Berserk or Die – Recensione

PC

A prima vista, Berserk or Die è un roguelite come ne escono tanti. Ma se è il creatore di Vampire Survivors a sponsorizzarlo, forse vale la pena prestarci attenzione, no?

Sviluppatore / Publisher: Nao Games / Nao Games, poncle Prezzo: 3,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile Su: PC (Steam) Data di Lancio: Giugno 2025

Quanti giochi indie ci sono là fuori che potrebbero essere il prossimo Vampire Survivors se solo venisse offerta loro l’opportunità? Non è una domanda scontata, penso. Vista la quantità enorme di videogiochi che escono ogni giorno su Steam (secondo SteamDB, 1800 giochi solo nel mese di maggio 2025. Fate un po’ i conti…), è impossibile che tutti si trovino ad avere una visibilità adeguata, e dunque statisticamente è tutt’altro che improbabile che qualche gemma non sia ancora stata scoperta dal grande pubblico. Dev’essere stato questo il ragionamento che ha spinto Luca ‘poncle’ Galante a calarsi nei panni dello sponsor di Berserk or Die, un roguelite action che punta a un’impostazione frenetica e partite rapide.

BERSERK OR DIE E LE SUE PECULIARITÀ

L’impostazione di Berserk or Die è molto semplice: una volta calzati i sandali di uno dei cinque personaggi disponibili e scesi sul campo di battaglia, dovremo sconfiggere le orde di nemici che arrivano dalla destra e dalla sinistra del nostro schermo. Il ritmo di gioco è scandito in giornate: al calare della notte, i nemici se ne andranno e verrà a trovarci un mercante, presso cui potremo comprare potenziamenti validi per quella run. Con il passare delle giornate, è chiaro che la sopravvivenza diventerà sempre più difficile: avversari più forti verranno a trovarci, gli ostacoli ambientali (piogge di frecce, tinozze rotolanti) si faranno più frequenti, e ogni cinque giorni dovremo affrontare il boss di quel livello.

LA FORZA DEGLI ATTACCHI DIPENDE DA QUANTI TASTI PREMIAMO

Fin qui tutto abbastanza nella norma; a rendere peculiare Berserk or Die ci pensa il suo sistema di controlli. Per prima cosa, il nostro guerriero solitario non si può muovere liberamente: per farlo deve usare i suoi attacchi, la cui frequenza è cadenzata da una barra del vigore. Quanto di preciso un attacco ci permette di spostarci è determinato dalla sua forza – divisa in tre livelli, leggero, medio e pesante – e la sua forza è determinata da… quanti tasti premiamo contemporaneamente.

Berserk or Die Recensione

Il gioco ci porterà ad affrontare armate di tutto il mondo. Qui stiamo menando gli egizi, per esempio.

Proprio così: se ci basiamo sullo schema di controlli suggerito, cioè la tastiera, tutti i tasti a sinistra di 4, R, F e V inclusi servono per l’attacco a sinistra; tutti i tasti a destra di 7, U, J e M inclusi servono per l’attacco a destra, mentre le due file in mezzo (5, T, G, B e 6, Y, H, N) servono per parare a destra e a sinistra. Premere fra uno e due tasti d’attacco restituirà un attacco leggero, con tre ne faremo uno medio, e con quattro o più uno pesante. Scegliere quale attacco fare non è banale: se nei primi livelli possiamo cavarcela bene anche semplicemente andando solo di attacco pesante, nelle giornate e nei livelli più avanzati la corretta gestione degli spazi e del movimento diventerà fondamentale per poter proseguire. L’attacco speciale, infine, si esegue premendo i due tasti CTRL.

HO SOLO DUE MANI

Sta proprio qui, secondo me, il problema principale di Berserk or Die. Il gioco in sé, nella sua semplicità, è divertente anche grazie a una buona presentazione e ad effetti sonori più che adatti, anche se in alcune occasioni tende a soffrire di chiarezza visiva, e capite che quando puoi prendere massimo tre colpi subirne uno da qualcosa che non hai visto arrivare non è mai bello. Ma torniamo ai comandi: considerato che questo è un gioco che richiede una certa precisione dei controlli, sia nelle tempistiche sia per quanto riguarda la gestione degli spazi, ho trovato abbastanza paradossale il suggerimento che mi consigliava di premere i tasti con il palmo della mano. Oltre a questo, e possibile sia un problema mio, ho trovato molto difficile prendere familiarità con lo schema di controlli da tastiera, fondamentale perché sarà impossibile cavarsi sempre fuori dai guai con un altro attacco e talvolta sarà dunque necessario pararsi dalla direzione giusta. Ho trovato molto più intuitivo giocare con un controller, dove la difesa è controllata dall’inclinazione degli analogici e gli attacchi dai dorsali, ma qui ci si imbatte in un altro problema: su queste periferiche è possibile fare solo l’attacco leggero (un dorsale) o quello pesante (due dorsali). Non poter fare l’attacco medio significa un limite importante alle nostre opzioni di movimento, e ve ne renderete conto rapidamente appena arrivati alla dimora dei samurai, dove il livello non è infinito come nei precedenti ma limitato a un’unica schermata.

Fra tinozze rotolanti, fucilieri che si nascondono poco fuori dallo schermo, e i ninja che attaccano da sotto e da sopra, la residenza dei samurai metterà molto alla prova la vostra pazienza…

IL GIOCO NON È NIENTE MALE, MA FORSE AVREBBE BENEFICIATO DI CONTROLLI PIU TRADIZIONALI

Da un lato, capisco la volontà di distinguersi, di fare qualcosa di diverso. Con così tanti giochi là fuori, non puoi permetterti di essere uguale a tutti gli altri. Ma sono convinto che avrei apprezzato di più Berserk or Die se avesse avuto uno schema dei controlli più tradizionale, più adatto agli esseri umani che non ai polpi. Ed è un peccato perché come dicevo sopra, il gioco non è per niente male, dato che riesce ad essere immediatamente divertente e, anche se non penso che sia un titolo da dozzine di ore, ha anche una buona varietà di stili di gioco grazie alle differenza meccaniche fra i vari personaggi: per esempio, la Principessa Incantata ha un attacco molto più forte e tre barre di vigore che però si ricaricano molto più lentamente, e dunque richiede una gestione oculata degli attacchi quando lo schermo inizia a riempirsi; mentre la Ninja attacca a distanza, ma a differenza di tutti gli altri personaggi si muove nella direzione opposta al suo attacco, obbligandoci quindi a ripensare l’approccio che abbiamo avuto fino a quel momento, dato che è facile ritrovarsi ad aver pulito un lato dello schermo ma essere saltati proprio in mezzo ai nemici che stanno arrivando dall’altro. Però a volte la semplicità è una scelta vincente.

In Breve: La struttura molto semplice di Berserk or Die non inficia certo la sua godibilità, dato che riesce ad essere immediatamente divertente e concatenare sequele di attacchi che finiscono per far volare via un nemico dopo l’altro dà sempre soddisfazione. Peccato per un sistema di controlli che onestamente finisce per essere più bizantino che interessante.


Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Ryzen 5 3600, 16 GB di RAM, GeForce RTX 3060, SSD
Com’è, Come Gira: Girerebbe su qualunque cosa, quindi di quello non dovete preoccuparvi. Pixel art ben riuscita, bello a livello di animazioni e di effetti, ma a volte soffre per la chiarezza visiva.

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Pro

  • Semplice, ma immediatamente divertente / Bella presentazione…

Contro

  • ...ma qualche problema di chiarezza visiva / Sistema di controlli arzigogolato.
7.7

Buono

Dai monti del Trentino scende Marco Bortoluzzi – figurativamente, s'intende, perché per smuoverlo dal suo paese servono le cannonate. Non chiedetegli mai perché ha giocato così tanto a Dota 2.

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