Kong: Skull Island – Recensione

Per chi si fosse perso le ultime notizie, ecco un veloce riassunto: con Godzilla di Gareth Edwards (2014) è iniziato è ufficialmente il MonsterVerse, ovvero l’universo condiviso di tutti i più grandi mostri cinematografici di cui Warner Bros. possiede – o sta acquisendo – i diritti di sfruttamento cinematografico. Inutile soffermarsi sull’importanza dello storico scimmione Kong, che insieme a Godzilla forma il duo di mostri mitologici più famoso nella storia del medium. Iniziati i lavori per il sequel del “lucertolone”, Kong: Skull Island ha una doppia funzione: introdurre nuovamente Kong al pubblico e allargare l’universo narrativo iniziato con Godzilla, in vista dei futuri film.

Siamo negli anni ’70, le truppe americane sconfitte stanno per ritirarsi dal Vietnam, ma c’è un’ultima missione da compiere: scortare una spedizione di scienziati sull’isola Teschio, una terra che per via di particolari condizioni climatiche è rimasta nascosta agli “occhi” dei satelliti per anni e anni. Gli scienziati – appartenenti al Monarch, la società di controllo dei mostri introdotta in Godzilla – è convinta di poter trovare un ecosistema sconosciuto sull’isola e magari qualche forma di vita ancora non catalogata, ma il padrone di casa, il re Kong, non ama molto gli inquilini clandestini, e pertanto attaccherà la spedizione, decimandola. I sopravvissuti dovranno attraversare l’isola per sperare di essere salvati dai soccorsi e, nel frattempo, scopriranno che ci sono mostri ben più pericolosi di Kong.

Kong Skull Island immagine Cinema 02

Kong: Skull Island è un monster-movie con trama e battute vecchie di 50 anni

A differenza del concentrato serio e razionale che era la narrazione di Godzilla, Kong: Skull Island punta i suoi intenti altrove, dichiarandosi come un grandissimo B-movie, fracassone e senza logica. Non c’è uno straccio di sceneggiatura o di approfondimento della psicologica dei personaggi, a parte un paio di eccezioni. Tutto è centrato sull’intrattenimento, scelta che – in prima battuta – può far storcere il naso, dato che i trailer mostrati finora lasciavano intendere altro. Kong è il vero protagonista, entra ed esce di scena, anche senza far sentire i propri passi, cosa che rende il film ancor più paradossale e al limite del trash. Nondimeno la pellicola diverte, in modo stranamente piacevole.

La fotografia del criticatissimo Larry Fong (già responsabile delle atmosfere dark di Batman v Superman) si sposa perfettamente con il massiccio uso della computer grafica e rende alcune sequenze visive di forte impatto; queste sono chiaramente studiate a tavolino, e quindi commercialmente appetibili a tutti. Kong: Skull Island rientra dunque nel contesto di un monster-movie con trama e battute vecchie di 50 anni, con continui rimandi visivi ad Apocalypse Now o a Full Metal Jacket, il tutto condito dalla musica di David Bowie e dei Black Sabbath.

Kong Skull Island immagine Cinema 03L’unico consiglio che posso darvi prima di affrontare la visione di Kong: Skull Island è di lasciar perdere logica e trama e divertirsi. Dopotutto, vedere uno scimmione che prende a pugni un megalucertolone non può giocoforza contenere troppa logica. Un’ultima nota: rimanete fino alla fine dei titoli di coda per la classica scena finale che ci consentirà di scoprire i prossimi piani per l’evoluzione del MonsterVerse.

VOTO 7

Kong Skull Island immagine Cinema locandinaGenere: azione, avventura, fantastico
Publisher: Warner Bros.
Regia: Jordan Vogt-Roberts
Colonna Sonora: Henry Jackman
Intepreti: Tom Hiddleston, Samuel L. Jackson, Brie Larson, John Goodman, Toby Kebbell
Durata: 118 minuti

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