Il protagonista, nero, dovrà passare il weekend a casa dei genitori di lei, bianchi. Tutto scorre tranquillo, finché il malcapitato non scoprirà di essere in una piccola comunità che sembra adorare una sorta di caccia all’uomo, in questo caso di caccia al nero. Spoilerare il resto della trama sarebbe altamente criminale, quindi devo fermarmi qui, anche se la voglia di addentrarmi in un’analisi approfondita di questa opera particolare è tanta, addirittura troppa.
Il film può essere visto in diverse cornici, oppure scrutato sotto la lente del black humor
Più thriller che horror puro, il film cela – nel dedalo di macabri misteri – una concezione alchemica della vita che oserei definire inedita nel panorama cinematografico, una teoria che viaggia su due binari paralleli unendo il concetto dell’eternità a quello della palingenesi. Lo stesso film, infatti, può essere visto e teorizzato in diverse cornici, che siano politiche o filosofiche, oppure scrutato sotto la lente del black humor. L’insieme offerto dalla pellicola viene gestito e dosato sapientemente, ponendo diversi spunti di riflessione, sicuramente non banali se si riesce ad andare oltre il mero pretesto del razzismo. Solo così lo spettatore potrà perdersi nei meandri di un film ricco di contenuti dall’alto tasso satirico.
VOTO 8
Genere: thriller, horror
Publisher: Universal Pictures
Regia: Jordan Peele
Colonna Sonora: Michael Abels
Intepreti: Daniel Kaluuya, Allison Williams, Bradley Whitford, Catherine Keener, Caleb Landry Jones
Durata: 103 minuti