Probabilmente la sfida più difficile per Karate Kid: Legends è quella di imbastire un discorso relativamente solido e appassionante ad un franchise che proprio nel recente spin-off televisivo (Cobra Kai) ha trovato la miglior prosecuzione della storia degli storici personaggi di Johnny Lawrence e Daniel laRusso.
In qualche modo, proprio da lì si parte, giacché il franchise torna ancora a calcare il tatami di Karate Kid, ma non per questo dimentica cosa
karate kid legends è ambientato tre anni dopo la conclusione di cobra kai
E l’operazione funziona. Spesso non come dovrebbe, ma siamo ben lontani dalle bruttissime operazioni del già citato The Karate Kid, con una scrittura più sciolta e briosa, raccogliendo le briciole di ciò che ha seminato Cobra Kai almeno nel virtuosismo dei combattimenti, nella contaminazione delle coreografie tra Kung Fu e Karate beneficiando anche di una ricerca estetica nel rappresentare i danni dei colpi inferti sul grande schermo, come se fossimo in un videogioco.
una mescolanza di generi e di eredità cinematografica, un film per ragazzi brioso, che farà felici tanto gli appassionati di Karate Kid che Cobra Kai
A far vacillare il progetto è una piccola rivoluzione nella trama che si adagia su alcuni cambi riguardo i classici stilemi narrativi della saga, in particolare l’introduzione del personaggio di Joshua Jackson, un ex pugile con qualche debito di troppo che chiede al giovane di insegnargli il Kung Fu, non si amalgama con tutto il resto della storia, almeno nella misura in cui uno spettatore dovrebbe empatizzare come rispecchiarsi nel protagonista, tolta la solita parentesi romantica con la figlia dello stesso.
Ma Legends sembra prediligere non tanto la sperimentazione, bensì la contaminazione e non lo nasconde mai. Non nega nulla del franchise, tanto le origini gloriose, quanto i brutti remake o l’esaltante Cobra Kai, tutto è lì dentro, esattamente come il giovane Li Fong protagonista, tutto viene gettato sul campo di battaglia, assumendo una forma poco convenzionale, ma non per questo difettosa.
Il matrimonio finale è peculiare, con i suoi ritmi blandi e la copertura dei classici step riguardo un piccolo torneo di strada che Li Fong dovrà scalare a suon di vittorie. L’avversario è uno di quelli monodimensionali, adolescente irascibile perché sì, senza troppe motivazioni, dunque i fari dell’attenzione sono tutti per i protagonisti, tanti, forse troppi tra due sensei, il giovane atleta, la sua famiglia e l’incursione dell’ex pugile e si percepisce una sensazione di stanca, di essere arrivati alla fine subendo almeno buona metà del film, ma guardandolo da lontano e con occhi dolci, è la riproposizione dello schema di quel Cinema per ragazzi che nel tempo si è perso.
In quel modo allora sì, funziona e proprio a quel tipo di pubblico sembra indirizzarsi il film. Per tutti gli appassionati di Cobra Kai: attendete l’inizio dei titoli di coda per una sorpresina, sempre a sottolineare quel discorso di appartenenza a un universo condiviso.
VOTO 6.5
Genere: azione
Publisher: Sony
Regia: Jonathan Entwistle
Colonna Sonora: Dominic Lewis
Interpreti: Jackie Chan, Ben Wang, Ralph Macchio, Joshua Jackson, Sadie Stanley
Durata: 94 minuti