Gantz: O – Recensione

Ci sono riti a cui è impossibile rinunciare: la sigaretta dopo il caffè, la critica al film appena visto al cinema, il Processo del Lunedì post weekend di campionato. E poi c’è il rito del classico film di animazione giapponese presentato fuori concorso a Venezia che ormai persegue, salvo casi particolari, solo due scopi: mostrare al pubblico internazionale i risultati conseguiti dall’animazione orientale e cercare la distribuzione europea.

Questa edizione è stata l’occasione per presentare Gantz: O, film in computer grafica dedicato all’omonimo manga pubblicato a partire dal 2000. Ho avuto la fortuna di leggere qualche numero di quest’opera, quando ero più giovane, e quindi mi sono avvicinato al film consapevole di ciò che avrei visto, ma per chi non ne fosse a conoscenza, Gantz narra la storia di alcuni uomini che, dopo essere morti in varie circostanze, si ritrovano nuovamente in vita in una stanza vuota. Gantz, una grande sfera nera, manderà questi figuri a combattere contro dei mostri in diverse zone del Giappone.

Gantz O immagine Cinema 02

Gantz: O sembra un lungo antipasto: la trama è ridotta all’osso

La struttura di queste missioni, o “giochi” come li chiamano loro, è simile a quella di un videogame: occorre eliminare tutti i mostri con le armi a disposizione, con ogni uccisione che genera un punteggio. I nemici più forti, ovviamente, daranno più punti, fino ad arrivare al boss finale, la creatura più forte di tutte che regalerà il punteggio massimo. Al rientro dalla missione, se si è ancora vivi, si può decidere di spendere i punti guadagnati per ottenere equipaggiamento e armi o far tornare in vita un proprio compagno, oppure abbandonare il “gioco”, cancellare la memoria e riprendere possesso del proprio corpo.

Gantz: O si dimostra fin da subito un prodotto semplice, divertente ma puerile, in special modo nella sceneggiatura, con battute senza senso pronunciate da alcuni personaggi e, come da tradizione giapponese, innamoramenti lampo sul campo di battaglia che terranno banco per tutta la durata del film.

Era praticamente impossibile concentrare più di dieci anni di serializzazione dell’opera in un unico film e questo si vede già dalle prime battute. Gantz: O, infatti, sembra un lungo antipasto, la trama è ridotta all’osso e tutto il resto si traduce in combattimenti, sangue ed esplosioni. Un film che si lascia vedere, nonostante le enormi difficoltà narrative che si evincono durante tutta la proiezione.

VOTO 6.5

Gantz O immagine Cinema locandinaGenere: animazione
Publisher: TOHO Animation
Regia: Yasushi Kawamura
Colonna Sonora: Yorihiro Ike
Intepreti (doppiatori nella versione originale): Daisuke Ono, Yuki Kaji, Saori Hayami
Durata: 95 minuti

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