Negli ultimi anni il mondo dell’industria videoludica italiano ha dimostrato una certa vitalità, la scena indipendente del Bel Paese ha infatti fatto importanti passi avanti, cominciando a presentarci opere dotate di valori produttivi spendibili anche in un contesto internazionale. Presente a Colonia nell’area “nazionale” dedicata alle produzioni italiane, Insidia è probabilmente il gioco che più mi ha colpito per la capacità di innovare una formula, quella delle battle arena, che ontologicamente fatica a trovare declinazioni interessanti. Grazie ad alcune buone intuizioni, i ragazzi di Bad Seed – software house creata da un gruppo di ragazzi fuoriusciti da Ubisoft Milan – mi hanno mostrato un gioco molto convincente sotto diversi punti di vista.
INSIDIA DIETRO L’ANGOLO
Insidia è un gioco multiplayer di duelli a turni dove due giocatori potranno usufruire di quattro “campioni” a testa, nel tentativo di occupare posizioni strategiche della mappa per distruggere le difese avversarie e reclamare la vittoria. La particolarità risiede nel fatto che i due giocatori effettuano contemporaneamente il proprio turno, donando al gameplay un alto valore strategico quando si dovrà prevedere le mosse dell’avversario. Inoltre i personaggi non saranno già presenti sul campo di battaglia, ma dovranno essere schierati uno alla volta, donando un’aura di tatticismo anche a questo lato del gioco. Le partite, peraltro, hanno durata massima di 15 minuti. Tutto questo riesce a donare al gameplay una certa dinamicità di fondo, nonostante la sua essenza a turni.
La particolarità risiede nel fatto che i due giocatori effettuano contemporaneamente il proprio turno
MA COM’È?
Durante la mia prova sul campo, mouse e tastiera alla mano, ho potuto assaggiare un pizzico di quello che arriverà in early access su Steam, e ne ho potuto notare i molti lati positivi. Ovviamente è impossibile giudicare il meta o la bontà dei bilanciamenti tra i campioni, tuttavia ho visto in azione scelte di design che mi hanno decisamente convinto, a partire da quel particolare modo di intendere il talento passivo, ora vera e propria abilità che si attiva entro determinate condizioni e che riesce così a responsabilizzare il giocatore anche verso quei personaggi che non usa in un dato momento. Il posizionamento, dicevo, diventa quindi molto importante e ne amplifica le possibilità strategiche in maniera esponenziale. I campioni presenti si dividono ovviamente nelle classiche categorie, dal tank al DPS passando per il support e l’interessante builder, classe dedicata alla costruzione di torrette difensive e quant’altro. Molto interessanti, poi, anche le interazioni tra campioni: sono infatti previste vere e proprio combo tra di loro.
Personalmente, credo che Insidia abbia discrete potenzialità