Prodotto particolare e non esente da gravi difetti, derivativo nelle intenzioni (seppur lodevoli), I Peggiori non riesce ad assumere una forma vera e propria. Il cinema italiano post Lo Chiamavano Jeeg Robot e Smetto quando voglio ha scoperto di poter sperimentare ancora, se retto da una forte idea di sceneggiatura. Vincenzo Alfieri – regista, interprete e sceneggiatore del film – ha ben chiaro in testa cosa vuole realizzare, ma sulla carta la stessa lucidità fatica a concretizzarsi.
I Peggiori si regge grazie alle solite forzature narrative e ai cliché del genere
Al netto delle criticità evidenziate, I Peggiori è narrato con leggerezza e si lascia a tratti guardare volentieri, non mancando di strappare qualche risata ogni tanto, sicuramente meno di quelle che il film probabilmente si era comunque prefissato. Non proprio un fallimento totale, dunque: c’era un leggero potenziale su cui lavorare, e sarebbe occorsa – in primis – una penna migliore alla sceneggiatura; soprattutto, l’operazione avrebbe richiesto una maggiore consapevolezza in merito a ciò che avrebbe voluto essere. Le parodie nascono quando un genere o determinati personaggi funzionano, ma poiché il cinema italiano si è appena affacciato al “cinefumetto”, pur con difficoltà, quanto poteva funzionare un progetto che tende a creare una parodia di un genere che non ci appartiene? Domanda a cui I Peggiori non è in grado di dare una valida risposta, mostrandoci un prodotto zoppicante che si regge grazie alle solite forzature narrative e ai cliché del genere.
VOTO 5.5
Genere: azione, commedia
Publisher: Warner Bros. Italia
Regia: Vincenzo Alfieri
Colonna Sonora: Mirko Mancini
Intepreti: Vincenzo Alfieri, Lino Guanciale, Antonella Attili, Tommaso Ragno, Biagio Izzo, Sara Tancredi
Durata: 95 minuti