Se anche voi, come me, avete smesso di guardare quegli insulsi reality una volta capito che nessun partecipante ci avrebbe meritatamente lasciato le penne, beh, allora Homicidal All-Stars fa per voi.
Sviluppatore / Publisher: Artificer / Good Shepherd Entertainment Localizzazione: Interfaccia + sottotitoli Multiplayer: Assente PEGI: N.D. Disponibile Su: PC (Steam) Data di Lancio: N.D.
Casse di birra da discount, canotta macchiata da vomito e autoerotismo, poltrona esausta con seduta deformata dalle chiappe, rutti e bestemmie libere, TV da 199 pollici acquistato a rate che pago a discapito dei libri di scuola di mia figlia, e falso certificato di positività al Covid spammato nelle chat così tutti mi eviteranno. Non ci sono per nessuno, perchè stasera su TeleMassacro c’è Homicidal All-Stars! Purtroppo il brutale reality esiste solo nella fantasia degli sviluppatori Artificier, pubblicato da Good Shepherd Entertainment, ma con una bella versione di prova del gioco in dirittura d’arrivo posso vedere lo stesso qualche testa esplodere.
HOMICIDAL ALL-STARS, RUNNING MAN IN STILE X-COM
Probabilmente ispirato dal famoso film The Running Man, a sua volta liberamente ispirato sia dall’omonimo romanzo di Richard Bachman, al secolo Stephen King, che dal racconto breve The Prize of Peril di Robert Sheckley, il gioco ci cala nei panni di Scarlet Martillo, cacciatrice di taglie che partecipa al reality show più spettacolare e violento che palinsesto abbia mai osato proporre: Homicidal All-Staaaaaaars, da pronunciare urlando come nemmeno Bruce Buffer, il mitico announcer degli incontri di MMA, sarebbe in grado.
- Una calorosa accoglienza per Scarlet.
- I teatri degli scontri sono spesso quartieri degradati. Nel primo shot, invece, vediamo una calorosa accoglienza per Scarlet.
Il format è semplice: attraversare un quartiere pieno di trappole mortali, sopravvivendo ad avanzi di galera appositamente ingaggiati per farci fuori.
UN PO’ IN REAL TIME…
Inquadrato con una telecamera posta sopra l’azione e ruotabile liberamente, il gameplay si divide in due parti: quando non ci sono nemici nei paraggi ci muoviamo in real time, evitando lame rotanti, fiammate, droni cecchini e altre simpatiche invenzioni atte ad azzerare la nostra aspettativa di vita. Con una minima dose di tempismo e aguzzando un po’ la vista per scorgere in tempo pedane da non calpestare o fili su cui non inciampare non ci sono particolari problemi, anche se una minima perdita di punti vita può complicare la situazione quando subiamo un’imboscata o dobbiamo entrare in un edificio per vedercela con i nostri avversari.
… MOLTO A TURNI
A questo punto si passa al classico combattimento a turni che ormai amiamo definire X-COM like, dal nome dell’unità di combattimento extraterrestre resa celebre dall’amatissimo UFO: Enemy Unknown, e si entra nel vivo del gioco. Il sistema è il classico connubio tra punti movimento per spostarci e punti azione per sparare, lanciare granate, curarci, attendere movimenti nemici per far fuoco all’istante o usare abilità soggette a cooldown.
Quando Scarlet e i componenti della sua squadra hanno terminato le proprie mosse, il controllo passa ai nemici gestiti dall’AI, per poi tornare a noi, e così via fino a quando rimane in piedi una sola delle due fazioni. La cooperazione è fondamentale poiché difficilmente è sufficiente un solo colpo per sbarazzarci di un nemico, quindi attacchi simultanei allo stesso bersaglio o strategie per far spostare gli avversari accanto a un barile esplosivo o altri elementi letali dello scenario possono fare la differenza, anche perché subiremo lo stesso trattamento da parte della gentaglia incaricata di terminarci, che si muove seguendo una buona strategia.
La cooperazione è fondamentale poichè difficilmente è sufficiente un solo colpo per sbarazzarci di un nemico
E DOPO, TUTTI A CASA
Terminata la mattanza, auspicabilmente in nostro favore, da buoni concorrenti di reality show torniamo alla casa, dove possiamo convertire l’esperienza accumulata in perk da sbloccare in un piccolo albero delle skill, comprare armi ed equipaggiamento con i soldi guadagnati, conoscere altri concorrenti che diventeranno nostri compagni di battaglia, ciascuno con le proprie caratteristiche da sfruttare al meglio, approfondire la storia scoprendo che non siamo lì per caso ma per questioni che non voglio spoilerare, andare a blaterare in confessionale, ma soprattutto cercare sponsor per finanziare la crescita del personaggio.
Questa piccola componente manageriale fa perno sulla reputazione guadagnata in battaglia e sul rapporto con i fan che ci chiedono autografi e interviste. Dialoghi a risposta multipla determinano il nostro allineamento morale che può essere ironico e gentile ma anche spregevole, e non tutti saranno disposti a sponsorizzare una – usando la parola del gioco stesso – stronza.
MASSACRI SPETTACOLARIZZATI
Homicidal All-Stars si presenta con una veste artistica che esalta la violenza di cui è intriso il gioco, a partire dallo speaker che commenta con enfasi le azioni sullo schermo, passando per gli higlight degli omicidi più spettacolari. Il senso di squallore e degrado sia degli ambienti in cui si combatte che degli spettatori stessi è realizzato a dovere, e inquadrando i vari soggetti con il mouse compaiono molte informazioni utili a pianificare la nostra strategia, quali equipaggiamento e capacità offensiva.
Il senso di squallore e degrado sia degli ambienti in cui si combatte che degli spettatori stessi è realizzato a dovere