I fratelli Shelby sono di nuovo in città, pronti a conquistare Birmingham tramite i sotterfugi e gli elaborati piani criminali ideati dal giovane Tommy. Direttamente dal piccolo schermo ai nostri monitor.
Peaky Blinders è una serie televisiva che non dovrebbe avere bisogno di presentazioni, visto il grande successo riscosso non solo in patria, oltre la Manica, ma anche a livello internazionale. Lo show di punta della BBC si è dunque presentato alla prova della cross-medialità, con un nuovo videogioco – Peaky Blinders: Mastermind – sviluppato da FuturLab, studio indipendente britannico che in passato ha dato i natali ai vari Velocity. Ora il team indie ha confezionato un tie-in videoludico che prende spunto proprio dalle qualità di Thomas Shelby, uno dei protagonisti della serie TV, per imbastire un puzzle game piuttosto atipico. Dopo aver provato in anteprima i primi tre livelli del gioco posso affermare che Peaky Blinders: Mastermind rappresenta sicuramente una novità nel panorama videoludico, ma chiaramente è ancora presto per sbilanciarsi in giudizi che si rivelerebbero senz’altro affrettati.
LA BANDA DELLA LAMETTA
Per quanto riguarda l’ambientazione, Mastermind parte dall’incipit della prima stagione di Peaky Blinders per raccontare una storia inedita, ma che va ad affiancarsi alle vicende viste in TV. Vien da sé che la conoscenza della serie televisiva è essenziale per comprendere le principali dinamiche narrative alla base del videogioco, giacché quest’ultimo non si dilunga in spiegazioni sui personaggi o sugli eventi a schermo.

Come in ogni buon gioco con elementi stealth, anche qui bisogna stare attenti alla linea di vista delle guardie.
FuturLab dà quindi per scontato che i fruitori di quest’opera videoludica siano fan di Peaky Blinders e conoscano a menadito perlomeno gli avvenimenti della prima stagione della serie TV.
FuturLab dà per scontato che i fruitori di quest’opera videoludica siano fan di Peaky Blinders
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