Scappa – Get Out – Recensione

Tutti siamo chiamati, a un certo punto della vita, a conoscere i genitori del nostro partner. Un’infausta occasione, un incubo dove abbiamo paura di esporci o di essere mal giudicati per un colletto della camicia non stirato o un taglio di capelli non adeguato. Queste sono le premesse di Scappa – Get Out, film che in patria ha convinto la critica e letteralmente sbancato botteghino. Il concept consiste nel prendere la situazione illustrata ed ampliarne l’iperbole di “evento traumatico”, al fine di confezionare un horror/thriller che si basi tutto sui pregiudizi razziali che viviamo ogni giorno.

Il protagonista, nero, dovrà passare il weekend a casa dei genitori di lei, bianchi. Tutto scorre tranquillo, finché il malcapitato non scoprirà di essere in una piccola comunità che sembra adorare una sorta di caccia all’uomo, in questo caso di caccia al nero. Spoilerare il resto della trama sarebbe altamente criminale, quindi devo fermarmi qui, anche se la voglia di addentrarmi in un’analisi approfondita di questa opera particolare è tanta, addirittura troppa.

Scappa – Get Out immagine Cinema 02

Il film può essere visto in diverse cornici, oppure scrutato sotto la lente del black humor

Quello che dalle premesse sembra essere un “semplicissimo” film di “bianchi contro neri”, si mostra – in realtà – come tutt’altro. Lo spettatore cade facile preda di una trappola orchestrata a dovere, dove il pensiero ormai indottrinato da una società spietata non riesce ad andare oltre l’ovvio: Scappa – Get Out è invece tutto tranne che un film che parla di razzismo nella sua stretta connotazione letterale. Ne prende il concetto, ma lo narra tramite situazioni paradossali, al limite della follia. Con forti connotazioni politiche, ad abbracciare il cambio al timone fra Obama e Trump, il film si concentra sul potere mediatico che hanno le vittime di un sistema che ha sempre catalogato le comunità afroamericane come minori. Scappa – Get Out pare voler mostrare cosa si nascondesse dietro quel sorriso confortante e simpatico dell’ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

Più thriller che horror puro, il film cela – nel dedalo di macabri misteri – una concezione alchemica della vita che oserei definire inedita nel panorama cinematografico, una teoria che viaggia su due binari paralleli unendo il concetto dell’eternità a quello della palingenesi. Lo stesso film, infatti, può essere visto e teorizzato in diverse cornici, che siano politiche o filosofiche, oppure scrutato sotto la lente del black humor. L’insieme offerto dalla pellicola viene gestito e dosato sapientemente, ponendo diversi spunti di riflessione, sicuramente non banali se si riesce ad andare oltre il mero pretesto del razzismo. Solo così lo spettatore potrà perdersi nei meandri di un film ricco di contenuti dall’alto tasso satirico.

VOTO 8

Scappa – Get Out immagine Cinema locandinaGenere: thriller, horror
Publisher: Universal Pictures
Regia: Jordan Peele
Colonna Sonora: Michael Abels
Intepreti: Daniel Kaluuya, Allison Williams, Bradley Whitford, Catherine Keener, Caleb Landry Jones
Durata: 103 minuti

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