La truffa dei Logan – Recensione

Jimmy e Clyde Logan (rispettivamente Channing Tatum e Adam Driver) sono due fratelli della Carolina del Sud che, per sistemare qualche guaio familiare, mettono in atto una rapina in un impianto sportivo che ospita una corsa automobilistica. Gli incassi durante la manifestazione sportiva saranno alti e dunque, per lavorare con estrema precisione e concretezza, ingaggiano il galeotto Joe Bang (Daniel Craig) con la promessa di un’importante fetta del bottino.

Quello di Steven Soderbergh è lo strano caso  di un regista che negli ultimi sei anni ha minacciato decine di volte di lasciare il cinema, per poi ritrovarsi sempre dietro una camera da presa e conseguire una produttività, tra cinema e serie tv, assolutamente invidiabile per un cineasta della sua età.

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Con La truffa dei Logan, Soderbergh ritorna ai fasti pop e divertenti della trilogia di Ocean’s Eleven, Twelve e Thriteen. Ancora un heist movie, ma questa volta vengono abbandonate le cornici raffinate e lussuose di Las Vegas, gli abiti firmati e protagonisti dal taglio di capelli quadrato e preciso, per andare a raccontare una storia di redneck, di colpi studiati male e riusciti anche peggio, di protagonisti fuori di testa o senza un braccio, con la relativa protesi che diventa centro nevralgico di diverse gag e situazioni narrative assolutamente fuori dall’ordinario.

Come prassi del genere, il regista affianca all’ottimo cast comprimari di spessore e dilata la storia al massimo delle possibilità, non risultando mai ridondante o inutile e, anzi, mostrandoci nel dettaglio le diverse fasi della rapina, con il classico plot twist finale che porta a rivedere tutte le vicende da un ulteriore punto di vista attraverso sostanziali indizi. Una soluzione narrativa abusata, ma che si lascia facilmente guardare grazie ad un ritmo altissimo, allo scorrere repentino dei secondi nel rispetto di tutte le fasi del piano.

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Grazie al brillante cast e alla mano saggia di Soderbergh, il timore di un film clone di Ocean’s 11 rimane un lontano ricordo

Un Steven Soderbergh in netto spolvero, che dimostra nuovamente una passione per la sperimentazione cinematografica; l’autore si lascia cullare senza vergogna da un film molto più leggero nelle tematiche, non lasciando mai nulla al caso e non trascurando nessun comparto tecnico – ancora una volta, la fotografia è imprescindibile. Tutto questo mettere a tacere l’iniziale timore di trovarsi di fronte un clone senz’anima di Ocean’s Eleven, Ebbene, La truffa dei Logan è tutt’altro: respira ampiamente di un’aria smaliziata, fresca e divertente, facendo centro al primo colpo.

C’è un simpatico mistero indiretto in questo film: l’ottima sceneggiatura  è firmata dalla sconosciuta Rebecca Blunt. Ricerche approfondite hanno dimostrato come questo nome sia, molto probabilmente, fittizio, dato che nel settore non sembra esistere nessuna sceneggiatrice con questo nome. Lo stesso cast ha più volte dichiarato di aver ricevuto copione e relative modifiche direttamente via mail. Molti sostengono che dietro al nome ci sia lo stesso Soderbergh: in effetti non sarebbe nemmeno la prima volta, dato che lui stesso usava lo pseudonimo Peter Andrews per firmare la fotografia dei suoi film. Altri vogliono invece che sia uno pseudonimo usato dalla moglie del regista, Jules Asner. Un mistero ancora senza risposta, insomma, che porta ancora maggiore attenzione intorno al film.

VOTO: 8

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Genere: commedia
Publisher: Lucky Red
Regia: Steven Soderbergh
Colonna Sonora: David Holmes
Interpreti: Channing Tatum, Adam Driver, Daniel Craig, Katie Holmes, Hilary Swank, Sebastian Stan
Durata: 119 minuti

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