Qualche giorno fa ho commesso un gravissimo errore: ho letto l’articolo (palesemente clickbait) di un quotidiano online che riportava, con esagerata enfasi, la storia di una multa per divieto di sosta appioppata a un tizio che aveva parcheggiato in curva per andare a catturare un paio di Pokémon. Mi sono letto anche i commenti, la maggior parte dei quali si augurava per questo ragazzo il ritiro a vita della patente, multe da migliaia di euro, la prigione, e in un paio di casi anche la morte. E l’errore è stato rispondere, cercando di riportare la discussione su un piano – come dire – un po’ più civile, o quantomeno ragionevole. Figuratevi voi com’è andata a finire.
Poi, un paio di giorni più tardi, dopo aver finito il primo episodio di Batman – The Telltale Series, sono andato su Steam per capire se i problemi tecnici che avevo riscontrato fossero solo un problema mio, o anche di altri, e mi sono ritrovato a scorrere una quantità assurdamente lunga di pollici rivolti verso il basso di gente incazzata nera. “Ridatemi i soldi, abbasso Telltale, il gioco peggiore della storia dell’umanità, truffa, raggiro, morite male“. Qualche ora dopo è uscita una patch che ha sistemato tutto. Qualche ora dopo, eh, non sei mesi.
la gente sembra bearsi della possibilità di cogliere ogni opportunità e occasione per riversare un odio ingiustificato ed eccessivo su tutto e tutti
Però. Mi è sembrato, cercando di osservare con maggiore distacco i due episodi cui facevo cenno all’inizio, che sia aumentato drasticamente il livello di cattiveria gratuita; ancora peggio, ho l’impressione che sia diventato quasi “ambientale”. Non un rant legato a un motivo particolare, ma un mood generalizzato, nel quale riuscire a filtrare opinioni interessanti o meritevoli di attenzione diventa un’impresa dai connotati improbi.
“l’atteggiamento delle persone è passato dal 95% di sostegno positivo e 5% così-così al 50% positivo al 50% di arrabbiati, impazienti e sfacciatamente offensivi”
Adam Orth, che qualche anno fa ha perso il lavoro in Microsoft per un commento a caldo postato su Twitter parlando della strategia di Xbox One, in un talk alla GDC di un paio di anni fa aveva detto che “il motivo per cui le minacce su internet sono spaventose non è la possibilità che si trasformino in un atto concreto; è il fatto che la società è regredita al punto che questo genere di comportamento è considerato una risposta accettabile a qualcosa che non piace o su cui non si è d’accordo“.
Sarebbe interessante provare a ragionare sui motivi di questa (ulteriore) deriva rabbiosa di chi scrive davanti a uno schermo, se c’entra la situazione geo-politica in cui viviamo, o il modo in cui è evoluta la tecnologia in questi ultimi anni, se è colpa dello sfaldamento dell’idea di futuro che non appartiene più a queste generazioni, se tutte queste cose assieme o altre ancora. Ho un po’ paura a fare queste domande, però, perché mi spaventano le risposte. Che dite? Ci si può provare ugualmente?
Commentare sui social una qualsiasi notizia, anzi commentare una qualsiasi notizia, è inutile, a nessuno in realtà interessa. E leggere certe cose mi aveva incattivito anche nella vita reale, al punto che ero diventato un cazzo di cinico bastardo.
Siccome mi facevo un po' schifo ho provato a disintossicarmi da certi post (e da certi blog, a proposito di clickbait) e ora vivo sicuramente più ignorante di prima, ma cazzo come vivo meglio.
Qualche anno fa un simile problema (che magari sarà pure risolto con una banale patch) sarebbe stato derubricato fra i piccoli e grandi difetti di un titolo nel complesso godibile. Il fatto che oggi, invece, ogni aspetto venga vivisezionato e goda addirittura di analisi separate, oltre a confondere l'idea complessiva di un qualcosa autorizza i fans a tener conto solo di quello che interessa e gli haters di fare altrettanto in una guerra senza quartiere che però garantisce il traffico necessario per campare con le pubblicità degli inserzionisti.
1) Tu abbia le basi per esprimerlo con cognizione di causa
2) A qualcuno freghi qualcosa
3) Tu debba farlo per forza
All'epoca poi internet era incompresa ai più, oppure schifata dai non addetti ai lavori. C'è da dire che si perdeva una marea di tempo nelle ricerche, ma si trovata quello desiderato a colpo sicuro.
Con l'avvento dei social media, tutte le persone hanno riversato il loro modo di essere sulla rete, senza alcun filtro. Non capendo neppure le funzionalità del media.
Non è internet ad essere tossica, è una buona fetta delle persone ad esserlo.
1) Tu abbia le basi per esprimerlo con cognizione di causa
2) A qualcuno freghi qualcosa
3) Tu debba farlo per forza
This :snob:
1) Tu abbia le basi per esprimerlo con cognizione di causa
2) A qualcuno freghi qualcosa
3) Tu debba farlo per forza
Posso mettere questo quote come firma? :uhm:
In realtà il 90% delle discussioni in quell'area, ma va beh. :asd: