the devil in me anteprima

The Dark Pictures Anthology: The Devil in Me

PC PS4 Xbox One

The Dark Picture Anthology: The Devil in Me – Anteprima

Con The Devil in Me, Supermassive Games inserisce un nuovo tassello nell’incredibile collezione horror tratta da vere tradizioni popolari (e non solo).

Sviluppatore / Publisher: Supermassive Games / Bandai Namco Prezzo: 39,99 euro Localizzazione: Completa Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Steam), Playstation 4, Xbox One Data di Lancio: 18 novembre

L’ultima volta che ho messo mano su un titolo redatto da Supermassive Games è stato con Man of Medan, primo capitolo di quella che è poi diventata la Dark Pictures Anthology, un vero e proprio reliquiario d’avventura horror contenente diverse storie tratte da vere tradizioni popolari. Da Man of Medan a oggi ne sono passate di urla sotto i ponti, sinonimo del fatto che la serie prodotta dalla software house inglese ha saputo farsi apprezzare dalla community di riferimento.

the devil in me anteprima

Qualche cambio di rotta è stato indispensabile durante tutto il corso della produzione: anche una formula perfettamente collaudata aveva comunque bisogno di qualche piccola novità, utile sicuramente a svecchiare quanto visto finora. Le premesse di The Devil in Me sono insomma quelle di avere una maggiore libertà di azione, finanche di movimento e di esplorazione degli ambienti, concetto molto richiesto per uscire dai binari filoguidati dei capitoli precedenti. Ma servirà? Solo il tempo ci darà ragione, anche perché quella che abbiamo giocato in questi giorni rappresenta una ridotta build di anteprima, un assaggio in attesa dell’uscita sugli scaffali prevista per il mese di novembre.

L’INCUBO DEGLI SPAZI ANGUSTI

Il capitolo uscente della Dark Picture Anthology utilizza come villain principale Henry Howard Holmes, un serial killer famoso nella storia americana, soprattutto per la serie di omicidi che quest’ultimo compì nell’hotel chiamato The World’s Fair, ribattezzato successivamente Il Castello della Morte. Analizzando la struttura dopo la conferma degli omicidi, gli agenti scoprirono che oltre alle normali stanze utilizzate dagli avventori dell’albergo c’erano anche numerosi cunicoli e passaggi segreti, utilizzati dal serial killer per uccidere i poveri malcapitati e nascondere i loro corpi, così da riuscire a farla franca per una trentina di volte (questo è il numero confermato, chissà poi nella realtà come andò per davvero).

Il capitolo uscente della Dark Picture Anthology utilizza come villain principale Henry Howard Holmes

Nel gioco di Supermassive noi ci troviamo alla guida di una troupe appartenente alla Lonnit Entertainment, una piccola società televisiva pronta a tutto pur di riuscire a rinnovare il proprio prodotto almeno per una seconda stagione. L’occasione della vita non tarda ad attendere, qui trainata dal contatto di un architetto che sostiene di aver ereditato la famosa struttura appartenente precedentemente a Holmes.
Nella build in nostro possesso abbiamo fatto la conoscenza parziale dei cinque protagonisti di The Devil in Me, ognuno ben rappresentato a livello di background e ognuno capace subito di ricevere le antipatie/simpatie del giocatore aldilà dello schermo.

the devil in me anteprima

Come potete ben immaginare è ancora presto per poter definire appieno il ruolo di ognuno dei partecipanti, ma è pur certo che ne vedremo delle belle, soprattutto quando ci verrà richiesto di effettuare le classiche scelte in corso d’opera pronte a determinare, nel calcolo delle probabilità, la morte o la sopravvivenza del povero malcapitato.

FAI COME CREDI

Dando un’occhiata al sistema di gioco, la prima differenza che balza subito all’occhio risiede nella capacità dei personaggi di poter esplorare gli ambienti in modo più libero che in passato, uscendo un po’ dai classici binari predisposti per l’occasione. Il tempo in compagnia di The Devil in Me ci ha permesso di intravedere le potenzialità del nuovo sistema, soprattutto quando si è trattato di esplorare l’albergo alla ricerca di tutti quegli extra che vi aiuteranno ad approfondire la conoscenza dell’ambientazione di gioco, nonché di comprendere grazie alle previsioni un assaggio di quello che potrebbe capitare al vostro alter ego del momento.

I CAMBIAMENTI EFFETTUATI DA SUPERMASSIVE SONO DA TENERE SOTT’OCCHIO  

Gli ambienti del The World’s Fair sono chiaramente inventati dagli sviluppatori di Supermassive, o quantomeno, sono ispirati da quelle poche testimonianze riguardanti l’edificio, motivo che sicuramente avrà garantito una certa libertà espressiva sul poter inserire tutta una serie di stanze nascoste in cui potremo assistere a degli efferati omicidi. O morire a nostra volta, questo chi può dirlo.

the devil in me anteprima

Il “what if” resta alla base della produzione, perciò è importante segnalare che come al solito non esistono scelte giuste o sbagliate, ma soltanto strade da percorrere in cui al massimo scopriremo, con i classici tentativi, il modo giusto utile a salvare tutti. Il minutaggio a nostra disposizione ci ha fatto vedere davvero poco per capire appieno lo snodo delle possibilità realizzabili nel titolo, ma in potenza le strade restano davvero molteplici, come molteplici saranno le modalità con cui il nostro killer cercherà di porre fine alle nostre vite.

MA LE NOVITA’ NON FINISCONO QUI

Osservando l’interfaccia di gioco ci è saltata subito all’occhio la presenza di un menù consultabile tramite D-Pad, una specie di inventario che include addirittura un oggetto personale unico, utilizzabile durante l’avventura e, come sottolineato, diverso a seconda dell’alter ego che utilizzeremo nelle diverse fasi dell’avventura. Noi abbiamo potuto utilizzarne soltanto alcuni, ma sembra che questi saranno comunque cedibili anche ad altri, segnale del fatto che le diramazioni possibili nella narrazione saranno davvero tantissime.

the devil in me anteprima

Graficamente il capitolo uscente della Dark Picture Anthology si mostra in linea con le produzioni passate, persino migliorato in alcuni casi considerando il motion capture; forse l’unico neo in questo client di prova è emerso nell’osservare attentamente i volti della troupe, talvolta rivolti con lo sguardo verso direzioni che sembrano diverse dalla location dell’interlocutore del dialogo. Inutile aggiungere che il margine per piccole aggiustature c’è, ma non troppo grande.

Articolo precedente
inferno editoriale

L'inferno

Articolo successivo
Boris 4 anteprima

Boris 4 – Anteprima

Condividi con gli amici










Inviare

Password dimenticata