Bandai Namco sembra intenzionata a entrare nel mercato roguelite con un certo fervore, e ad appena un paio di mesi dall’uscita di Battle Train, eccola tornare con Towa and the Guardians of the Sacred Tree.
Sviluppatore / Publisher: Brownies / Bandai Namco Entertainment Prezzo: 29.99 Localizzazione: Interfaccia e testi Multiplayer: Online e Split Screen Coop PEGI: 12 Disponibile su: PC (Steam), PS5, Xbox Series X|S, Nintendo Switch Data d’uscita: 19 settembre 2025
Nell’oceano ormai sterminato dei roguelite, che non smette di ingigantirsi giorno dopo giorno in un susseguirsi di nuovi dungeon da espugnare, stanno emergendo due correnti ben distinte di design. Da un lato c’è chi abbraccia la filosofia Plug and Slay – se vi sembra un gioco di parole, è perché siete anziani – non concentrandosi minimamente sull’universo di gioco, preferendo gettare subito il giocatore nel turbine dell’azione senza preamboli né giustificazioni narrative: conta solo sopravvivere quanto basta per potenziarsi dopo l’inevitabile sconfitta e ricominciare immediatamente.
Contemporaneamente, esiste un filone che cerca di cucire attorno al massacro un tessuto narrativo, un collante per dare senso e coerenza agli scontri, trasformare la ciclicità della morte in un viaggio emotivo condendo il gameplay con personaggi, ambientazioni e storie che evolvono di pari passo con le nostre fatiche. Non esiste una soluzione migliore dell’altra, sono semplicemente due offerte rivolte a differenti tipi di giocatori. Chi preferisce che tra una pugna e la successiva vi siano dialoghi e cutscene per approfondire ciò che sta accadendo sul monitor, potrebbe apprezzare Towa and the Guardians of the Sacred Tree, roguelite con una trama articolata a tal punto che non ci è stato permesso rivelare ciò che accadrà dopo i primi tre capitoli.
Uno spoilerino però, dopo aver speso un po’ di tempo con la versione di prova, posso darvelo: morirete una valanga di volte.
TOWA AND THE GUARDIANS OF THE SACRED TREE, I MAGNIFICI OTTO
Nel prospero villaggio di Shinju, sorto ai piedi di un sacro albero dimora dell’omonimo dio, la vita scorre tranquilla fino a quando il perfido Magatsu diffonde un oscuro miasma che corrompe il mana del mondo e genera mostri chiamati Magaori. Shinju affida così a Towa, figlia degli dèi, il compito di radunare otto compagni d’arme per respingere il nemico.
Il sistema di combattimento a coppie è interessante, anche se non sempre ben bilanciato
E non dovremo sceglierne solamente uno: al fronte invieremo il Tsurugi, controllato dal nostro gamepad, e il Kagura, che ci seguirà supportandoci con magie e incantesimi. Le formazioni diventano così molteplici – otto per sette, cinquantasei, per i più pigri – ed è importante compensare le debolezze del guerriero principale con le abilità del suo partner. Ci sono poi altri due termini da imparare: Wakizashi e Honzashi, che potremmo semplificare come lama principale e secondaria. Portiamo infatti due spade in battaglia, che si distinguono per stile di utilizzo, statistiche e durata. Più nemici affettiamo con la stessa lama, più questa si usura fino a spezzarsi, dunque è importante switchare le armi con una certa regolarità, per lasciarle riposare. Dulcis in fundo, abbiamo anche a disposizione un attacco speciale particolarmente devastante che si sblocca dopo un certo numero di vittime.
I mostri, in costante superiorità numerica, ci avvisano come di consueto quando stanno per colpirci colorando di rosso la zona di impatto, permettendoci di sgattaiolare via con un veloce dash prima di lasciare sul campo un po’ di punti vita. Alla fine di ogni livello, riceviamo una ricompensa e possiamo scegliere come proseguire la nostra avventura attraversando uno dei due portali a disposizione; meglio andare alle terme a curarsi o affrontare un’altra ondata che ci premierà con un nuovo powerup? A voi la scelta.
E QUANDO SI MUORE?
Come consuetudine in questo tipo di roguelite, i nemici comuni non rappresentano un enorme problema, e il loro scopo è prevalentemente fiaccarci in attesa degli scontri con i boss, nel nostro caso veramente agguerriti.
Affronteremo mostruosità di ogni tipo, Kraken incluso, avendo spesso la peggio. Niente paura: Towa riavvolgerà il tempo riportandoci al villaggio, ove potremo spendere la valuta accumulata nella precedente run per potenziarci.
Rune, perk, potenziamenti, benedizioni e ricette sono solo alcuni dei modi per evolvere i personaggi
MUSICA, MAESTRO
Graficamente, Towa and the Guardians of the Sacred Tree è molto curato, con uno stile cartoon orientale dalla palette molto satura che colloca la produzione un paio di gradini più in alto rispetto a molti suoi colleghi. Il sonoro è realizzato dal famoso compositore nipponico Hitoshi Sakimoto, amato da noi videogiocatori per le musiche di Final Fantasy Tactics e Final Fantasy XII.
Manca ancora un mese alla data di uscita, ma il gioco sembra già completo e tecnicamente solido. Dovendo proprio mettere il becco da qualche parte, ho notato un certo sbilanciamento dei personaggi, favorendo chi dispone di attacchi AoE, ma a giudicare dai trofei disponibili dovremo comunque imparare a combattere con tutti. Attendiamo quindi fiduciosi la versione definitiva.