterie.
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HF INTEGRALE - Con la Lancia Gamma farà inoltre ritorno un’altra sigla storica del brand, HF Integrale. La versione più sportiva dell’ammiraglia sarà infatti anch’essa denominata HF ma avrà le quattro ruote motrici. Non si sa, invece, ancora se anche la Gamma HF Integrale sarà solamente elettrica come la Ypsilon HF.
considerando l'andamento del mercato, si sta vedendo quanto paga la scelta del 100% elettrico
ma poi sul serio produrranno la 208 camuffata da ypsilon? ma quest'estate il progetto non era sul balatro del fallimento?
EDIT: invece sembra proprio invece che la produrannohttps://it.motorsport.com/rally/news...ally/10666660/
povero Ferruccio, si starà rivoltando nella tomba...
Non ho capito, la nuova lancia ypsilon è in vendita da qualche mese
Poi ora ho letto qualche notizia secondo cui starebbe vendendo poco, solo che i confronti erano confrontata con la vecchia ypsilon, mentre sarebbe stato più corretto vederla in rapporto a 208 / Corsa / C3 / Polo / Rio / yaris ecc...
In compenso pare siano partiti bene gli ordinativi della alfa Junior, ma si vede che in alfa stanno molto prudenti come aspettative, visto che dichiarano come obbiettivo fra i 50 e i 70k veicoli anno...
Mokka e Avengers nel 2023 hanno superato i 100k, ok che il mercato è in forte contrazione, in modo particolare per stellantis, però pensare di venderne la metà, mi sembrano stime molto prudenti.
Comunque mi chiedo come Stellantis voglia posizionare tutti questi marchi.
Fiat potrebbe essere la parte più "abbordabile", con veicoli più "funzionali", non dico l'anti dacia ma comunque puntare un po' a quello, solo che se vuoi prezzi d'aggancio competitivi servirebbe una gamma gpl/metano.
Lancia dove vogliono posizionarla? doveva essere quella "full elettrica", ma in stellantis non hanno mai veramente creduto alla transizione così rapida (fortunatamente), e ra stanno sicuramente rivedendo ulteriormente...l'impressione è che vogliano posizionarla sulla tacca DS?
Il che un po' comunque sorprende perchè era dato come il primo marchio che avrebbe salutato, invece è arrivata una Ypsilon a sorpresa e l'idea di una gamma completa di veicoli.
Alfa Romeo dovrebbe essere il marchio premium per andare contro le tedesche Audi / Bmw...si ripete dai tempi di Fiat, ma non ci sono mai riusciti, l'idea sembra ancora quella ma non pare che per ora la storia sia cambiata molto.
Maserati in teoria dovrebbe stare ancora leggermente sopra, ai tempi dell'acquisizione in fiat volevano farne una "anti porsche", insomma qualcosa da posizionare fra alfa e ferrari, anche qui le cose non hanno mai funzionato molto...
Jeep ha una forte identità nei fuoristrada, dunque la vedo un po' fuori dalla mischia.
Le sovrapposizioni più evidenti sono comunque
Lancia / DS che poi nelle intenzioni si avvicinano al settore "premium" dunque potenzialmente in competizione anche con Alfa Romeo, anche se la forte caratterizzazione di questa può strizzare l'occhio ad un mercato diverso.
nel settore più generalista è dove c'è sicuramente più affollamento fra Opel / Peugeot e Citroen con fiat che non si sa comunque ancora bene "dove sta"..visto che comunque ha i modelli "500"...
C'è da dire che più modelli nella stessa fascia comunque diversifichi l'offerta e prendi più mercato (gusti) almeno potenzialmente, però per quanto piattaforme condivisi spezzetti comunque di più le vendite...tutto sta da capire quanto è il numero di vendite minime per cui il gioco vale la candela.
Ultima modifica di Enriko!!; 28-10-24 alle 10:09
non intendevo la versione stradale (che comunque condivide il pianale con la 208 e la Corsa), ma quella che dovrebbe correre in Rally 4.
Che visto che è saltato il Rally2, han deciso di prendere la 208 Rally4 e ricarrozzarla come Lancia Ypsilon, perchè i capoccia han deciso che doveva tornare a correre
https://it.motorsport.com/rally/news...anza/10616610/
La stellantis sia con la Ypsilon che con la Maserati in FE sembra più seguire la formula di fregiarsi dei propri marchi, ma su progetti già esistenti senza portare nulla di concreto del proprio know how tecnologico, non avendo alcuna voglia di costruire una squadra corse seria.
le puntate precedenti sempre in questo thread riguardo alla Ypsilon Rally2.
La lancia gamma ha una lettera lambda sul baule
Si tratta dell'ultima lettera della scritta "Lancia", come della Ypsilon.
Riguardo alla Gamma non lo so. La Delta aveva venduto bene ed era anche lei una specie di fastback. Però le berlinone francesi non hanno mai azzeccato un colpo da 30 anni a questa parte, quindi sono un po' dubbioso.![]()
HL3 confirmed
Il problema di sovrapposizione di diverse scelte per ogni segmento è un falso problema.
Insomma è la logica delle piattaforme condivise e modulari, il pilastro sul quale si regge l'intera industria auto da...boh, 10/15 anni a questa parte?
Insomma, sfrutti piattaforme condivise per spalmare i costi, poi razionalizzi la gamma per non sovrapporre, allora ti servono altri marchi da acquisire per spalmare i costi, poi razionalizzi... insomma, è un loop dal quale non esci più![]()
Questo è vero, tutto sta a capire quando la frammentazione in più modelli diventa antieconomica anche con la condivisione di paittaforme.
C'è da dire che se fino a qualche anno fa a livello di "utili" campavano singolarmente i vari modelli, i problemi erano sullo sviluppo delle nuove piattaforme non per il singolo modello...
Sta di fatto che secondo me un minimo di razionalizzazione o comunque diversificazione di posizionamento servirà...
Qualche marchio (Maserati? Alfa? Lancia?) verrà venduto, lo vedo come inevitabile
Si la vendita è sempre possibile, ma alla fine che marchi avrebbero potenzialmente mercato? considerando poi che nel caso di Lancia e Alfa c'è solo il marchio da vendere...
Ok alfa ha il suo centro stile/progettazione, ma di fatto non ha stabilimenti "suoi ecc", discorso simile anche per maserati, e ancora più per lancia.
Insomma vendi giusto il marchio...
Che a parte qualche cinese (forse) non so chi avrebbe interesse a comprare, i tedeschi? boh, ma mi pare ora abbiano problemi più grossi a cui pensare...
Più facile siano messi da parte che venduti, anche perchè vendere un marchio si magari prendi qualche soldo ora, (ma probabilmente relativamente spiccioli) per trovartelo "concorrente" domani...o precluderti un segmento in futuro.
Certo ora si parla di rilancio Lancia, potrebbe anche essere per arrivare alla vendita, un conto è vendere un marchio che non esiste, una scatola vuota, un conto un qualcosa che magari vende ancora...
Però boh, non so l'idea che possano cedere qualcosa mi convince poco.
https://it.motor1.com/news/744710/st...mpatte-italia/
Stellantis: tutte le auto che saranno costruite in Italia fino al 2032
Riccardo Ciriaco
8–11 minuti
La svolta nei rapporti fra Governo e Stellantis è arrivata, come previsto. Il top management della multinazionale a trazione italo-francese ha presentato al ministero delle Imprese e del Made in Italy un piano industriale rivisto e corretto per garantire il futuro delle fabbriche italiane. Piano che passa per l'impegno di produrre dal 2028, a Pomigliano d'Arco (Napoli) due nuovi modelli basati sulla piattaforma dedicata alle nuove auto compatte e di volume del gruppo.
Non si conoscono i nomi delle vetture, al centro di quello che viene chiamato "Piano Italia". Ma alcuni indizi fanno ipotizzare un ritorno della Fiat Punto (o Grande Punto), che potrebbe derivare dalla futura generazione della Peugeot 208. Per l'utilitaria francese, infatti, sappiamo già che dal 2026 verrà realizzata in Spagna, sulla base della piattaforma cosiddetta STLA Small, che darà vita a più modelli per altrettanti brand.
Una nuova Panda made in Italy
L'annuncio sulla piattaforma è di Jean-Philippe Imparato, responsabile europeo del costruttore, che ha parlato durante il Tavolo Stellantis del 17 dicembre organizzato a Roma. Un faccia a faccia col Governo che è diventato l'occasione per comunicare anche il futuro arrivo di una Panda (ribattezzata recentemente Pandina) di nuova generazione, che dovrebbe sostituire quella prodotta proprio a Pomigliano d'Arco e che non va confusa con la Fiat Grande Panda, realizzata in Serbia."Tutti gli stabilimenti italiani rimarranno attivi - promette il responsabile europeo di Stellantis - e già dal 2026 la capacità produttiva crescerà grazie ai nuovi modelli".Fra questi ci saranno le nuove Alfa Romeo Stelvio e Giulia, in uscita nel 2025 e 2026 dallo stabilimento di Cassino (Frosinone), dove è stato confermato l'arrivo di terzo modello top di gamma basato sulla piattaforma STLA Large e che ipotizziamo essere la nuova Maserati Quattroporte.
Auto elettriche e auto ibride
Ogni stabilimento avrà un piano di produzione specifico fino al 2032. Al tempo stesso, tutti i futuri modelli prodotti in Italia - fatta eccezione della DS N° 8 - saranno costruiti sia in versione ibrida che elettrica, contrariamente a quanto previsto dall'ex ceo Carlos Tavares.
Questo annuncio, in particolare, ha incontrato i favori di Governo e parti sociali, preoccupati dal rischio di avere fabbriche sotto utilizzate a causa dalla scarsa domanda di auto elettriche. Ed è sempre nell'ottica di saturare la cosiddetta capacità produttiva dei cinque stabilimenti italiani che è stato deciso di produrre i due nuovi modelli compatti e quindi di volume a Pomigliano.
Stabilimento Produzione attuale Piano 2030+ Mirafiori (TO) Fiat 500e
Maserati Granturismo
cambi eDCTFiat 500 ibrida (2025)
Fiat 500e restyling (batteria)
Fiat nuova 500eModena (MO) Maserati MC20
Maserati MC20 Cielo
Progetto alta gamma- Atessa (CH) Fiat Professional Ducato
Peugeot Boxer
Citroen Jumper
Opel Movano
Toyota ProaceGamma Large VAN
Nuova versione Large VANCassino (FR) Alfa Romeo Stelvio
Alfa Romeo Giulia
Maserati GrecaleAlfa Romeo Stelvio (2025)
Alfa Romeo Giulia (2026)
Nuova ammiragliaPomigliano d'Arco (NA) Fiat Pandina
Alfa Romeo Tornale
Dodge HornetFiat Pandina (fino al 2030)
Nuova Fiat Pandina
2 modelli STLA Small (202Melfi (PZ) Jeep Compass
Jeep Renegade
Fiat 500X
- Nuova Jeep Compass
- Nuova Lancia Gamma
- Nuova DS N°7
- Nuova DS N°8
Ancora in stand-by la gigafactory
Rassicurazioni solo parziali, invece, sulla fabbrica italiana di batterie per auto elettriche che dovrebbe nascere a Termoli (Molise). Qui Stellantis "sostiene con un finanziamento la joint venture ACC". La decisione dipenderà però dalla "evoluzione delle tecnologie e in considerazione del mercato e della competitività dei fattori abilitanti del sistema Paese".
Non confermato neanche il target produttivo da 1 milione di veicoli all'anno in Italia. "Vediamo come va il mercato, non voglio fare promesse che non posso mantenere", specifica Imparato.
Lo stabilimento Stellantis di Termoli in attesa di riconversione
Capitolo 2035
Al Mimit viene pure concordato un rifinanziamento in legge di Bilancio del fondo automotive, per un totale di 1,6 miliardi di euro nel 2025-27. Il tesoretto andrà tutto a industria e filiera, senza incentivi all'acquisto.
Ma l'auto era stata protagonista della giornata politica anche nelle ore precedenti al Tavolo, quando il ministro Adolfo Urso aveva parlato telefonicamente col commissario europeo per i Trasporti sostenibili e il Turismo, Apostolos Tzitzikostas, illustrandogli il non paper di Italia e Repubblica Ceca che chiede all'Europa di rivedere lo stop alla vendita di vetture a benzina e diesel dal 2035.
La proposta - riferisce il dicastero - renderebbe "sostenibili e realisticamente raggiungibili" gli obiettivi di decarbonizzazione "attraverso una tempestiva revisione del regolamento e avendo come bussola la competitività dell'industria europea". L'idea è di anticipare dal 2026 all'inizio del 2025 la clausola di revisione sul "tutto elettrico" per dare spazio anche a e-fuel e biofuel, qualora si dimostrino carburanti a zero emissioni di gas serra."Il commissario Tzitzikostas - continua la nota - ha confermato a Urso la sua piena disponibilità a dialogare sul tema con i Governi e con le parti industriali. Il commissario e il ministro si sono poi dati appuntamento per il prossimo 21 gennaio a Strasburgo, a margine della riunione plenaria del Parlamento europeo".Stando invece al ministro, il non paper"ha subito raccolto un ampio consenso tra i Paesi dell'Unione, oltre al sostegno esplicito delle associazioni imprenditoriali di Italia, Germania e Francia, delle maggiori associazioni europee delle Pmi e dell’Acea (l’associazione delle Case auto europee). Anche il gruppo parlamentare del Ppe, maggioritario a Strasburgo, ha elaborato un documento in sintonia la linea italiana".Alla lista delle Case contro il 2035 si aggiunge dunque Stellantis. "Speriamo che l'autorità europea capisca che ora non si scherza. Bisogna cambiare passo", auspica Imparato, che incalzato sulla possibile fusione con Renault, risponde: "No".
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Le auto Stellantis prodotte negli stabilimenti italiani
https://www.alvolante.it/news/fiat-g...o-costa-401185
Fiat Grande Panda: ecco quanto costa
fiat grande panda
fiat
di Luca Banchio
Pubblicato 28 gennaio 2025
La Fiat Grande Panda è disponibile ibrida o elettrica, ricorda il modello del 1980 e offre interni ampi, comodi e allegri, ma non sempre ben accessibili.
ELETTRICA O IBRIDA - Arriva la Fiat Grande Panda che non sostituisce la classica Panda da tanti anni leader delle vendite in Italia, ma la affianca perché si tratta di un’auto diversa. La Fiat Grande Panda ha dimensioni maggiori (399 cm la lunghezza contro i 369 cm), è più potente e col cambio automatico. È disponibile in due versioni: 3 cilindri 1.2 turbo ibrida leggera da 101 CV con la trasmissione robotizzata a doppia frizione a sei marce o elettrica (priva del cambio) con 113 CV e 320 km di autonomia media dichiarata. La Fiat Grande Panda si rivolge a chi desidera più spazio e brio rispetto alla Panda e ovviamente costa di più: il suo prezzo base equivale a quello della Panda più cara (la Pandina).
I PREZZI
Ecco i prezzi e dotazioni della Fiat Grande Panda, che è già in vendita. Per la versione ibrida partono da 18.900 euro della Pop, che di serie ha il climatizzatore manuale, il supporto per connettere lo smartphone e gli aiuti alla guida obbligatori, come la frenata automatica, il mantenimento in corsia e i sensori posteriori di parcheggio.
La Icon hybrid costa 20.400 euro e aggiunge i fari full led, il cruscotto digitale di 10”, l’impianto multimediale con schermo di 10,3” e connessione wireless per Android Auto e Apple CarPlay, oltre al cruise control.
La Prima che costa 22.900 euro nella versione ibrida e 27.900 euro in quella elettrica e ha di serie le finiture in fibra di bambù per la plancia, il climatizzatore automatico, il navigatore, la retrocamera e la ricarica wireless per il telefono.
La Grande Panda elettrica c’è anche nell'allestimento Red e costa a 24.900 euro senza le dotazioni della La Prima.
Non manca un'offerta lancio. In caso di rottamazione di un veicolo fino a Euro 4, c'è uno sconto di 1.000 euro: ad esempio, il prezzo della 1.2 Hybrid Pop cala a 17.900 euro e quello dell'elettrica Red a 23.900 euro. Se si sceglie il finanziamento, con varie possibilità di rateizzazione previo acconto, si aggiunge un ulteriore ribasso di 950 euro.
IL DESIGN
Nella carrozzeria squadrata come nella forma dei fari della Fiat Grande Panda è evidente il richiamo alla prima generazione della Panda, quella del 1980 e disegnata da Giorgetto Giugiaro (qui la news). Le similitudini, però, finiscono qui. La Fiat Grande Panda ha cinque porte anziché tre, è più lunga di 61 cm e così alta e massiccia è più simile a una crossover che a una citycar.
Nel frontale spiccano fari e mascherina che creano un’unica superficie nera giocata sul tema dei "pixel" (altra citazione degli anni 80) con tanti piccoli quadratini (luminosi per le luci diurne nei fari). Molto pratico il cavo avvolgibile dietro la scritta Fiat per la ricarica in corrente alternata della versione elettrica, che si aggiunge alla classica presa nella fiancata.
I richiami alle crossover sono soprattutto il cofano piatto da off-road (peraltro, come nell’antanata) e i parafanghi marcati, squadrati e generosamente protetti da ampi fascioni in plastica nera. Una chicca: portano impresse quattro barrette inclinate, tratto distintivo delle mascherine nei frontali delle Fiat degli anni 80 (ricordate la Uno?). Presenti sul tetto le barre portatutto e nelle fancate lisce spicca la scritta Panda a caratteri cubitali impressa direttamente nella lamiera.
Stessa soluzione per la scritta Fiat nel portellone. Evidente nella parte posteriore l’ispirazione alla progenitrice: ad esempio nell’inclinazione del lunotto e nei fanali rettangolari, qui con un originale effetto tridimensionale come se “uscissero” dalle lamiere. Stesso effetto per la scritta Panda sulla destra del portellone.
GLI INTERNI
L’interno della Fiat Grande Panda è colorato e con una buona disponibilità di spazio. Davanti si sta bene e il divano piatto può ospitare senza eccessivi sacrifici anche tre persone. Lo schienale, però, è un po’ “in piedi” e mancano le maniglie di appiglio nel soffitto. Inoltre, le porte dietro sono corte e non agevolano l’accesso a bordo. Molto curata la plancia, per la La Prima con un ricercato rivestimento in tessuto ricavato dal bambù, che crea un bell’ “effetto legno”: di fronte al passeggero anteriore ospita un vano chiuso da uno sportello. Più in basso, un’ampia e comoda mensola che ricorda la “tascona” della prima Panda.
Altra citazione, l’elemento rettangolare come per l’antenata (qui con bordi arrotondati) che ieri inglobava il tachimetro analogico, tasti e levette mentre oggi il cruscotto è digitale e affianca lo schermo dell’impianto multimediale. Semplice ma chiara la grafica della strumentazione e svariate informazioni sono richiamabili al centro delle schermo. Non meno intuitivo l’impianto multimediale che mostra più informazioni per volta tramite widget personalizzabili (icone mobili per accedere ai comandi).
Nella consolle, i comandi fisici per il climatizzatore: sono in basso ma facili da usare. Nel tunnel incorniciato da un’ellisse gialla che richiama il tracciato del circuito sul tetto del Lingotto (lo storico stabilimento torinese della Fiat) ospita il vano con la piastra di ricarica del telefono e la levetta per il cambio (o per la marcia avanti e indietro nel caso dell’elettrica). Ad aggiungere colore nell’abitacolo, i rivestimenti azzurri, anche per le porte: riportano una maxi scritta Fiat mitigando con una trovata estetica l’economica plastica dura con cui sono costruiti.
Al baule si accede dal portellone: nella parte inferiore l’apertura non è molto larga e la soglia di carico è alta. Buona la capienza per la Fiat Grande Panda ibrida: la casa parla di 412 litri a divano in uso. Per l’elettrica il vano si rimpicciolisce e offre 361 litri.
LA TECNICA
Gli esterni e gli interni della Fiat Grande Panda sono stati sviluppati nel centro stile della casa a Torino. La meccanica (non ha nulla in comune con la Panda) è condivisa col gruppo Stellantis mentre della produzione si occupa lo stabilimento del gruppo a Kragujevac, in Serbia (è l’ex fabbrica Fiat che produceva la 500L). La Fiat Grande Panda è realizzata sulla nuova piattaforma Smart del gruppo Stellantis, utilizzata anche dalla più recente edizione della Citroën C3. Si tratta di una “base” concettualmente simile alla CMP di altre piccole del gruppo, come le Lancia Ypsilon Jeep Avenger, ma sviluppata per modelli meno costosi. L’architettura delle sospensioni segue il classico schema di questo genere di veicoli, con un avantreno tipo MacPherson davanti (l’ammortizzatore fa anche da supporto per la ruota) e un poco ingombrante ponte torcente (una traversa unisce le ruote) per il retrotreno.
Condivisi con il gruppo anche i motori. Il 1.2 turbo a tre cilindri deriva da quello sviluppato nel 2012 dal gruppo PSA (Peugeot-Citroën), prima della fusione con FCA in Stellantis e nella versione ibrida (la Gen3) presenta circa il 40% delle sue componenti di nuova progettazione. Fra le sue caratteristiche, la distribuzione a catena, anziché la cinghia a bagno d’olio impiegata precedentemente che ha manifestato limiti nell’affidabilità. Inoltre, per un risposta all’acceleratore più pronta ad ogni regime il turbo è a geometria variabile: le palette della chiocciola cambiano inclinazione variando il flusso d’aria, che è ottimizzato in base al regime di rotazione del motore. Come spesso nelle ibride, il 1.2 funziona a ciclo Miller, anziché nel diffuso Otto: per ridurre lo sforzo del pistone in fase di risalita, le vavole di aspirazione si chiudono un po’ dopo. Il motore elettrico ha 29 CV ed è inserito nel cambio robotizzato a doppia frizione: dà una mano nello spunto al 1.2 e, secondo la casa, a velocità inferiori a 30 km/h può muovere l’auto da solo per circa 1 km.
La Fiat Grande Panda elettrica dispone di un motore montato sotto il cofano anteriore e collegato alle ruote davanti, che sviluppa 113 CV. Lo alimenta una batteria da 44 kWh montata sotto l’abitacolo e promette 320 km di autonomia media. Per la ricarica, l’auto accetta fino a 100 kW in corrente continua, che in condizioni ideali equivale a circa 30 minuti per una rigenerazione completa, o in alternata a 7 kW. In questo caso, oltre alla presa nella fiancata dell’auto, si può utilizzare il pratico cavo autoavvolgente (è lungo 4,5 metri) accessibile aprendo lo sportello con la scritta Fiat nella mascherina anteriore dell’auto. A pagamento (prezzo in via di definizione) c’è il caricatore in corrente alternata da 11 kW, ma si perde il comodo cavo a spirale nel frontale dell’auto.
La Grande *Duster
ma peggio
Con quell'estetica e a quel prezzo secondo me stavolta ci siamo
ha un estetica un po' particolare ma sembra un prodotto valido (nel senso che è in linea con quello offerto oggi, senza troppo entusiasmo, di sicuro meglio di certi suicidi, tipo 500elettrica)
buffo il culo dove mi sembra che una panda vecchia sia stata mangiata dalla panda nuova![]()
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https://www.meteoweb.eu/2025/02/stel...ti/1001749293/
Stellantis rilancia il diesel, un ritorno strategico e inevitabile: i veicoli interessati
Il colosso Stellantis, sembra pronto a sorprendere il mercato con un ritorno strategico al motore diesel per alcuni dei suoi modelli
- di Stefano Vitetta
- 19 Feb 2025 | 14:36
Immagine a scopo illustrativo realizzata con l'Intelligenza Artificiale © MeteoWeb
Negli ultimi anni, il settore automobilistico ha vissuto una transizione significativa verso l’elettrificazione, spinto dalle normative ambientali sempre più stringenti e dalla crescente domanda di veicoli a basse emissioni. Tuttavia, il colosso Stellantis, sembra pronto a sorprendere il mercato con un ritorno strategico al motore diesel per alcuni dei suoi modelli. Dopo aver puntato con decisione sull’elettrificazione, Stellantis ha deciso di riesaminare il diesel, riconoscendo che questo tipo di propulsione continua a rispondere alle esigenze di una parte significativa della clientela. Jean-Philippe Imparato, responsabile della divisione europea del gruppo, ha dichiarato che la domanda per i motori diesel resta alta, specialmente tra i conducenti che percorrono lunghe distanze e necessitano di maggiore autonomia e minori consumi.Secondo le informazioni riportate, Stellantis starebbe lavorando su un ritorno del diesel aggiornato per rispettare le nuove normative sulle emissioni, mantenendo al contempo i vantaggi economici e di efficienza che hanno reso questi motori popolari in passato.I modelli che potrebbero adottare nuovamente il diesel
Tra i modelli che potrebbero beneficiare di questa inversione di tendenza figurano diverse auto compatte e SUV del gruppo. Alcune ipotesi includono:
- Utilitarie e berline compatte: Peugeot 208, Opel Corsa, Fiat 600 e Lancia Ypsilon.
- SUV e crossover: Peugeot 2008, Opel Mokka, oltre a modelli più grandi come Peugeot 3008 e 5008.
- Veicoli commerciali e flotte aziendali, dove il diesel continua a essere la scelta preferita per efficienza e costi operativi.
L’idea non è semplicemente quella di reintrodurre vecchi motori diesel, ma di aggiornarli con nuove tecnologie per renderli più sostenibili e conformi alle normative europee.Nuove tecnologie per il diesel del futuro
Uno dei principali obiettivi di Stellantis è quello di rendere il diesel una scelta ancora valida sotto il profilo ambientale. Per farlo, il gruppo starebbe sviluppando motorizzazioni diesel di nuova generazione, come il 2.2 Multijet, con miglioramenti in termini di riduzione delle emissioni di CO₂ e NOx. Inoltre, si parla di possibili integrazioni con tecnologie mild-hybrid, che potrebbero ridurre ulteriormente consumi ed emissioni, avvicinando il diesel ai livelli di efficienza richiesti per il futuro.Perché Stellantis punta ancora sul diesel?
Nonostante la spinta verso l’elettrico, esistono ancora diversi motivi per cui Stellantis ritiene il diesel una tecnologia ancora valida:
- Domanda di mercato: molti automobilisti, in particolare quelli che percorrono molti chilometri l’anno, continuano a preferire il diesel per la sua autonomia superiore rispetto ai veicoli elettrici.
- Infrastrutture di ricarica limitate: la diffusione dei punti di ricarica per auto elettriche non è ancora capillare, rendendo difficile per molti utenti fare il passaggio definitivo all’elettrico.
- Crescente interesse per il diesel nei veicoli commerciali e aziendali: molte aziende vedono ancora il diesel come la scelta più conveniente per la loro flotta.
Un ritorno strategico?
Sebbene la notizia del ritorno al diesel possa sembrare una sorpresa, la scelta di Stellantis appare motivata da una chiara strategia di diversificazione dell’offerta. In un mercato in continua evoluzione, il gruppo punta a soddisfare sia chi cerca soluzioni elettrificate, sia chi non è ancora pronto ad abbandonare il motore termico.Se confermata ufficialmente, questa decisione potrebbe segnare un’inversione di tendenza per l’industria automobilistica, dimostrando che il diesel, se adeguatamente aggiornato, ha ancora un ruolo da giocare nel futuro della mobilità.
Intanto ho letto che le vendite della nuova Ypsilon vanno nammmerda
Strano, chi l'avrebbe mai detto![]()