SCUM – Recensione

PC

Qual è la vostra pressione sanguigna? E la percentuale di massa grassa? Avete problemi di masticazione? Per cavarvela in SCUM vi servirà ben altro che un certificato di idoneità allo sport agonistico, e la fisiologia non perdona.

Sviluppatore / Publisher: Gamepires / Gamepires Prezzo: 38.99 Localizzazione: Assente Multiplayer: Online Co-op e PvP PEGI: 18 Disponibile su: PC (Steam) Data d’uscita: già disponibile

In un mondo alternativo che alcuni definirebbero distopico, altri semplicemente “avanti coi tempi”, le carceri non sono più luoghi di correzione. Dimenticate lo stereotipo romantico del detenuto intento a leggere Dostoevskij, spaccarsi di panca piana e pestare membri di gang rivali nel cortile. Oggi, la punizione è diventata palinsesto. La mega corporazione TEC1, stanca di trasmettere reality show nei quali l’evento più drammatico è il pianto isterico del VIP dimenticato di turno che ha perso l’orsacchiotto per dormire, ha acquistato un vasto lotto di terra in una regione fittizia ispirata alla Croazia per trasformarlo in un’arena a cielo aperto, disseminata di torrette automatiche, droni spia e Puppets: creature non morte, controllate da remoto, a metà tra zombie e cavie neurologiche.

Poi ha ben pensato di paracadutare al suo interno un po’ di condannati per vedere – e soprattutto mostrare al pubblico – come se la cavano. A pensarci bene, si potrebbero stilare un paio di pagine fitte di violazioni dei diritti umani, ma è sufficiente disumanizzare i soggetti, etichettarli come SCUM – feccia – e lo spettacolo è servito. Già immagino il motto del presentatore, mentre si sistema il microfono e sorride alla camera: SCUMmettiamo che muore entro domani? Questo è quanto accade nella produzione firmata Gamepires, in Early Access dal 2018 e accompagnata da una fanbase tanto fedele quanto pronta a impugnare i forconi a ogni patch controversa o cambio di direzione improvviso. Ora che la versione 1.0 è finalmente tra noi, ho deciso di smettere di limitarmi a lurkarne le vicende e scendere finalmente in campo. Il crimine per il quale sto pagando il fio? AFK doloso in modalità multiplayer a squadre. Roba da ergastolo.

SCUM, SURVIVAL ALL’ENNESIMA POTENZA

Dietro la sua patina satirica, SCUM nasconde una struttura sandbox survival sorprendentemente robusta. Talmente intricata che, nelle prime run, mi sono esaltato solo per essere riuscito a costruire una lancia che persino Fred Flintstone avrebbe giudicato rudimentale, convinto di avere la situazione in pugno.

SCUM

Ho smembrato un Puppet, ma non sono messo molto meglio: soffro di fame, sete, dolore e sanguinamento.

Mentre le mie ferite si infettavano e i parametri vitali scivolavano lentamente verso l’incompatibilità con la sopravvivenza, credevo ingenuamente di aver compreso come cavarmela nella partita successiva. E puntualmente, una volta ricominciato, mi ritrovavo in situazioni nuove, impreviste e letali. Nei 225 km quadrati della mappa – un’estensione ampia quanto l’isola d’Elba – ogni luogo ha una funzione e un grado di rischio: un paesino abbandonato può nascondere scorte alimentari o un paio di jeans con tasche utili, già che per costruire il nostro primo zaino dovremo sacrificare le mutande (giuro!), ma è sempre meglio muoversi con circospezione per non attirare l’attenzione dei Puppet.

MI SERVE UN MEDICO. PER UNA CONSULENZA

Mentre vaghiamo per boschi umidi, cave dismesse, basi militari abbandonate o colline sferzate dal vento, combattiamo su due fronti: contro le insidie di TEC1 e contro il nostro corpo. Ogni azione, anche solo salire su un’altura per osservare l’orizzonte, incide su temperatura corporea, glicemia e saturazione di ossigeno.

Sono affaticato. Non metto nulla nello stomaco da tempo, e si vede.

Un inseguimento nelle campagne non è solo questione di riflessi: bisogna sperare di avere abbastanza zuccheri in corpo per continuare a correre, sufficienti liquidi per non disidratarsi, e magari la vescica libera per non doversi fermare per un bisognino proprio sul più bello. La simulazione dei parametri vitali in SCUM è probabilmente la più accurata mai vista in un videogioco survival.

Ogni pasto, ferita o corsa influisce su parametri vitali complessi e simulati con precisione

Mentre molti titoli del genere riducono la questione a due o tre indicatori di fame, sete e stanchezza, qui si entra nel vivo della fisiologia umana, estesa su macro e micronutrienti, interventi ambientali e reazioni organiche complesse. Il sistema gestisce valori quali massa muscolare, grasso corporeo, densità ossea, pressione sanguigna e persino numero di denti in bocca: se ne perdiamo troppi, non riusciremo più a masticare razioni solide, obbligandoci a cambiare le abitudini alimentari. Anche la termoregolazione è gestita in tempo reale: abbigliamento, umidità degli indumenti e condizioni atmosferiche possono portare a ipotermia o colpi di calore.

SCUM

Speravo di non trovare nessuno in mezzo ai boschi, ma è andata diversamente.

Entrare vestiti in acqua per abbeverarsi a un fiume è una pessima idea se fuori fa freddo, così come scattare in salita sotto il sole cocente. Se il personaggio dovesse ritrovarsi con il fiato corto o tachicardia, consultate il vostro medico prima di ingaggiare un combattimento.

QUALCUNO POTREBBE SCORAGGIARSI

Il buon comparto artistico e la meticolosità della simulazione si scontrano con alcune ingenuità nella gestione dell’interfaccia utente. Il tutorial, fondamentale per orientarsi nel mondo di SCUM, risulta a tratti frammentario: insegna a costruire un arco e delle frecce, senza spiegare come scoccarle. Il sistema d’inventario e la gestione degli oggetti in mano richiedono tempo per essere assimilati, e nelle prime ore si finisce spesso per lottare più con la UI che con i nemici.

SCUM

Un villaggio amico. Laggiù troverò equipaggiamento e cibo. Lo “zaino” che vedete sulle spalle è stato craftato a partire dalle mie mutande.

La sezione crafting, ricchissima, non introduce gradualmente le possibilità di costruzione, mostrando subito tutte le ricette disponibili con una valanga di icone e opzioni inutilizzabili se non si posseggono i materiali richiesti.

L’interfaccia di SCUM è funzionale ma spesso poco chiara, soprattutto nelle prime ore di gioco

Gli elementi craftati, invece di venir equipaggiati automaticamente o almeno collocati in inventario, finiscono gettati a terra senza alcun effetto highlight. Spostandosi di un paio di metri, magari per evitare un attacco, si rischia di non ritrovarli più, a meno di non darsi al pixel hunting. Ci sarebbe una finestra che mostra gli oggetti nelle vicinanze, ma ha un raggio molto limitato. Qualcuno potrebbe scoraggiarsi, soprattutto perché SCUM nelle prime venti ore mostra forse il 5% di ciò che realmente offre. Ed è proprio in quel lasso di tempo che la produzione dovrebbe guadagnarsi la fiducia del giocatore: convincerlo a investire non solo giorni, ma interi mesetti di hardcore playing, pur di scoprire cosa si cela oltre la mera lotta per la sopravvivenza. Nel mio caso, ho deciso di accettare la sfida: mentre leggerete la recensione, starò sicuramente cercando di costruire la mia prima arma da fuoco, sempre che le forze non mi abbandonino prima per malnutrizione.

In Breve: SCUM è un survival sandbox estremamente tecnico, incentrato su una simulazione dettagliata del corpo umano e della gestione delle risorse. Ambientato in una vastissima mappa, offre sistemi avanzati di metabolismo, termoregolazione e nutrizione, che influenzano direttamente prestazioni e abilità del personaggio. Il gameplay alterna esplorazione, crafting, gestione dei parametri vitali e combattimento, sia PvE che PvP. La curva di apprendimento è ripida e l’interfaccia non sempre intuitiva, ma l’approccio è unico nel panorama dei survival, offrendo un’esperienza profonda e punitiva per i giocatori più esigenti.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, Come Gira: Nessuna incertezza tecnica, ma l’interfaccia utente è davvero scomoda. Online l’ampia mappa non favorisce gli incontri casuali, ma c’è l’interessante possibilità di noleggiare un server per giocare a partite personalizzate con i propri amici.

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Pro

  • Buon combat system / Simulazione del corpo umano completissima / Enorme mappa molto varia

Contro

  • Interfaccia poco intuitiva / Curva di apprendimento ripida
8

Più che buono

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