Non conosco nel dettaglio la genesi produttiva che ha portato al cinema questo The Legend of Tarzan, ma la domanda sorge spontanea: perché? Questa ennesima versione cinematografica di Tarzan non è il male del mondo, intendiamoci, ma è quanto di più sbagliato ci possa essere se intesa come prodotto cinematografico che viene presentato a un pubblico del 2016. Nonostante il minutaggio contenuto, si vede la stanchezza insita nel dover riempire il film “in qualche modo” riproponendoci, tramite flashback, tutto quello che già sappiamo e abbiamo già visto: Tarzan neonato, Tarzan cresciuto dalle scimmie e l’incontro con Jane. Quello che resta della storia qui narrata si risolve in pochissime sequenze allungate all’inverosimile.
il narrato si risolve in pochissime sequenze allungate all’inverosimile
Il grande suicidio del film, però, consiste nel voler proporre il classico “politicamente corretto” che rende contraddittorio ogni altro concetto o icona del film stesso. A fronte della proposizione di un maschio bianco e biondo che ha il totale controllo di animali e indigeni neri, abbiamo di contro la classica frase da Hollywood pentita, pronunciata dal buon Samuel L. Jackson: il suo “Quello che abbiamo fatto agli indiani d’America è stato orrendo” non ha assolutamente senso nel contesto e testimonia la confusione della pellicola. Se, come cavalli di battaglia, si volevano insinuare nello spettatore messaggi di valore e di rispetto tra gli uomini e la natura, si è invece mostrato il contrario.
The Legend of Tarzan è il classico film action che lascia il tempo che trova: presenta qualche spruzzo di avventura e nulla più e il clamoroso flop al box office sembra sancire il totale fallimento del progetto di Warner Bros..
VOTO 5
Genere: azione, avventura, drammatico
Publisher: Warner Bros.
Regia: David Yates
Colonna Sonora: Rupert Gregson-Williams
Intepreti: Alexander Skarsgård, Margot Robbie, Cristoph Waltz, Samuel L. Jackson, Djimon Hounsou
Durata: 110 minuti