Chrono Odyssey – Anteprima Closed Beta PC

Chrono Odissey

PC PS5 Xbox Series X

Chrono Odyssey – Anteprima Closed Beta PC

Dalla Corea del Sud arriva Chrono Odyssey, un action MMORPG next gen in cui il tempo non è una variabile accessoria ma la leva su cui poggia ogni scelta, ogni mossa, ogni respiro di un mondo sull’orlo del collasso.

Sviluppatore / Publisher: Chrono Studio / Kakao Games Prezzo: ND Localizzazione: Assente Multiplayer: PvP e Co-op online PEGI: 16 Disponibile su: PC (Steam, Epic Games Store), PS5, Xbox Series X|S Data di uscita: ND

Il tempo è un concetto relativo, ho letto anche soggettivo. Lo si dipinge come un galantuomo, spesso. Io so solo che un weekend è troppo poco per valutare correttamente un titolo di questa portata, può bastare forse per ricavarne delle impressioni e scrivere un’anteprima.

Perché non c’è dubbio che un MMO necessiti di parecchie ore di gioco per mostrare di che pasta è fatto. Se poi possiede grandi ambizioni, come nel caso del progetto di Chrono Studio, allora questa è niente più di una chiacchierata tra amici, sul finire di serata, intenti a scambiarsi pareri sulla recente Closed Beta.

UN MMORPG CHE CONGELA IL TEMPO

Chrono Odyssey si presenta come una ventata d’aria fresca nel panorama degli action MMORPG. L’idea di base è semplice e potente: trasformare il tempo in uno strumento. Ambientato su Setera, un regno scolpito dalla crisi dei Void – presenze mostruose che strappano sezioni di realtà – il gioco ci mette nei panni di un Sentinel capace di muovere le lancette a proprio piacimento, grazie al Chronotector, un artefatto in grado di fermare, riavvolgere o sovrascrivere frammenti cronologici.

il gioco ci mette nei panni di un Sentinel capace di muovere le lancette a proprio piacimento grazie al Chronotector

Niente combat tab‑target: qui contano i riflessi, l’istinto, quel quarto di secondo tra una schivata e un colpo subito. L’impostazione real‑time dei combattimenti prevede continui cambi arma tra due set, posizionamenti millimetrici, schivate e parate perfettamente sincronizzate. In battaglia ogni mossa può essere controbilanciata dal Chronotector, ad esempio congelando un nemico per lanciare una combo o riavvolgendo una sequenza per evitare di cadere in un baratro. Il combat è action puro con qualche screziatura soulslike, non una danza tecnica e letale come quando è From Software alla console ma comunque piacevolmente dinamica e frizzante, il cui ritmo è scandito da un flusso continuo di azione, correzione e reazione, capace di restituire quella tensione che sovente si smarrisce nel grind che caratterizza i MMO classici.

LE ANIME SPEZZATE DI SETERA

Esteticamente Chrono Odyssey mostra i muscoli: l’Unreal Engine 5 restituisce paesaggi immensi e vari, che spaziano da foreste iridescenti a paludi avvolte da nebbie oppressive, fino ad architetture aliene/organiche in stile H.R. Giger. Ogni creatura sembra appartenere a un immaginario terrificante, e le animazioni insinuano un peso reale negli attacchi, al netto delle movenze del nostro alter ego che hanno qualcosa di… strano. Sotto la facciata grafica però emergono delle ruvidezze, mi riferisco ai tempi di caricamento delle texture oppure ai cali di frame rate perfino su hardware oltre i requisiti consigliati con upscaling attivo, due indizi che indicano un comparto tecnico da levigare e un’ottimizzazione rivedibile. Sebbene siano asperità naturali considerando la fase work in progress, vanno sottolineate perché stridono con il gameplay basato sul tempismo e sulla reattività.

Chrono Odissey

Potrei fare una battuta sul tempo, ma visto come mi ha ridotto evito.

Il sistema di classi è flessibile e senza steccati: sei archetipi – Swordsman, Paladin, Berserker, Ranger, Assassin, Sorcerer – ognuno gestito senza condizionamenti. Ogni classe ha due armi equipaggiabili in simultanea, con switch immediati premendo il tasto Q: un tank con spada e scudo può mollare fendenti multi-bersaglio rapidamente, gli basta impugnare un’ascia a due mani. Gli skill‑tree non sembrano particolarmente articolati tuttavia dovrebbero permettere approcci ibridi grazie al mix di skill legate alle armi (quattro abilità alla volta equipaggiabili, si deve rinunciare a qualcuna di esse), mentre il character creator offre una buona personalizzazione estetica. Anche le abilità legate al Chronotector si sbloccano gradualmente, aggiungendo poteri specifici capaci di modificare il flusso degli scontri.

Ogni classe ha due armi equipaggiabili in simultanea, con switch immediati premendo il tasto Q

Il mondo non è una serie di stanze, ma un organismo vivo: si accede a dungeon tematici chiamati Chrono Gates, si fronteggiano boss regionali in spazi aperti, eventi di gruppo e quest assortite, partendo da un tutorial in cui si familiarizza con un PG ricco di abilità e gear per poi ritrovarsi a dover cominciare da zero (inteso come livello, equip, esperienza, tutto). Come ogni MMO che si rispetti non possono mancare crafting, pesca, raccolta delle risorse e feature sociali varie, il classico palinsesto continuo di attività secondarie che, data anche la natura action di ogni scontro, alterna rilassamento e tensione. Dal canto suo, Setera è costruita con una logica semi-open world, in cui le zone mutano a seconda di eventi e fratture temporali. Alcuni ambienti cambiano morfologia in base a scelte o eventi collettivi, inoltre perfino il sistema meteorologico dinamico influenza il combattimento, con piogge che riducono la visibilità o tempeste che generano spawn aggiuntivi.

CHRONO ODISSEY, QUANDO IL TEMPO DECIDE LA BATTAGLIA

Parlando dell’anima, Chrono Odyssey pare raccontarsi con un tono rarefatto: niente proclami epici, piuttosto frammenti narrativi lasciati cadere qua e là. Setera si percepisce come la Terra di Mezzo sita fra la grande epopea e la riflessione temporale, un luogo di avvicendamenti tra epoche e fratture fra passato e futuro. Il giocatore svolge la funzione di catalizzatore: non salva il mondo con una voce drammatica, ma lo sana con un gesto di correzione cronologica. Le scelte non vengono sbandierate come morali, appaiono più atti funzionali a rallentare l’avanzata del Void, e i comprimari sembrano avere caratterizzazioni essenziali, più utili alla struttura ludica che a una drammaturgia invasiva.

E andiamo ad attivare il mio Chronotector.

Il Chronotector è al centro di tutto: non è un semplice gadget, è l’elemento che innerva per davvero il gameplay. Non è una trovata estetica, ma la cifra distintiva che separa Chrono Odyssey dagli altri competitor. È questo equilibrio tra immediatezza e profondità a renderlo interessante: ogni scontro diventa una questione di ritmo, lettura degli spazi e gestione del tempo, più che di mera somma di statistiche.

da un lato troviamo eleganza e modernità nel combat engine e nel design, dall’altro aleggia una sensazione di “ambientazione già vista”

Detto questo, lo sguardo è duplice: da un lato troviamo eleganza e modernità nel combat engine e nel design, dall’altro aleggia una sensazione di “déjà-vu”: alcune meccaniche – dalla doppia arma al crafter loop – richiamano titoli noti, New World su tutti, ma in questo caso vengono reinterpretate in maniera più snella. Anche la struttura multiplayer sembra preferire dinamiche di squadra ridotte piuttosto che le classiche zergate massive, favorendo probabilmente sessioni intense e meno dispersive.

Mercanti, workbench per il crafting e un po’ di socializzazione, niente di meglio tra una quest e l’altra.

Chrono Odyssey languiva alla deriva nella mia wishlist Steam, ora invece ha catturato la mia attenzione. Pur dovendo migliorare sotto diversi aspetti, pur non avendone provato o approfondito a sufficienza tutti i contenuti (PVP, PVE mid-late game, endgame, lore, progressione e sistemi di gioco collaterali vari), potrebbe segnare un passo coraggioso per il genere trasformando il tempo in un fattore tattico più che narrativo. La potenza delle immagini e delle meccaniche combat oriented riflette una visione limpida: il futuro dei MMO action game non è più solo in un click ma risiede in un istante rallentato, corretto, vissuto. Restano da limare gli spigoli tecnici e le lacune di un’esperienza fisiologicamente un po’ grezza e acerba, ma se Chrono Studio riuscisse davvero a calibrare al meglio ogni elemento cardine della sua opera, Chrono Odissey potrebbe anche diventare il titolo di riferimento per chi cerca un MMORPG capace di coniugare immediatezza e profondità. Difficile dire adesso se riuscirà nell’impresa o se farà la fine del gioco di Amazon: come sempre, a fornirci ogni risposta sarà il tempo.

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28 anni dopo recensione

28 Anni Dopo - Recensione

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